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martedì 26 settembre 2017

"MIRIEN LOS LIRIOS" Mt 6, 27 - 30

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3 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Chi di voi, preoccupandosi, può aggiungere un cubito alla sua età?” Chi può , preoccupandosi, aumentare di un solo palmo la sua età o la sua statura, vivere un po' di più o essere un po' più alto? La preoccupazione, invece che allungare, rattrappisce il corpo e accorcia la vita!”Per il vestito, perchè vi preoccupate?
    Imparate come crescono i gigli del campo..
    ” Faticare e tessere è il lavoro della donna che fatica per tessere il corpo e per rivestirlo.
    I fiori hanno una veste che cresce con loro e li ricopre di splendore.
    La loro bellezza serve a descrivere la magnificienza e la gloria dello Sposo.
    Salomone, noto per la sua magnificienza, non è comparabile come splendore a un solo giglio.
    Se Dio fa così con l'erba del campo, che al mattino germoglia e alla sera dissecca (Sl 90,6), ed è usata per accendere il forno e cuocere il pane, quanto più si preoccuperà di noi, Suoi figli.
    “O gente di poca fede!” E' la definizione del discepolo che si fida poco del suo Signore (8,26).
    Per questo prega, con il padre del sordomuto . “Credo, ma vieni in aiuto alla mia incredulità” (Mc 9,24), e dice con gli apostoli . “ Aumenta la nostra fede” (Lc 17,5).
    Il discepolo crede e insieme sempre non crede.
    La fede non è stabile: è un dono, che cessa quando lo si vuol possedere, come la manna che marcisce quando è accumulata. La vera fede non si fida di sé e della propria certezza, ma di Lui e della Sua fedeltà continua.

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  2. Antifona
    Chi ha mani innocenti e cuore puro salirà il monte del Signore
    e starà nel suo luogo santo. (Cf. Sal 23,4.3)

    Colletta
    O Dio, fonte di ogni dono del cielo,
    che in san Luigi [Gonzaga] hai unito in modo mirabile
    l’innocenza della vita e la penitenza,
    per i suoi meriti e la sua intercessione
    fa’ che, se non l’abbiamo imitato nell’innocenza,
    lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze.
    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    2Cor 12,1-10

    Fratelli, se bisogna vantarsi – ma non conviene – verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del Signore. So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. Di lui io mi vanterò!
    Di me stesso invece non mi vanterò, fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni.
    Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
    Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 33 (34)

    R. Gustate e vedete com’è buono il Signore.

    L’angelo del Signore si accampa
    attorno a quelli che lo temono, e li libera.
    Gustate e vedete com’è buono il Signore;
    beato l’uomo che in lui si rifugia. R.

    Temete il Signore, suoi santi:
    nulla manca a coloro che lo temono.
    I leoni sono miseri e affamati,
    ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene. R.

    Venite, figli, ascoltatemi:
    vi insegnerò il timore del Signore.
    Chi è l’uomo che desidera la vita
    e ama i giorni in cui vedere il bene? R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
    perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. (2Cor 8,9)

    Alleluia.

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    1. Vangelo
      Non preoccupatevi del domani.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 6,24-34

      In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
      «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
      Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
      Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
      Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
      E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
      Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
      Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
      Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

      Parola del Signore.

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