S. FAUSTI – L'occhio non è semplicemente la finestra attraverso cui entra ciò che è fuori. E' anche la lucerna : la luce che è nel cuore esce da esso e si proietta sulla realtà. Il modo di guardare, valutare, pensare, sentire, camminare e fare dipende dall'occhio e dal cuore, che rende luminosa o oscura non solo la persona, ma anche la realtà che la circonda. C'è un occhio malato e cattivo – il malocchio - che diffonde tenebra. Chi diffonde tenebra invece di luce, quanto buio deve avere nel cuore! La luce , principio della creazione e della vita, esce dalla bocca di Dio che dice . “Sia la luce” e la luce fu (Gen1,3). La tenebra è la bocca del nulla , che tutto mangia e seppellisce nella morte. “Nessuno può servire due padroni” Noi ostinatamente cerchiamo di mettere insieme Dio e l'idolo, zoppicando da due parti (1Re 18,21). Dio tollera di essere ignorato, ma non di essere secondo : non sarebbe Dio! Qualunque idolo gli metti davanti, cade e si frantuma,come Dagon dinanzi all'arca (1Sam 5,2). Bisogna decidere se seguire Dio o gli idoli. Se il tuo fine è Dio, diventi come Lui ; se è l'idolo, diventi come l'idolo, che ha volto oscuro, bocca muta, occhio spento, orecchio sordo,naso insensibile, mano chiusa, piede paralizzato, gola serrata e senza suono. Invece di essere figlio del Dio vivente , diventa una statua morta e fredda. Sulla fronte porteremo il numero 666, il marchio della bestia, o il nome del Signore? (Ap 22,4). Attenti al pericolo di servire l'idolo, senza accorgersene, per 24 h al giorno e 7 giorni alla settimana durante tutta la vita , con il culto diretto nel lavoro per produrlo e quello indiretto nel riposo per consumarlo e riprodurlo!
Antifona Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido. Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)
Colletta O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici sempre con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 2Cor 11,18.21b-30
Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io. In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema? Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 33 (34)
R. Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce. Oppure: R. Il Signore è con noi nell’ora della prova.
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Alleluia.
Vangelo Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6,19-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Alla fine queste ricchezze non danno la sicurezza per sempre. Anzi ti portano giù nella tua dignità. Ed è questo che succede in famiglie, tante famiglie divise… Anche a radice delle guerre c’è questa ambizione, che distrugge, corrompe. In questo mondo, in questo momento, ci si sono tante guerre per avidità di potere, di ricchezze. Si può pensare alla guerra nel nostro cuore: “Tenetevi lontano da ogni cupidigia!” così dice il Signore». Perché la cupidigia va avanti, va avanti, va avanti: è uno scalino, apre la porta, poi viene la vanità — credersi importanti, credersi potenti — e, alla fine, l’orgoglio. E da lì tutti i vizi, tutti: sono scalini, ma il primo è la cupidigia, la voglia di accumulare ricchezze. […] “E’ difficile, è come giocare col fuoco! Tanti tranquillizzano la propria coscienza con l’elemosina e danno quello che avanza loro. Quello non è l’amministratore: l’amministratore prende per sé quello che avanza e dà agli altri, in servizio, tutto. Amministrare la ricchezza è uno spogliarsi continuamente del proprio interesse e non pensare che queste ricchezze ci daranno salvezza. Accumulare, sì, va bene. Tesori, sì, va bene: ma quelli che hanno prezzo – diciamo così – nella ‘borsa del Cielo’. Lì, accumulare lì!”. In questo mondo, in questo momento, ci si sono tante guerre per avidità di potere, di ricchezze. Si può pensare alla guerra nel nostro cuore: “Tenetevi lontano da ogni cupidigia!” così dice il Signore. Perché la cupidigia va avanti, va avanti, va avanti: è uno scalino, apre la porta, poi viene la vanità — credersi importanti, credersi potenti — e, alla fine, l’orgoglio. E da lì tutti i vizi, tutti: sono scalini, ma il primo è la cupidigia, la voglia di accumulare ricchezze. […] Amministrare la ricchezza è uno spogliarsi continuamente del proprio interesse e non pensare che queste ricchezze ci daranno salvezza. Accumulare, sì, va bene. Tesori, sì, va bene: ma quelli che hanno prezzo – diciamo così – nella ‘borsa del Cielo’. Lì, accumulare lì!”. (P. Francesco Santa Marta, 19 giugno 2015) Gesù dice: «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21). Dov’è il nostro tesoro, il tesoro della nostra società? Nei figli o nelle finanze? Che cosa ci attrae, la famiglia o il fatturato? Ci dev’essere il coraggio di scegliere che cosa viene prima, perché lì si legherà il cuore. Il coraggio di scegliere la vita è creativo, perché non accumula o moltiplica quello che già esiste, ma si apre alla novità, alle sorprese: ogni vita umana è la vera novità, che non conosce un prima e un dopo nella storia. Noi tutti abbiamo ricevuto questo dono irripetibile e i talenti che abbiamo servono a tramandare, di generazione in generazione, il primo dono di Dio, il dono della vita. (P. Francesco Apertura degli Stati generali della natalità, 14 maggio 2021)
S. FAUSTI – L'occhio non è semplicemente la finestra attraverso cui entra ciò che è fuori. E' anche la lucerna : la luce che è nel cuore esce da esso e si proietta sulla realtà.
