FAUSTI - “Perché siete paurosi, o voi di poca fede?” dice Gesù ai discepoli che l'avevano seguito nella traversata. Paura e fiducia sono due sentimenti opposti che si contendono il cuore dell'uomo. La prima lo blocca, la seconda lo fa camminare. Crescendo l'una, cala l'altra e viceversa. Sta a noi favorire la fiducia e tenere a bada la paura. Questa viene dalla coscienza del limite e conta su ciò che noi possiamo, quella viene dalla conoscenza che Dio ci è Padre e conta su ciò che Lui può. I discepoli lo hanno seguito, ma non sanno ancora che devono posare il capo anche sul mare in tempesta. Non è il padre che bisogna seppellire, ma le proprie paure. Diversamente non si giunge all'altra riva. La traversata di Gesù con i Suoi discepoli è immagine dell'esistenza umana. La barca è la comunità, dove Lui sta con noi. Deve passare difficoltà, burrasche e tempeste, prima o dopo tutti andiamo a fondo. E' l'unica certezza. Numerosi anticipi ce la richiamano, se per caso la dimenticassimo. Le situazioni limite, come evidenziano la pochezza, così stimolano la crescita della fede. Diversamente non si può vivere una vita libera dalla paura della morte , la cui vista ci pietrifica. Gesù è Colui al quale il vento e il mare obbediscono?. Lui ha “dormito” con noi e si è “risvegliato” per noi. Il Suo sonno è la fiducia di chi posa il capo in seno al Padre. Per questa Sua fede “ si risveglia” nella potenza di Dio, dominatore del mare. Anche noi possiamo avere fiducia in Lui : è il Signore che salva. Ma non “dalla “ morte- sarebbe un'illusione, perché sappiamo di essere mortali!- bensì “nella “ morte, offrendoci il risveglio a una vita nuova che va oltre la stessa morte. La Chiesa è la comunità di coloro che sono battezzati nella Sua morte, per aver parte alla Sua medesima vita. Lo seguono e sono con Lui nella stessa barca . sia che veglino, sia che dormano, vivono ormai sempre con il Signore.
Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia. (Sal 46,2)
Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà?
Dal libro del profeta Amos Am 3,1-8; 4,11-12
Ascoltate questa parola, che il Signore ha detto riguardo a voi, figli d’Israele, e riguardo a tutta la stirpe che ho fatto salire dall’Egitto: «Soltanto voi ho conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre colpe. Camminano forse due uomini insieme, senza essersi messi d’accordo? Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha qualche preda? Il leoncello manda un grido dalla sua tana, se non ha preso nulla? Si precipita forse un uccello a terra in una trappola, senza che vi sia un’esca? Scatta forse la trappola dal suolo, se non ha preso qualche cosa? Risuona forse il corno nella città, senza che il popolo si metta in allarme? Avviene forse nella città una sventura, che non sia causata dal Signore? In verità, il Signore non fa cosa alcuna senza aver rivelato il suo piano ai suoi servitori, i profeti. Ruggisce il leone: chi non tremerà? Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà? Vi ho travolti come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra, eravate come un tizzone strappato da un incendio; ma non siete ritornati a me». Oracolo del Signore. Perciò ti tratterò così, Israele! Poiché questo devo fare di te: prepàrati all’incontro con il tuo Dio, o Israele!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 5
R. Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Tu non sei un Dio che gode del male, non è tuo ospite il malvagio; gli stolti non resistono al tuo sguardo. R.
Tu hai in odio tutti i malfattori, tu distruggi chi dice menzogne. Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta. R.
Io, invece, per il tuo grande amore, entro nella tua casa; mi prostro verso il tuo tempio santo nel tuo timore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola. (Cf. Sal 129,5)
Alleluia. Vangelo Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 8,23-27
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE Oggi possiamo chiederci: quali sono i venti che si abbattono sulla mia vita, quali sono le onde che ostacolano la mia navigazione e mettono in pericolo la mia vita spirituale, la mia vita di famiglia, la mia vita psichica pure? Diciamo tutto questo a Gesù, raccontiamogli tutto. Egli lo desidera, vuole che ci aggrappiamo a Lui per trovare riparo contro le onde anomale della vita. Il Vangelo racconta che i discepoli si avvicinano a Gesù, lo svegliano e gli parlano (cfr v. 38). Ecco l’inizio della nostra fede: riconoscere che da soli non siamo in grado di stare a galla, che abbiamo bisogno di Gesù come i marinai delle stelle per trovare la rotta. La fede comincia dal credere che non bastiamo a noi stessi, dal sentirci bisognosi di Dio. Quando vinciamo la tentazione di rinchiuderci in noi stessi, quando superiamo la falsa religiosità che non vuole scomodare Dio, quando gridiamo a Lui, Egli può operare in noi meraviglie. È la forza mite e straordinaria della preghiera, che opera miracoli. Gesù, pregato dai discepoli, calma il vento e le onde. E pone loro una domanda, una domanda che riguarda anche noi: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (v. 40). I discepoli si erano fatti catturare dalla paura, perché erano rimasti a fissare le onde più che a guardare a Gesù (…) Anche per noi è così: quante volte restiamo a fissare i problemi anziché andare dal Signore e gettare in Lui i nostri affanni! (Angelus, 20 giugno 2021)
FAUSTI - “Perché siete paurosi, o voi di poca fede?” dice Gesù ai discepoli che l'avevano seguito nella traversata. Paura e fiducia sono due sentimenti opposti che si contendono il cuore dell'uomo. La prima lo blocca, la seconda lo fa camminare. Crescendo l'una, cala l'altra e viceversa. Sta a noi favorire la fiducia e tenere a bada la paura. Questa viene dalla coscienza del limite e conta su ciò che noi possiamo, quella viene dalla conoscenza che Dio ci è Padre e conta su ciò che Lui può.
