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martedì 3 ottobre 2017

"PEDID...BUSCAD...LLAMAD.." Mt 7, 6-7

5 commenti:

  1. Continua "TODO LO QUE..." Mt 7,12
    - “Tutto quanto dunque volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro”
    E' un “versetto panoramico” : in questo modo diventiamo figli, perfetti come il Padre, che è Amore per tutti. L'amore si esprime nel “fare”. L'egoista fa' per sé e pretende che gli altri facciano per lui : pone il proprio io al centro di tutto, come un buco nero che tutto fagocita.
    Chi ama fa per l'altro, che ha posto al centro di sé, è come il sole, che diffonde luce e vita.
    Io so bene quali sono le mie attese, i miei diritti sull'altro! Amare è capovolgere le proprie attese in attenzioni verso l'altro, i propri diritti in doveri verso di lui.
    Per chi ama i bisogni dell'amato diventano suoi impegni.
    Questo versetto inverte la tendenza egoistica di porre sé al centro di tutto.
    L'uomo è già al centro di Dio.Diventa come Lui, se come Lui, pone al proprio centro gli altri.
    Fare il bene dell'altro è tipico dell'amore: significa avere il cuore di Dio e la Sua inventiva.
    Gesù è venuto a compiere la legge e i profeti. Lui stesso, che ha portato i nostri pesi sulla croce, ha adempiuto tutta la legge ed è diventato il “canone” , la regola d'oro.
    Infatti ci lascia come testamento di amarci come Lui ci ha amati (Gv 13,34).
    Chi fa come Lui diventa figlio, vive l'amore, legge di libertà. (FAUSTI)

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  2. --->"LA ENTRADA ESTRECHA" Mt 7, 13- 14 “Entrate per la porta stretta” dice Gesù. Dopo il v. 12 – vetta da cui si gode il panorama di tutta la catena di monti sui quali la legge e i profeti ci vogliono condurre – Gesù conclude dichiarando l'importanza di quanto ha detto : è la “porta “ d'ingresso al regno,la “Via” che conduce alla Vita, il “frutto bello “ dell”albero buono”. La porta è il luogo dove il muro di separazione lascia il varco alla comunione : l'umantà di Gesù , che realizza la Parola , è la porta (Gv 10,7), l'apertura tra l'uomo e Dio, dove Dio entra nella casa dell'uomo e l'uomo nella casa di Dio.
    Essendo insieme Dio e uomo, Gesù è la porta che Dio trova nell'umanità e
    che l'umanità trova in Dio.
    “Stretta” Gesù dice così non per scoraggiare, ma per esortare all'impegno.
    Dopo il peccato, è facile fare il male, difficile fare il bene. Il male è largo all'inizio, poi si fa angusto e stringe fino a uccidere : il bene è stretto all'inizio, ma poi si allarga sempre più all'amore e alla vita.
    Questa porta in realtà è l'infinita ampiezza , lunghezza, altezza e profondità dell'amore di Cristo per noi (Ef 3,18) :è il Suo costato aperto sulla Croce.
    Ogni altra porta e via , che non sia l'amore del Padre e dei fratelli, conduce alla perdizione.
    Non basta pensare . Abbiamo la sana dottrina, Dio è con noi!
    Noi siamo con Lui solo se viviamo la misericordia.
    L'uomo, accecato dall'egoismo, trova stretta la porta della salvezza, pieno di difficoltà il suo cammino. ( FAUSTI)

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  3. Antifona

    Il Signore è la forza del suo popolo,
    rifugio di salvezza per il suo consacrato.
    Salva il tuo popolo, o Signore,
    e benedici la tua eredità,
    sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)
    Colletta

    Donaci, o Signore,
    di vivere sempre nel timore e nell’amore per il tuo santo nome,
    poiché tu non privi mai della tua guida
    coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo.

