Gesuiti - Questa è la terza e ultima domanda, la seconda serie, anche abbastanza trasparentemente, nonostante così, apparentemente, sembri difficile. Per Gesù anche c'è stata la tentazione, come per Israele nel deserto. Allora, la richiesta è che noi chiediamo, domandiamo non di essere preservati dalla prova, ma di non cadere nella prova. Diciamo non abbandonarci nella tentazione! Dio non ci salva dalla prova, ma ci salva nella prova. Ci manteniamo nella prova come figli e come fratelli. Chiediamo di essere liberati, strappati dal maligno o dal male, di essere liberati dal potere del male che ci domina.
Antifona Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)
Colletta O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici sempre con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio. Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 2Cor 11,1-11
Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi. O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedònia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 110 (111)
R. Le opere delle tue mani sono verità e diritto. Oppure: R. Amore e verità è la giustizia del Signore.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, tra gli uomini retti riuniti in assemblea. Grandi sono le opere del Signore: le ricerchino coloro che le amano. R.
Il suo agire è splendido e maestoso, la sua giustizia rimane per sempre. Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie: misericordioso e pietoso è il Signore. R.
Le opere delle sue mani sono verità e diritto, stabili sono tutti i suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre, da eseguire con verità e rettitudine. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)
Alleluia.
Vangelo Voi dunque pregate così. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
PAROLE DEI PAPI BENEDETTO XVI – da Gesù di Nazaret - Non ci indurre in tentazione - S. Giacomo afferma .”Nessuno, quando è tentato, dica .”Sono tentato da Dio; perchè Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male”. Ci aiuta il Vangelo . “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo” (Mt 4,1).. La tentazione viene dal diavolo, ma nel compito messianico di Gesù rientra il superare le grandi tentazioni che hanno allontanato e continuano ad allontanare gli uomini da Dio. Egli deve sperimentare su di sé queste tentazioni fin alla morte in croce e aprirci in questo modo la via della salvezza. Così non solo dopo la morte, ma in essa e durante tutta la sua vita deve in certo qual modo discendere agli inferi, nel luogo delle nostre tentazioni e sconfitte, per prenderci per mano e portarci verso l'alto. L'uomo per maturare, per trovare la strada che lo conduce a una profonda unione con la Volontà di Dio. L'amore è sempre un processo di purificazioni, di rinunce, di trasformazioni dolorose di noi stessi..
Qui sta la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana –, che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene. Così, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, il “Padre nostro” educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,8). […] Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza. È come dire: “Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, ti chiedo solo che tu stia qui accanto a me: sei Tu la mia speranza”. (P. Francesco Udienza generale, 27 febbraio 2019)
Gesuiti - Questa è la terza e ultima domanda, la seconda serie, anche abbastanza trasparentemente, nonostante così, apparentemente, sembri difficile.
RispondiEliminaPer Gesù anche c'è stata la tentazione, come per Israele nel deserto. Allora, la richiesta è che noi chiediamo, domandiamo non di essere preservati dalla prova, ma di non cadere nella prova.
Diciamo non abbandonarci nella tentazione!
Dio non ci salva dalla prova, ma ci salva nella prova. Ci manteniamo nella prova come figli e come fratelli. Chiediamo di essere liberati, strappati dal maligno o dal male, di essere liberati dal potere del male che ci domina.
Antifona
RispondiEliminaAscolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)
Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
soccorrici sempre con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 11,1-11
Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio?
Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedònia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 110 (111)
R. Le opere delle tue mani sono verità e diritto.
Oppure:
R. Amore e verità è la giustizia del Signore.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano. R.
Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore. R.
Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)
Alleluia.
Vangelo
Voi dunque pregate così.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.
PAROLE DEI PAPI
RispondiEliminaBENEDETTO XVI – da Gesù di Nazaret - Non ci indurre in tentazione - S. Giacomo afferma .”Nessuno, quando è tentato, dica .”Sono tentato da Dio; perchè Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male”. Ci aiuta il Vangelo . “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo” (Mt 4,1).. La tentazione viene dal diavolo, ma nel compito messianico di Gesù rientra il superare le grandi tentazioni che hanno allontanato e continuano ad allontanare gli uomini da Dio.
Egli deve sperimentare su di sé queste tentazioni fin alla morte in croce e aprirci in questo modo la via della salvezza.
Così non solo dopo la morte, ma in essa e durante tutta la sua vita deve in certo qual modo discendere agli inferi, nel luogo delle nostre tentazioni e sconfitte, per prenderci per mano e portarci verso l'alto.
L'uomo per maturare, per trovare la strada che lo conduce a una profonda unione con la Volontà di Dio. L'amore è sempre un processo di purificazioni, di rinunce, di trasformazioni dolorose di noi stessi..
Qui sta la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana –, che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene. Così, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, il “Padre nostro” educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,8). […] Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza. È come dire: “Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, ti chiedo solo che tu stia qui accanto a me: sei Tu la mia speranza”. (P. Francesco Udienza generale, 27 febbraio 2019)