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mercoledì 27 settembre 2017

"YA SABE VUESTRO PADRE" MT 6, 31-34



5 commenti:

  1. S. FAUSTI – La pre-occupazione assorbe energie utili per l'occupazione stessa, e toglie vita invece di mantenerla. Essa ci assale quando le cose da mezzo diventano fine ; allora, invece di servirci, ci asservono, invece di comunicaci la vita filiale e fraterna, la uccidono. La nostra fede in concreto è riposta nel Padre che tutto dona,o nell'idolo che tutto esige.
    Gesù è il Figlio che tutto riceve dal Padre e spezza con i fratelli : la Sua esistenza è Amore ricevuto e dato.
    La Chiesa vive allo stesso modo . Libera dall'ansia di vita, che è paura di morte (e spesso paura di vivere e ansia di morire), cerca in tutto il Regno del Padre e la Sua giustizia.
    Invece di tanti ansiolitici (l'attivismo, fin che regge, è il più usuale, ) ha come medicina la fiducia nel Padre. Il pagano non crede che Dio sia suo Padre, e deve pensare a se stesso. Suo fine non è la comunione col Padre e con i fratelli,ma le cose da procurarsi col “suo” lavoro.
    Il Dio che sta nei cieli è onnisciente ed è Padre : può, sa e vuole fare tutto quanto ci serve.
    E' vero che , a differenza degli uccelli e dei gigli del campo, dobbiamo anche lavorare.
    Il giardino è da coltivare, oltre che da custodire (Gen 2,15) ; dopo il peccato, il sudore della fronte condisce il nostro pane. Ma il solo che sazia è l'amore del Padre, dato nel sonno ai Suoi figli.

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  2. Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 6,24-34

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
    Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
    Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
    E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
    Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
    Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
    Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Ma pensando a tante persone che vivono in condizioni precarie, o addirittura nella miseria che offende la loro dignità, queste parole di Gesù potrebbero sembrare astratte, se non illusorie. Ma in realtà sono più che mai attuali! Ci ricordano che non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Dobbiamo sentire bene, questo! Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Se invece, confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente. (Angelus, 2 marzo 2014)

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    1. Parole del Santo Padre

      Gesù ci esorta con insistenza a non preoccuparci del domani (cfr vv. 25.28.31), ricordando che al di sopra di tutto c’è un Padre amoroso che non si dimentica mai dei suoi figli: affidarsi a Lui non risolve magicamente i problemi, ma permette di affrontarli con l’animo giusto, coraggiosamente, sono coraggioso perché mi affido al mio Padre che ha cura di tutto e che mi vuole tanto bene. Dio non è un essere lontano e anonimo: è il nostro rifugio, la sorgente della nostra serenità e della nostra pace. È la roccia della nostra salvezza, a cui possiamo aggrapparci nella certezza di non cadere; chi si aggrappa a Dio non cade mai! (Angelus, 26 febbraio 2017)

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  3. Vangelo
    Non preoccupatevi del domani.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 6,24-34

    In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
    Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
    Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
    Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
    E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
    Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
    Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
    Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

    Parola del Signore.

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  4. PAROLE DEI PAPI
    Ma pensando a tante persone che vivono in condizioni precarie, o addirittura nella miseria che offende la loro dignità, queste parole di Gesù potrebbero sembrare astratte, se non illusorie. Ma in realtà sono più che mai attuali! Ci ricordano che non si può servire a due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Dobbiamo sentire bene, questo! Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia. Se invece, confidando nella provvidenza di Dio, cerchiamo insieme il suo Regno, allora a nessuno mancherà il necessario per vivere dignitosamente. (P. Francesco Angelus, 2 marzo 2014)


    Gesù ci esorta con insistenza a non preoccuparci del domani (cfr vv. 25.28.31), ricordando che al di sopra di tutto c’è un Padre amoroso che non si dimentica mai dei suoi figli: affidarsi a Lui non risolve magicamente i problemi, ma permette di affrontarli con l’animo giusto, coraggiosamente, sono coraggioso perché mi affido al mio Padre che ha cura di tutto e che mi vuole tanto bene. Dio non è un essere lontano e anonimo: è il nostro rifugio, la sorgente della nostra serenità e della nostra pace. È la roccia della nostra salvezza, a cui possiamo aggrapparci nella certezza di non cadere; chi si aggrappa a Dio non cade mai! (P. Francesco Angelus, 26 febbraio 2017)

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