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sabato 7 ottobre 2017

"POR SUS FRUTOS" Mt 7, 16-20




5 commenti:

  1. FAUSTI “Attenti ai falsi profeti” nel contesto non sono quelli che dicono cose sbagliate, ma quelli che non fanno ciò che dicono. E' tipico di Matteo insistere sulla coerenza : il fare rivela il cuore.
    Parlano di Cristo, ma non fanno come Lui.
    Gesù dice di loro : fate ciò che dicono , ma non ciò che fanno. Sono sepolcri imbiancati : l'interno non è come l'esterno. Ma non per semplice incoerenza, ma per ipocrisia.
    Hanno la bocca, ma non il cuore del Figlio. Sono pronti ad accettare il Suo messaggio, ma non amano e non seguono Lui, il Signore.
    Quindi non entrano attraverso di Lui, che è la porta dell'amore per il Padre e i fratelli.
    I lupi rapaci uccidono l'Agnello.
    - “Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi?” I frutti sono la “giustizia eccessiva” di cui si è parlato nel discorso sul monte . Le azioni di una vita filiale e fraterna.
    L'uva richiama Israele, vigna di Dio, il cui frutto è l'osservanza della Parola (Is 5,1-7).
    Il fico, gustoso e dolce, che porta i frutti in ogni stagione, è segno della perennità dell'amore, compimento della legge. Sono i frutti che germogliano dal cuore nuovo, in qualunque stagione, propizia o avversa. L'albero che si innalza dsalla terra al cielo e conosce le varie stagioni, è figura dell'uomo. Per sé è sempre molto bello e buono (gen 1,319 : è immagine di Dio. Ma può essere malato, guasto e imputridito, senza linfa vitale, senza amore. Allora fa frutti cattivi.
    L'albero buono per eccellenza è la croce, da cui pende il frutto maturo e dolce dell'amore di Dio e dell'uomo. Inseriti in Lui, albero della vita, anche noi diamo il Suo frutto. L'albero secco germoglia perchè l'Albero verde è seccato al posto suo.
    La bontà o meno del frutto non dipende dalla buona volontà, ma dalla qualità dell'albero.
    Spini e rovi devono essere tagliati e bruciati nel fuoco d'amore del Crocifisso, legno verde che subisce la sorte di quello secco!
    Il “fare” la Parola rivela se il cuore è quello del Figlio oppure no. Io di che legno sono?
    Che frutto faccio?

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  2. Antifona
    Il Signore è la forza del suo popolo,
    rifugio di salvezza per il suo consacrato.
    Salva il tuo popolo, o Signore,
    e benedici la tua eredità,
    sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)

    Colletta
    Donaci, o Signore,
    di vivere sempre nel timore e nell’amore per il tuo santo nome,
    poiché tu non privi mai della tua guida
    coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. E il Signore concluse un’alleanza con lui.
    Dal libro della Gènesi
    Gn 15,1-12.17-18

    In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
    Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
    Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
    E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
    Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
    Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
    In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
    «Alla tua discendenza
    io do questa terra,
    dal fiume d’Egitto
    al grande fiume, il fiume Eufrate».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 104 (105)

    R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

    Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
    proclamate fra i popoli le sue opere.
    A lui cantate, a lui inneggiate,
    meditate tutte le sue meraviglie. R.

    Gloriatevi del suo santo nome:
    gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
    Cercate il Signore e la sua potenza,
    ricercate sempre il suo volto. R.

    Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
    figli di Giacobbe, suo eletto.
    È lui il Signore, nostro Dio:
    su tutta la terra i suoi giudizi. R.

    Si è sempre ricordato della sua alleanza,
    parola data per mille generazioni,
    dell'alleanza stabilita con Abramo
    e del suo giuramento a Isacco. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
    chi rimane in me porta molto frutto. (Gv 15,4a.5b)

    Alleluia.

    Vangelo
    Dai loro frutti li riconoscerete.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 7,15-20

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
    Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
    Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

    Parola del Signore.

