BENEDETTO XVI- Pensieri da Gesù di Nazaret – Dacci oggi il nostro pane quotidiano - La quarta domanda del Padre Nostro ci appare come la più umana di tutte : il Signore, che orienta il nostro sguardo su ciò che è essenziale, sull'unica cosa necessaria, sa anche delle nostre necessità terrene e le riconosce..Egli, che ai Suoi discepoli dice :”per la vostra vita non affannatevi di quel che mangerete”(Mt 6, 25) , ci invita tuttavia a pregare per il nostro cibo e a trasmettere così la nostra preoccupazione a Dio. Il pane è” frutto della terra e del lavoro dell'uomo”,ma la terra non porta alcun frutto, se non riceve dall'alto sole e pioggia. Questa sinergia delle forze cosmiche , che non è stata consegnata nelle nostre mani, si contrappone alla tentazione della nostra superbia di darci la vita da soli e con le nostre capacità.Tale superbia rende violenti e freddi. Finisce per distruggere la terra , non può essere altrimenti perché contrasta con la verità, cioè che noi esseri umani siamo destinati a superarci e che solo nell'apertura a Dio diventiamo grandi, liberi, noi stessi. Possiamo chiedere e dobbiamo chiedere. Lo sappiamo . Se già i padri terreni danno cose buone ai loro figli quando le chiedono, così Dio non ci rifiuterà i beni che solo Lui può donare. Si parla del “pane nostro”, anche qui preghiamo nella comunione dei figli di Dio, e pertanto nessuno può pensare solo a se stesso. La preghiera presuppone la povertà dei discepoli. Persone che, a causa delle fede, hanno rinunciato al mondo , alle sue ricchezze e alle sue lusinghe e chiedono ormai solo quanto è necessario per la vita. Le persone che si affidano a Dio al punto da non cercare altra sicurezza, ci incoraggiano a fidarci di Dio, a contare su di Lui nelle grandi sfide della vita. Questa povertà è un atto di solidarietà con i poveri del mondo, che ha creato nuova disponibilità al servizio, all'impegno per gli altri. La domanda per il pane, per il pane solo per l'oggi, suscita il ricordo dei quarant'anni di peregrinazione di Israele nel deserto, quando il popolo visse di manna, di quel pane che Dio mandava dal cielo. Ciascuno poteva raccoglierne sempre solo la quantità necessaria per quel giorno, solo nel sesto giorno se ne poteva raccogliere la razione necessaria per due giorni, per osservare così il precetto del sabato, Io penso che nella spiegazione della domanda del pane non si debba perdere di vista il più ampio contesto delle parole e delle opere di Gesù, nel quale hanno un ruolo importante i contenuti essenziali della vita umana : l'acqua, il pane e, come segni della festosità e della bellezza del mondo, la vite e il vino. Il tema del pane occupa un posto rilevante nel messaggio di Gesù – dalla tentazione nel deserto attraverso la moltiplicazione dei pani fino all'ultima Cena. Se prendiamo il messaggio di Gesù nella sua interezza, allora non si può cancellare la dimensione Eucaristica in questa quarta domanda del Padre Nostro.
Antifona Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)
Colletta O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici sempre con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio. Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 2Cor 11,1-11
Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi. O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio? Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedònia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 110 (111)
R. Le opere delle tue mani sono verità e diritto. Oppure: R. Amore e verità è la giustizia del Signore.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, tra gli uomini retti riuniti in assemblea. Grandi sono le opere del Signore: le ricerchino coloro che le amano. R.
Il suo agire è splendido e maestoso, la sua giustizia rimane per sempre. Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie: misericordioso e pietoso è il Signore. R.
Le opere delle sue mani sono verità e diritto, stabili sono tutti i suoi comandi, immutabili nei secoli, per sempre, da eseguire con verità e rettitudine. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)
Alleluia.
