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martedì 5 settembre 2017

"CUANDO USTEDES DIGAN" Mt 5,37



4 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Sia la vostra parola “ Il nostro parlare non chiami a testimone Dio, ma testimoni Dio.
    Sia come il Suo : sempre vero, trasparenza del cuore.
    Il nostro parlare sia sì, se è sì, no se è no.
    In mezzo ci può essere solo il “non so” , ma non come furbizia o pigrizia, bensì come impegno di ricerca della verità o silenzio di carità.
    Non dobbiamo fare come lo stolto, che ha il cuore sulla bocca, ma come il saggio, che ha la bocca sul cuore (Sir 21,26). Cosa sarebbero i nostri rapporti interpersonali, familiari, comunitari, sociali, politici se la nostra parola fosse così? Il mondo diventerebbe un paradiso.
    La lingua è come un timone, governa la barca. E' come una scintilla : fa divampare un grande incendio (Gc 3,5). Può condurre in porto, oltre ogni burrasca ; può anche distruggere ciò che già è nel porto. Ne uccide più la lingua che la spada (Pr 18,21). “Se uno non manca nel parlare è un uomo perfetto” (Gc 3,2).
    Gesù prende occasione dal divieto di spergiurare per dire di non giurare affatto e per restituire alla parola il suo valore.
    La menzogna del serpente portò la morte nel mondo, la Parola di Dio riporta la vita.
    La parola, ascoltata e detta, è il principio della vita dell'uomo .
    Con essa capisce, interpreta e trasforma la realtà.
    Se è comunicativa, vera e liberante, è divina : ci unisce ai fratelli e ci fa figli di Dio.
    Se è possessiva, menzognera e intesa a catturare, è diabolica . ci divide dagli altri e ci relega nelle tenebre della solitudine .
    I mass-media tendono ad usarla come trappola per accalappiare intelletto e volontà.
    Il suo uso perverso è il male peggiore, proprio perché tende a togliere la capacità di intendere e di volere, la libertà.
    “Ciò che eccede questo, viene dal maligno” Il maligno è menzogna. La menzogna ha bisogno di molte parole , per confondere e persuadere.
    L'imbroglione è sempre un abile comunicatore, che cerca di avere in mano l'altro, dicendo il minimo di sé, possibilmente niente.
    La parola, origine di ogni bene se è sì al sì e no al no, è principio di ogni male se è no al sì e sì al no. Dio, infinito, è tutto e solo “Sì” (2Cor1,19) ;
    l'uomo, finito, conosce anche il no , ed è vero quando è sì al sì e no al no.
    A ogni parola deve precedere e seguire il silenzio:
    la capacità di silenzio ci ridarà vita?

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    Risposte

    1. Antifona

      Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
      Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
      Gli avversari e i nemici, sono essi a cadere. (Cf. Sal 26,1-2)

      Colletta

      O Dio, sorgente di ogni bene,
      ispiraci propositi giusti e santi
      e donaci il tuo aiuto,
      perché possiamo attuarli nella nostra vita.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.
      Prima Lettura
      Elia gettò addosso a Elisèo il suo mantello e questi lo seguì.

      Dal primo libro dei Re
      1 Re 19,19-21

      In quei giorni, Elìa, [disceso dal monte di Dio, l’Oreb] trovò Elisèo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo.
      Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
      Allontanatosi da lui, Elisèo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 15 (16)

      R. Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
      Oppure:
      R. Sei tu, Signore, l'unico mio bene.

      Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
      Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
      Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
      nelle tue mani è la mia vita. R.

      Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
      anche di notte il mio animo mi istruisce.
      Io pongo sempre davanti a me il Signore,
      sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

      Per questo gioisce il mio cuore
      ed esulta la mia anima;
      anche il mio corpo riposa al sicuro,
      perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
      né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.

      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
      donami la grazia della tua legge. (Sal 118 (119),36.29b)

      Alleluia.


      Vangelo
      Io vi dico: non giurate affatto.

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 5,33-37

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

      Parola del Signore.

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    2. PAROLE DEL S. PADRE
      State attenti a non scandalizzare. Lo scandalo è brutto, perché lo scandalo ferisce; ferisce la vulnerabilità del popolo di Dio e ferisce la debolezza del popolo di Dio e tante volte queste ferite si portano per tutta la vita. E anche non solo ferisce, lo scandalo è capace di uccidere: uccidere speranze, uccidere illusioni, uccidere famiglie, uccidere tanti cuori…” Quanti cristiani col loro esempio allontanano la gente, con la loro incoerenza, con la propria incoerenza: l’incoerenza dei cristiani è una delle armi più facili che ha il diavolo per indebolire il popolo di Dio e per allontanare il popolo di Dio dal Signore. Dire una cosa e farne un’altra. (Omelia Santa Marta, 13 novembre 2017)
      Convertirsi è guardare da un’altra parte, convergere su un’altra parte. E questo apre il cuore, fa veder altre cose. Ma se il cuore è chiuso non può essere guarito. Anche se noi cristiani facciamo tante cose buone, ma se il cuore è chiuso è tutta vernice di fuori. L’autorità, il discepolo l’avrà se segue i passi di Cristo. E quali sono i passi di Cristo? La povertà. Da Dio si è fatto uomo! Si è annientato! Si è spogliato! La povertà che porta alla mitezza, all’umiltà. Il Gesù umile che va per la strada per guarire. E così un apostolo con questo atteggiamento di povertà, di umiltà, di mitezza, è capace di avere l’autorità per dire: “Convertitevi”, per aprire i cuori. Tutti noi abbiamo bisogno di essere guariti, tutti, perché tutti abbiamo malattie spirituali, tutti. Ma, anche, tutti noi abbiamo la possibilità di guarire gli altri, ma con questo atteggiamento. Che il Signore ci dia questa grazia di guarire come guariva Lui: con la mitezza, con l’umiltà, con la forza contro il peccato, contro il diavolo e andare avanti in questo bel “mestiere” di guarirci fra noi, perché tutti: “Io guarisco un altro e mi lascio guarire dall’altro”. Fra noi. Questa è una comunità cristiana. (Santa Marta, 7 febbraio 2019)

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