    Dal secondo libro dei Re
    2Re 19,9b-11.14-21.31-35a.36

    In quei giorni, Sennàcherib, re d'Assiria, inviò di nuovo messaggeri a Ezechìa dicendo: «Così direte a Ezechìa, re di Giuda: "Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d'Assiria. Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re di Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?"».
    Ezechìa prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l'aprì davanti al Signore e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio d'Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. È vero, Signore, i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d'uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».
    Allora Isaìa, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechìa: «Così dice il Signore, Dio d'Israele: "Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d'Assiria. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:
    Ti disprezza, ti deride
    la vergine figlia di Sion.
    Dietro a te scuote il capo
    la figlia di Gerusalemme".
    Poiché da Gerusalemme uscirà un resto,
    dal monte Sion un residuo.
    Lo zelo del Signore farà questo.
    Perciò così dice il Signore riguardo al re d'Assiria:
    "Non entrerà in questa città
    né vi lancerà una freccia,
    non l'affronterà con scudi
    e contro essa non costruirà terrapieno.
    Ritornerà per la strada per cui è venuto;
    non entrerà in questa città.
    Oracolo del Signore.
    Proteggerò questa città per salvarla,
    per amore di me e di Davide mio servo"».
    Ora in quella notte l'angelo del Signore uscì e colpì nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini. Sennàcherib, re d'Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Nìnive, dove rimase.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 47 (48)

    R. Dio ha fondato la sua città per sempre.
    Oppure:
    R. Forte, Signore, è il tuo amore per noi.

    Grande è il Signore e degno di ogni lode
    nella città del nostro Dio.
    La tua santa montagna, altura stupenda,
    è la gioia di tutta la terra. R.

    Il monte Sion, vera dimora divina,
    è la capitale del grande re.
    Dio nei suoi palazzi
    un baluardo si è dimostrato. R.

    O Dio, meditiamo il tuo amore
    dentro il tuo tempio.
    Come il tuo nome, o Dio,
    così la tua lode si estende
    sino all'estremità della terra;
    di giustizia è piena la tua destra. R.

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    1. Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
      chi segue me, avrà la luce della vita. (Gv 8,12)

      Alleluia.

      Vangelo
      Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 7,6.12-14

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
      Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
      Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

      Parola del Signore.


      PAROLE DEL SANTO PADRE
      Gesù non vuole illuderci, dicendo: “Sì, state tranquilli, la cosa è facile, c’è una bella autostrada e in fondo un grande portone…”. Non ci dice questo: ci parla della porta stretta. Ci dice le cose come stanno: il passaggio è stretto. In che senso? Nel senso che per salvarsi bisogna amare Dio e il prossimo, e questo non è comodo! È una “porta stretta” perché è esigente, l’amore è esigente sempre, richiede impegno, anzi, “sforzo”, cioè una volontà decisa e perseverante di vivere secondo il Vangelo. San Paolo lo chiama «il buon combattimento della fede». Ci vuole lo sforzo di tutti i giorni, di tutto il giorno per amare Dio e il prossimo. (Angelus, 25 agosto 2019)

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  4. S. FAUSTI – Ciò che è santo, le perle, sono i doni di cui vive la comunità : il Pane e la Parola.
    C'è una “disciplina dell'arcano” che serve a introdurre nel mistero. “cani “ e “porci” per gli ebrei sono i pagani.
    Questi devono essere preparati a ricevere i doni. La proposta della verità deve essere graduale.
    Puntare la luce negli occhi non fa vedere, anzi acceca!
    L'amore non giudica, ma non manca di discernimento. La carità deve essere discreta . Discerne le situazioni, le azioni e le reazioni per vedere cosa qui e ora più aiuta il fratello.
    “Chiedete” con la certezza di ottenere, dice Gesù, e vi sarà sicuramente dato.
    Questa esortazione sulla preghiera è incastonata tra il “non giudicare” e “la regola d'oro” sull'amore.
    Il contesto mostra la cosa da chiedere , che Dio certamente dà : la capacità di non giudicare e amare l'altro.Si chiede ciò che non si può avere se non come dono dell'altro. Infatti chiediamo l'Altro stesso che si dona : l'uomo è richiesta di Dio e Dio è dono per l'uomo.
    Si cerca ciò che è nascosto. L'impressione nella preghiera è che Dio sia nascosto.
    Ma è ovunque, perchè è l'essere di ogni cosa.
    Chi lo cerca in tutte le cose, trova Lui, che è tutto in tutti.
    “Bussate e vi sarà aperto” Si bussa a una porta chiusa.
    Dietro c'è la sala del banchetto , nella quale si entra “ora” con la preghiera e il perdono.
    “Dopo” è inutile bussare, resta chiusa.
    Questa porta è quella della dispensa, la profondità del nostro cuore, dove Lui sta e da dove noi siamo fuori, ricacciati dalle nostre paure.
    Il nostro bisogno si fa domanda, il nostro smarrimento ricerca, il muro del nostro oblio cade al persistente ricordo di Lui.
    La preghiera è un chiedere per vincere la sfiducia, un cercare per trovare quanto il peccato ci ha nascosto, un bussare per superare ciò che ci separa dalla vita

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