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venerdì 13 ottobre 2017

"LES SIRVA DE TESTIMONIO" Mt 8,4




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4 commenti:

  1. Prima Lettura
    Sia circonciso ogni maschio in segno di alleanza. Sara ti partorirà un figlio.
    Dal libro della Gènesi
    Gen 17, 1.9-10.15-22

    Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
    «Io sono dio l'Onnipotente:
    cammina davanti a me
    e sii integro».
    Disse [di nuovo] Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra voi ogni maschio.
    Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».
    Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novant’anni potrà partorire?». Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici prìncipi egli genererà e di lui farò una grande nazione. Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo».
    Dio terminò così di parlare con lui e lasciò Abramo, levandosi in alto.

    Parola di Dio


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 127 (128)
    R. Benedetto l'uomo che teme il Signore.
    Beato chi teme il Signore
    e cammina nelle sue vie.
    Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
    sarai felice e avrai ogni bene. R.

    La tua sposa come vite feconda
    nell’intimità della tua casa;
    i tuoi figli come virgulti d’ulivo
    intorno alla tua mensa. R.

    Ecco com’è benedetto
    l’uomo che teme il Signore.
    Ti benedica il Signore da Sion.
    Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
    tutti i giorni della tua vita! R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Cristo ha preso le nostre infermità
    e si è caricato delle nostre malattie. (Cf. Mt 8, 17)

    Alleluia.

    Vangelo
    Se vuoi, puoi purificarmi.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 8, 1-4

    Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
    Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
    Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
    Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

    Parola del Signore

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Sempre, quando ci avviciniamo al Signore per chiedere qualcosa, si deve partire dalla fede e farlo nella fede: “Io ho fede che tu puoi guarirmi, io credo che tu puoi fare questo” e avere il coraggio di sfidarlo (…) Coraggio per avere fede, all’inizio: “Se tu vuoi puoi guarirmi. Se tu vuoi, io credo”. E coraggio per avvicinarmi al Signore, quando ci sono delle difficoltà. Quel coraggio… Tante volte, ci vuole pazienza e saper aspettare i tempi ma non mollare, andare sempre avanti. Ma se io con fede mi avvicino al Signore e dico: “Ma se tu vuoi, puoi darmi questa grazia”, e poi ma… siccome la grazia dopo tre giorni non è arrivata, un’altra cosa… e mi dimentico. (Omelia Santa Marta, 12 gennaio 2018)

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    1. ANNI PARI

      Colletta

      O Dio, che al santo vescovo Ireneo
      hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa
      nella verità e nella pace,
      fa’ che per sua intercessione, rinnovati nella fede e nell’amore,
      cerchiamo sempre ciò che promuove l’unità e la concordia.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Giuda fu deportato dalla sua terra.

      Dal secondo libro dei Re
      2Re 25,1-12

      Nell'anno nono del regno di Sedecìa, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor, re di Babilonia, con tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme, si accampò contro di essa e vi costruirono intorno opere d'assedio. La città rimase assediata fino all'undicesimo anno del re Sedecìa.
      Al quarto mese, il nove del mese, quando la fame dominava la città e non c'era più pane per il popolo della terra, fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono di notte per la via della porta tra le due mura, presso il giardino del re, e, mentre i Caldèi erano intorno alla città, presero la via dell'Aràba.
      I soldati dei Caldèi inseguirono il re e lo raggiunsero nelle steppe di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperse, allontanandosi da lui. Presero il re e lo condussero dal re di Babilonia a Ribla; si pronunciò la sentenza su di lui. I figli di Sedecìa furono ammazzati davanti ai suoi occhi; Nabucodònosor fece cavare gli occhi a Sedecìa, lo fece mettere in catene e lo condusse a Babilonia.
      Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno diciannovesimo del re Nabucodònosor, re di Babilonia - Nabuzaradàn, capo delle guardie, ufficiale del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme. Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme; diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. Tutto l'esercito dei Caldèi, che era con il capo delle guardie, demolì le mura intorno a Gerusalemme.
      Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò il resto del popolo che era rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della moltitudine. Il capo delle guardie lasciò parte dei poveri della terra come vignaioli e come agricoltori.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 136 (137)

      R. Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo.
      Oppure:
      R. In terra d'esilio leviamo il nostro canto.

      Lungo i fiumi di Babilonia,
      là sedevamo e piangevamo
      ricordandoci di Sion.
      Ai salici di quella terra
      appendemmo le nostre cetre. R.

      Perché là ci chiedevano parole di canto
      coloro che ci avevano deportato,
      allegre canzoni, i nostri oppressori:
      «Cantateci canti di Sion!». R.

      Come cantare i canti del Signore
      in terra straniera?
      Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
      si dimentichi di me la mia destra. R.

      Mi si attacchi la lingua al palato
      se lascio cadere il tuo ricordo,
      se non innalzo Gerusalemme
      al di sopra di ogni mia gioia. R.

      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Cristo ha preso le nostre infermità
      e si è caricato delle nostre malattie. (Cf. Mt 8,17)

      Alleluia.

      Vangelo
      Se vuoi, tu puoi purificarmi.

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 8,1-4

      Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
      Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
      Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
      Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

      Parola del Signore.

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    2. BENEDETTO XVI


      Santa Maria, Madre di Dio,
      tu hai donato al mondo la vera luce,
      Gesù, tuo Figlio – Figlio di Dio.
      Ti sei consegnata completamente
      alla chiamata di Dio
      e sei così diventata sorgente
      della bontà che sgorga da Lui.
      Mostraci Gesù. Guidaci a Lui.
      Insegnaci a conoscerlo e ad amarlo,
      perché possiamo anche noi
      diventare capaci di vero amore
      ed essere sorgenti di acqua viva
      in mezzo a un mondo assetato. (A lei affidiamo la Chiesa, la sua missione a servizio dell'amore)

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  2. VEDERE COMMENTO PRECEDENTE - "QUIERO, QUEDA LIMPIO" Mt 8, 1-3

    FAUSTI -Guarire dalla lebbra è azione esclusiva di Dio, padrone della vita e della morte (2Re5,7). Gesù, con la Parola appena detta sul monte, rigenera a vita. E' il Signore!
    Questo primo miracolo contiene gli altri, che ne saranno specificazione e articolazione .
    È il passaggio battesimale, la risurrezione alla condizione di figli operata dalla Parola.
    Il lebbroso guarito è figura di ogni uomo che accorre da Gesù per ricevere il dono di una vita finalmente liberata dalla morte . Tutti morti a causa del peccato “privi della gloria di Dio” (Rom3,23), siamo gratuitamente vivificati dalla Sua grazia.
    C'è stretta connessione tra miracolo, Parola e “tocco”. L'uomo è trasformato dalla Parola che gli tocca il cuore. I miracoli defatalizzano la storia e la sdemonizzano, facendo brillare davanti ai nostri occhi la libertà alla quale aspiriamo.
    Ci ripresentano l'uomo nuovo, a immagine di Dio, restituito alla sua dignità.
    Gesù è stato prefigurato in Mosè. Per mezzo di questi fu data la legge, per mezzo Suo la grazia della verità, dalla cui pienezza tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia (Gv 1,16).
    La Chiesa nasce dall'immersione (battesimo) in Lui e nella Sua Parola.
    Unita a Lui, diventa come Lui, partecipe del Suo Spirito di Figlio.

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