RispondiEliminaI discepoli lo hanno seguito, ma non sanno ancora che devono posare il capo anche sul mare in tempesta. Non è il padre che bisogna seppellire, ma le proprie paure. Diversamente non si giunge all'altra riva.
La traversata di Gesù con i Suoi discepoli è immagine dell'esistenza umana. La barca è la comunità, dove Lui sta con noi.
Deve passare difficoltà, burrasche e tempeste, prima o dopo tutti andiamo a fondo. E' l'unica certezza. Numerosi anticipi ce la richiamano, se per caso la dimenticassimo.
Le situazioni limite, come evidenziano la pochezza, così stimolano la crescita della fede. Diversamente non si può vivere una vita libera dalla paura della morte , la cui vista ci pietrifica.
Gesù è Colui al quale il vento e il mare obbediscono?.
Lui ha “dormito” con noi e si è “risvegliato” per noi.
Il Suo sonno è la fiducia di chi posa il capo in seno al Padre.
Per questa Sua fede “ si risveglia” nella potenza di Dio, dominatore del mare.
Anche noi possiamo avere fiducia in Lui : è il Signore che salva.
Ma non “dalla “ morte- sarebbe un'illusione, perché sappiamo di essere mortali!- bensì “nella “ morte, offrendoci il risveglio a una vita nuova che va oltre la stessa morte.
La Chiesa è la comunità di coloro che sono battezzati nella Sua morte, per aver parte alla Sua medesima vita.
Lo seguono e sono con Lui nella stessa barca . sia che veglino, sia che dormano, vivono ormai sempre con il Signore.
RispondiEliminaAntifona
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia. (Sal 46,2)
Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce
con il tuo Spirito di adozione,
fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,
ma restiamo sempre luminosi
nello splendore della verità.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà?
Dal libro del profeta Amos
Am 3,1-8; 4,11-12
Ascoltate questa parola,
che il Signore ha detto riguardo a voi,
figli d’Israele,
e riguardo a tutta la stirpe
che ho fatto salire dall’Egitto:
«Soltanto voi ho conosciuto
tra tutte le stirpi della terra;
perciò io vi farò scontare
tutte le vostre colpe.
Camminano forse due uomini insieme,
senza essersi messi d’accordo?
Ruggisce forse il leone nella foresta,
se non ha qualche preda?
Il leoncello manda un grido dalla sua tana,
se non ha preso nulla?
Si precipita forse un uccello a terra in una trappola,
senza che vi sia un’esca?
Scatta forse la trappola dal suolo,
se non ha preso qualche cosa?
Risuona forse il corno nella città,
senza che il popolo si metta in allarme?
Avviene forse nella città una sventura,
che non sia causata dal Signore?
In verità, il Signore non fa cosa alcuna
senza aver rivelato il suo piano
ai suoi servitori, i profeti.
Ruggisce il leone:
chi non tremerà?
Il Signore Dio ha parlato:
chi non profeterà?
Vi ho travolti
come Dio aveva travolto Sòdoma e Gomorra,
eravate come un tizzone
strappato da un incendio;
ma non siete ritornati a me».
Oracolo del Signore.
Perciò ti tratterò così, Israele!
Poiché questo devo fare di te:
prepàrati all’incontro con il tuo Dio, o Israele!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 5
R. Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo. R.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta. R.
Io, invece, per il tuo grande amore,
entro nella tua casa;
mi prostro verso il tuo tempio santo
nel tuo timore. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola. (Cf. Sal 129,5)
Alleluia.
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Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,23-27
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Oggi possiamo chiederci: quali sono i venti che si abbattono sulla mia vita, quali sono le onde che ostacolano la mia navigazione e mettono in pericolo la mia vita spirituale, la mia vita di famiglia, la mia vita psichica pure? Diciamo tutto questo a Gesù, raccontiamogli tutto. Egli lo desidera, vuole che ci aggrappiamo a Lui per trovare riparo contro le onde anomale della vita. Il Vangelo racconta che i discepoli si avvicinano a Gesù, lo svegliano e gli parlano (cfr v. 38). Ecco l’inizio della nostra fede: riconoscere che da soli non siamo in grado di stare a galla, che abbiamo bisogno di Gesù come i marinai delle stelle per trovare la rotta. La fede comincia dal credere che non bastiamo a noi stessi, dal sentirci bisognosi di Dio. Quando vinciamo la tentazione di rinchiuderci in noi stessi, quando superiamo la falsa religiosità che non vuole scomodare Dio, quando gridiamo a Lui, Egli può operare in noi meraviglie. È la forza mite e straordinaria della preghiera, che opera miracoli. Gesù, pregato dai discepoli, calma il vento e le onde. E pone loro una domanda, una domanda che riguarda anche noi: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (v. 40). I discepoli si erano fatti catturare dalla paura, perché erano rimasti a fissare le onde più che a guardare a Gesù (…) Anche per noi è così: quante volte restiamo a fissare i problemi anziché andare dal Signore e gettare in Lui i nostri affanni! (Angelus, 20 giugno 2021)