RispondiEliminaIl modo di guardare, valutare, pensare, sentire, camminare e fare dipende dall'occhio e dal cuore, che rende luminosa o oscura non solo la persona, ma anche la realtà che la circonda.
C'è un occhio malato e cattivo – il malocchio - che diffonde tenebra. Chi diffonde tenebra invece di luce, quanto buio deve avere nel cuore! La luce , principio della creazione e della vita, esce dalla bocca di Dio che dice . “Sia la luce” e la luce fu (Gen1,3).
La tenebra è la bocca del nulla , che tutto mangia e seppellisce nella morte.
“Nessuno può servire due padroni” Noi ostinatamente cerchiamo di mettere insieme Dio e l'idolo, zoppicando da due parti (1Re 18,21). Dio tollera di essere ignorato, ma non di essere secondo : non sarebbe Dio! Qualunque idolo gli metti davanti, cade e si frantuma,come Dagon dinanzi all'arca (1Sam 5,2). Bisogna decidere se seguire Dio o gli idoli.
Se il tuo fine è Dio, diventi come Lui ; se è l'idolo, diventi come l'idolo, che ha volto oscuro, bocca muta, occhio spento, orecchio sordo,naso insensibile, mano chiusa, piede paralizzato, gola serrata e senza suono.
Invece di essere figlio del Dio vivente , diventa una statua morta e fredda.
Sulla fronte porteremo il numero 666, il marchio della bestia, o il nome del Signore? (Ap 22,4).
Attenti al pericolo di servire l'idolo, senza accorgersene, per 24 h al giorno e 7 giorni alla settimana durante tutta la vita , con il culto diretto nel lavoro per produrlo e quello indiretto nel riposo per consumarlo e riprodurlo!
Antifona
RispondiEliminaAscolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)
Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
soccorrici sempre con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 11,18.21b-30
Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.
In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.
Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?
Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 33 (34)
R. Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.
Oppure:
R. Il Signore è con noi nell’ora della prova.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Alleluia.
Vangelo
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,19-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Parola del Signore.
PAROLE DEI PAPI
RispondiEliminaAlla fine queste ricchezze non danno la sicurezza per sempre. Anzi ti portano giù nella tua dignità. Ed è questo che succede in famiglie, tante famiglie divise… Anche a radice delle guerre c’è questa ambizione, che distrugge, corrompe. In questo mondo, in questo momento, ci si sono tante guerre per avidità di potere, di ricchezze. Si può pensare alla guerra nel nostro cuore: “Tenetevi lontano da ogni cupidigia!” così dice il Signore». Perché la cupidigia va avanti, va avanti, va avanti: è uno scalino, apre la porta, poi viene la vanità — credersi importanti, credersi potenti — e, alla fine, l’orgoglio. E da lì tutti i vizi, tutti: sono scalini, ma il primo è la cupidigia, la voglia di accumulare ricchezze. […] “E’ difficile, è come giocare col fuoco! Tanti tranquillizzano la propria coscienza con l’elemosina e danno quello che avanza loro. Quello non è l’amministratore: l’amministratore prende per sé quello che avanza e dà agli altri, in servizio, tutto. Amministrare la ricchezza è uno spogliarsi continuamente del proprio interesse e non pensare che queste ricchezze ci daranno salvezza. Accumulare, sì, va bene. Tesori, sì, va bene: ma quelli che hanno prezzo – diciamo così – nella ‘borsa del Cielo’. Lì, accumulare lì!”.
In questo mondo, in questo momento, ci si sono tante guerre per avidità di potere, di ricchezze. Si può pensare alla guerra nel nostro cuore: “Tenetevi lontano da ogni cupidigia!” così dice il Signore. Perché la cupidigia va avanti, va avanti, va avanti: è uno scalino, apre la porta, poi viene la vanità — credersi importanti, credersi potenti — e, alla fine, l’orgoglio. E da lì tutti i vizi, tutti: sono scalini, ma il primo è la cupidigia, la voglia di accumulare ricchezze. […] Amministrare la ricchezza è uno spogliarsi continuamente del proprio interesse e non pensare che queste ricchezze ci daranno salvezza. Accumulare, sì, va bene. Tesori, sì, va bene: ma quelli che hanno prezzo – diciamo così – nella ‘borsa del Cielo’. Lì, accumulare lì!”. (P. Francesco Santa Marta, 19 giugno 2015)
Gesù dice: «Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21). Dov’è il nostro tesoro, il tesoro della nostra società? Nei figli o nelle finanze? Che cosa ci attrae, la famiglia o il fatturato? Ci dev’essere il coraggio di scegliere che cosa viene prima, perché lì si legherà il cuore. Il coraggio di scegliere la vita è creativo, perché non accumula o moltiplica quello che già esiste, ma si apre alla novità, alle sorprese: ogni vita umana è la vera novità, che non conosce un prima e un dopo nella storia. Noi tutti abbiamo ricevuto questo dono irripetibile e i talenti che abbiamo servono a tramandare, di generazione in generazione, il primo dono di Dio, il dono della vita. (P. Francesco Apertura degli Stati generali della natalità, 14 maggio 2021)