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venerdì 15 settembre 2017

"PERDÓNANOS" Mt 6,12


2 commenti:

  1. Antifona
    Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
    Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
    non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)

    Colletta
    O Dio, fortezza di chi spera in te,
    ascolta benigno le nostre invocazioni,
    e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
    soccorrici sempre con la tua grazia,
    perché fedeli ai tuoi comandamenti
    possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio.
    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    2Cor 11,1-11

    Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
    Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
    O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio?
    Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedònia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 110 (111)

    R. Le opere delle tue mani sono verità e diritto.
    Oppure:
    R. Amore e verità è la giustizia del Signore.

    Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
    tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
    Grandi sono le opere del Signore:
    le ricerchino coloro che le amano. R.

    Il suo agire è splendido e maestoso,
    la sua giustizia rimane per sempre.
    Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
    misericordioso e pietoso è il Signore. R.

    Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
    stabili sono tutti i suoi comandi,
    immutabili nei secoli, per sempre,
    da eseguire con verità e rettitudine. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
    per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)

    Alleluia.

    Vangelo
    Voi dunque pregate così.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 6,7-15

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così:
    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti
    come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non abbandonarci alla tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEI PAPI
    BENEDETTO XVI – Pensieri da “Gesù di Nazaret”- Rimetti a noi i nostri debiti – La quinta domanda del padre Nostro presuppone un mondo nel quale esistono debiti – debiti di uomini verso uomini, debiti di fronte a Dio; ogni colpa tra uomini comporta in qualche modo un ferimento della verità e dell'Amore e si oppone a quel Dio che è la Verità e l'Amore.
    Il superamento della colpa è una questione centrale di ogni esistenza umana , la storia delle religioni gira intorno a tale questione.
    Colpa chiama ritorsione ; si forma così una catena di indebitamenti, n cui il male della colpa cresce di continuo e diventa sempre più difficile sfuggirvi.
    Il Signore, con questa domanda ci dice . La colpa può essere superata solo dal perdono, non attraverso la ritorsione. Dio è un Dio che perdona, perchè ama le Sue creature , ma il perdono può penetrare, può diventare efficace solo in colui che, da parte sua, perdona.
    Il tema “perdono” pervade tutto il Vangelo. Lo incontriamo all'inizio del discorso della montagna , in cui il Signore ci dice .”Se presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello. e poi torna ad offrire il tuo dono”.(Mt 5,23). Al riguardo è spontaneo pensare che Dio stesso, sapendo che noi uomini come ribelli eravamo in contrasto con Lui, dalla Sua Divinità si è mosso incontro a noi per riconciliarci. Ci ricorderemo che Egli, prima del dono dell'Eucaristia, si è inginocchiato davanti ai Suoi discepoli e ha lavato i loro piedi sporchi, li ha purificati col Suo umile Amore.
    Qualunque cosa abbiamo da perdonarci a vicenda ,è sempre piccola cosa rispetto alla bontà i Dio che perdona a noi.
    E infine sentiamo dalla Croce la preghiera di Gesù . “Padre, perdonali, perchè non sanno quello che fanno!”. (Lc 23,34).La domanda del perdono è una preghiera Cristologica, ci rimanda a Colui che per il perdono ha pagato il prezzo della discesa nella miseria umana e della morte in Croce. Così ci invita alla gratitudine e a smaltire con Lui il male mediante l'amore, a consumarlo soffrendo.
    ---- Qui sta la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana –, che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene. Così, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, il “Padre nostro” educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,8). […] Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza. È come dire: “Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, ti chiedo solo che tu stia qui accanto a me: sei Tu la mia speranza”. (P. Francesco Udienza generale, 27 febbraio 2019)

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