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  3. Le Parole dei Papi
    Per noi cristiani il magistero intimo dello Spirito Santo è una gioiosa certezza, fondata sulla parola di Cristo circa la venuta dell’“altro Paraclito”, che - diceva - “il Padre manderà nel mio nome. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14, 26). “Egli vi guiderà verso tutta la verità” (Gv 16, 13).(…) Dunque i cristiani, avendo ricevuto lo Spirito Santo, unzione di Cristo, possiedono in se stessi una fonte di conoscenza della verità, e lo Spirito Santo è il Maestro sovrano che li illumina e guida.(…) Lo Spirito Santo insegna al cristiano la verità come principio di vita. Mostra l’applicazione concreta delle parole di Gesù nella vita di ognuno. Fa scoprire l’attualità del Vangelo e il suo valore per tutte le situazioni umane. Adatta l’intelligenza della verità ad ogni circostanza, affinché questa verità non rimanga soltanto astratta e speculativa, e liberi il cristiano dai pericoli della doppiezza e dell’ipocrisia. (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, mercoledì 24 aprile 1991)
    Profeti o profezie o proposte: ‘Io ho voglia di far questo!’. Ma questo non ti porta al Signore, ti allontana da Lui. Per questo è necessaria la vigilanza. Il cristiano è un uomo o una donna che sa vigilare il suo cuore. E tante volte il nostro cuore, con tante cose che vanno e vengono, sembra un mercato rionale: di tutto, tu trovi di tutto lì... E no! Dobbiamo saggiare – questo è del Signore e questo non è – per rimanere nel Signore. (P. Francesco Santa Marta, 7 gennaio 2014)

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  4. ”Guardatevi dai falsi profeti ”Se il corpo ha bisogno di cibo, a maggior ragione il cuore dell'uomo, la sua anima! Il vivere con chi parla bene ma non nutre il cuore, non ha fondamento su cui costruire solida amicizia e fraternità.
    Gesù ha dato in cibo la Sua vita, Sacrificata per i nostri peccati, e noi accogliamo il Suo Dono per vivere in Comunione con Lui, da figli
    di Dio e fratelli tra di noi. I buoni frutti sono quelli del Suo Spirito, che vive in noi: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé..”(Gal 5,22) e si realizza così quella forma di vita comune in cui tutti abbiamo un cuore solo e un'anima sola...Anticipo, caparra della vita futura
    Ciò è possibile solamente vivendo nella carità, diventando anche noi “pane” per i fratelli.

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  5. Le Parole dei Papi
    Per noi cristiani il magistero intimo dello Spirito Santo è una gioiosa certezza, fondata sulla parola di Cristo circa la venuta dell’“altro Paraclito”, che - diceva - “il Padre manderà nel mio nome. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14, 26). “Egli vi guiderà verso tutta la verità” (Gv 16, 13).(…) Dunque i cristiani, avendo ricevuto lo Spirito Santo, unzione di Cristo, possiedono in se stessi una fonte di conoscenza della verità, e lo Spirito Santo è il Maestro sovrano che li illumina e guida.(…) Lo Spirito Santo insegna al cristiano la verità come principio di vita. Mostra l’applicazione concreta delle parole di Gesù nella vita di ognuno. Fa scoprire l’attualità del Vangelo e il suo valore per tutte le situazioni umane. Adatta l’intelligenza della verità ad ogni circostanza, affinché questa verità non rimanga soltanto astratta e speculativa, e liberi il cristiano dai pericoli della doppiezza e dell’ipocrisia. (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, mercoledì 24 aprile 1991)
    Profeti o profezie o proposte: ‘Io ho voglia di far questo!’. Ma questo non ti porta al Signore, ti allontana da Lui. Per questo è necessaria la vigilanza. Il cristiano è un uomo o una donna che sa vigilare il suo cuore. E tante volte il nostro cuore, con tante cose che vanno e vengono, sembra un mercato rionale: di tutto, tu trovi di tutto lì... E no! Dobbiamo saggiare – questo è del Signore e questo non è – per rimanere nel Signore. (P. Francesco Santa Marta, 7 gennaio 2014)
    “La preghiera è un lavoro: un lavoro che ci chiede volontà, ci chiede costanza, ci chiede di essere determinati, senza vergogna. Perché? Perché io sto bussando alla porta del mio amico. Dio è amico, e con un amico io posso fare questo. Una preghiera costante, invadente. Pensiamo a Santa Monica per esempio, quanti anni ha pregato così, anche con le lacrime, per la conversione del suo figlio. Il Signore alla fine ha aperto la porta”. ( P. Francesco S. Marta 11 ottobre 2018)
    Gesù non vuole illuderci, dicendo: “Sì, state tranquilli, la cosa è facile, c’è una bella autostrada e in fondo un grande portone…”. Non ci dice questo: ci parla della porta stretta. Ci dice le cose come stanno: il passaggio è stretto. In che senso? Nel senso che per salvarsi bisogna amare Dio e il prossimo, e questo non è comodo! È una “porta stretta” perché è esigente, l’amore è esigente sempre, richiede impegno, anzi, “sforzo”, cioè una volontà decisa e perseverante di vivere secondo il Vangelo. San Paolo lo chiama «il buon combattimento della fede». Ci vuole lo sforzo di tutti i giorni, di tutto il giorno per amare Dio e il prossimo. ( P. Francesco Angelus, 25 agosto 2019)

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