Vangelo Voi dunque pregate così. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
PAROLE DEI PAPI Qui sta la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana –, che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene. Così, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, il “Padre nostro” educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,8). […] Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza. È come dire: “Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, ti chiedo solo che tu stia qui accanto a me: sei Tu la mia speranza”. (P. Francesco Udienza generale, 27 febbraio 2019)
BENEDETTO XVI- Pensieri da Gesù di Nazaret – Dacci oggi il nostro pane quotidiano -
RispondiEliminaLa quarta domanda del Padre Nostro ci appare come la più umana di tutte : il Signore, che orienta il nostro sguardo su ciò che è essenziale, sull'unica cosa necessaria, sa anche delle nostre necessità terrene e le riconosce..Egli, che ai Suoi discepoli dice :”per la vostra vita non affannatevi di quel che mangerete”(Mt 6, 25) , ci invita tuttavia a pregare per il nostro cibo e a trasmettere così la nostra preoccupazione a Dio.
Il pane è” frutto della terra e del lavoro dell'uomo”,ma la terra non porta alcun frutto, se non riceve dall'alto sole e pioggia.
Questa sinergia delle forze cosmiche , che non è stata consegnata nelle nostre mani, si contrappone alla tentazione della nostra superbia di darci la vita da soli e con le nostre capacità.Tale superbia rende violenti e freddi. Finisce per distruggere la terra , non può essere altrimenti perché contrasta con la verità, cioè che noi esseri umani siamo destinati a superarci e che solo nell'apertura a Dio diventiamo grandi, liberi, noi stessi.
Possiamo chiedere e dobbiamo chiedere. Lo sappiamo . Se già i padri terreni danno cose buone ai loro figli quando le chiedono, così Dio non ci rifiuterà i beni che solo Lui può donare. Si parla del “pane nostro”, anche qui preghiamo nella comunione dei figli di Dio, e pertanto nessuno può pensare solo a se stesso.
La preghiera presuppone la povertà dei discepoli. Persone che, a causa delle fede, hanno rinunciato al mondo , alle sue ricchezze e alle sue lusinghe e chiedono ormai solo quanto è necessario per la vita. Le persone che si affidano a Dio al punto da non cercare altra sicurezza, ci incoraggiano a fidarci di Dio, a contare su di Lui nelle grandi sfide della vita.
Questa povertà è un atto di solidarietà con i poveri del mondo, che ha creato nuova disponibilità al servizio, all'impegno per gli altri.
La domanda per il pane, per il pane solo per l'oggi, suscita il ricordo dei quarant'anni di peregrinazione di Israele nel deserto, quando il popolo visse di manna, di quel pane che Dio mandava dal cielo. Ciascuno poteva raccoglierne sempre solo la quantità necessaria per quel giorno, solo nel sesto giorno se ne poteva raccogliere la razione necessaria per due giorni, per osservare così il precetto del sabato,
Io penso che nella spiegazione della domanda del pane non si debba perdere di vista il più ampio contesto delle parole e delle opere di Gesù, nel quale hanno un ruolo importante i contenuti essenziali della vita umana : l'acqua, il pane e, come segni della festosità e della bellezza del mondo, la vite e il vino.
Il tema del pane occupa un posto rilevante nel messaggio di Gesù – dalla tentazione nel deserto attraverso la moltiplicazione dei pani fino all'ultima Cena.
Se prendiamo il messaggio di Gesù nella sua interezza, allora non si può cancellare la dimensione Eucaristica in questa quarta domanda del Padre Nostro.
Antifona
RispondiEliminaAscolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)
Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
soccorrici sempre con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 11,1-11
Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio?
Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedònia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 110 (111)
R. Le opere delle tue mani sono verità e diritto.
Oppure:
R. Amore e verità è la giustizia del Signore.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano. R.
Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore. R.
Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)
Alleluia.
Vangelo
Voi dunque pregate così.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Parola del Signore.
PAROLE DEI PAPI
RispondiEliminaQui sta la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana –, che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene. Così, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, il “Padre nostro” educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,8). […] Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza. È come dire: “Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, ti chiedo solo che tu stia qui accanto a me: sei Tu la mia speranza”. (P. Francesco Udienza generale, 27 febbraio 2019)