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venerdì 8 settembre 2017

" COMO VUESTRO PADRE CELESTIAL" Mt 5, 43-48

3 commenti:


  1. Antifona

    Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
    Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
    non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)

    Colletta

    O Dio, fortezza di chi spera in te,
    ascolta benigno le nostre invocazioni,
    e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
    soccorrici sempre con la tua grazia,
    perché fedeli ai tuoi comandamenti
    possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Hai fatto peccare Israele.

    Dal primo libro dei Re
    1Re 21,17-29

    [Dopo che Nabot fu lapidato,] la parola del Signore fu rivolta a Elìa il Tisbìta: «Su, scendi incontro ad Acab, re d'Israele, che abita a Samarìa; ecco, è nella vigna di Nabot, ove è sceso a prenderne possesso. Poi parlerai a lui dicendo: "Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi!". Gli dirai anche: "Così dice il Signore: Nel luogo ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue"».
    Acab disse a Elìa: «Mi hai dunque trovato, o mio nemico?». Quello soggiunse: «Ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi del Signore. Ecco, io farò venire su di te una sciagura e ti spazzerò via. Sterminerò ad Acab ogni maschio, schiavo o libero in Israele. Renderò la tua casa come la casa di Geroboàmo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasà, figlio di Achìa, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. Anche riguardo a Gezabèle parla il Signore, dicendo: "I cani divoreranno Gezabèle nel campo di Izreèl". Quanti della famiglia di Acab moriranno in città, li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna, li divoreranno gli uccelli del cielo».
    In realtà nessuno si è mai venduto per fare il male agli occhi del Signore come Acab, perché sua moglie Gezabèle l'aveva istigato. Commise molti abomìni, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrèi, che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti.
    Quando sentì tali parole, Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa.
    La parola del Signore fu rivolta a Elìa, il Tisbìta: «Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò venire la sciagura durante la sua vita; farò venire la sciagura sulla sua casa durante la vita di suo figlio».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 50 (51)

    R. Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato.

    Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
    nella tua grande misericordia
    cancella la mia iniquità.
    Lavami tutto dalla mia colpa,
    dal mio peccato rendimi puro. R.

    Sì, le mie iniquità io le riconosco,
    il mio peccato mi sta sempre dinanzi,
    Contro di te, contro te solo ho peccato,
    quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto. R.

    Distogli lo sguardo dai miei peccati,
    cancella tutte le mie colpe.
    Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
    la mia lingua esalterà la tua giustizia. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Allelluia, alleluia.

    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
    come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)

    Alleluia.

    Vangelo
    Amate i vostri nemici.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 5,43-48

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo, e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
    Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL S. PADRE
    Quando parliamo di “nemici” non dobbiamo pensare a chissà quali persone diverse e lontane da noi; parliamo anche di noi stessi, che possiamo entrare in conflitto con il nostro prossimo, a volte con i nostri familiari. Quante inimicizie nelle famiglie, quante! Pensiamo a questo. Nemici sono anche coloro che parlano male di noi, che ci calunniano e ci fanno dei torti. E non è facile digerire questo. A tutti costoro siamo chiamati a rispondere con il bene, che ha anch’esso le sue strategie, ispirate dall’amore. (Angelus, 19 febbraio 2017)
    Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. È la novità cristiana. È la differenza cristiana. Pregare e amare: ecco quello che dobbiamo fare; e non solo verso chi ci vuol bene, non solo verso gli amici, non solo verso il nostro popolo. Perché l’amore di Gesù non conosce confini e barriere. Il Signore ci chiede il coraggio di un amore senza calcoli. Perché la misura di Gesù è l’amore senza misura. […] Amate i vostri nemici. Ci farà bene porci anche delle domande: “Io, di che cosa mi preoccupo nella vita: dei nemici, di chi mi vuole male? O di amare?”. Non preoccuparti della cattiveria altrui, di chi pensa male di te. Inizia invece a disarmare il tuo cuore per amore di Gesù. Perché chi ama Dio non ha nemici nel cuore. Il culto a Dio è il contrario della cultura dell’odio. E la cultura dell’odio si combatte contrastando il culto del lamento. Quante volte ci lamentiamo per quello che non riceviamo, per quello che non va! Gesù sa che tante cose non vanno, che ci sarà sempre qualcuno che ci vorrà male, anche qualcuno che ci perseguiterà. Ma ci chiede solo di pregare e amare. (Omelia, Bari, 23 febbraio 2020)

    E’ possibile che una persona giunga ad amare i propri nemici? Se dipendesse solo da noi, sarebbe impossibile. Ma ricordiamoci che, quando il Signore chiede qualcosa, vuole donarla. Mai il Signore ci chiede qualcosa che Lui non ci dà prima. Quando mi dice di amare i nemici, vuole darmi la capacità di farlo. Senza quella capacità noi non potremmo, ma Lui ti dice “ama il nemico” e ti dà la capacità di amare. Sant’Agostino pregava così – ascoltate che bella preghiera questa –: Signore, «dammi ciò che chiedi e chiedimi ciò che vuoi» (Confessioni, X, 29.40), perché me lo hai dato prima. Che cosa chiedergli? Che cosa Dio è contento di donarci? La forza di amare, che non è una cosa, ma è lo Spirito Santo. La forza di amare è lo Spirito Santo, e con lo Spirito di Gesù possiamo rispondere al male con il bene, possiamo amare chi ci fa del male. (Angelus, 20 febbraio 2022)

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  3. FAUSTI – Il tuo prossimo, superlativo di vicino, è la tua famiglia, il tuo popolo, la tua stessa carne. L'amore, si dice, è spontaneo. Nella bibbia, più realisticamente, è un comando divino. Perché l'egoismo è più spontaneo dell'amore, e , spesso, è chiamato amore ciò che in realtà è egoismo, il proprio bisogno dell'altro.
    Odiare il nemico è un fatto comune, ben attestato anche nella Bibbia.
    C'è un'evoluzione nella rivelazione : dal Dio forte e tremendo, comune a tutti i popoli, si giunge progressivamente al Dio clemente e misericordioso, longanime e di grande amore che si lascia impietosire. Nell'epoca messianica le spade saranno trasformate in vomeri, le lance in falci (Is 2,4).
    Allora anche il lupo dimorerà con l'agnello, e la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque riempiono il mare (Is 11,6-9).
    Con Gesù è giunto questo tempo.
    “Perché diventiate figli del Padre” “Diventa quel che sei” è l'imperativo etico. Ora, amando i nemici e pregando per i persecutori, divento ciò che sono : figlio del Padre.
    Se non amo il nemico , sono nemico di Dio, non mi considero Suo figlio,
    e non posso dire :”Padre nostro”.
    Dio non taglia la luce e l'acqua a chi non paga la bolletta. Il Suo sole e la Sua pioggia , il Suo amore e la Sua misericordia, sono per tutti, perché tutti riconosce come figli, in attesa che qualcuno Lo riconosca come Padre accettando gli altri come fratelli.
    “Dunque siate voi perfetti” il discorso sul monte è una catena di montagne . Questo versetto è il punto d'arrivo più alto, la vetta panoramica da cui si vede tutto. “Siate santi perchè Io Sono Santo” è il principio della legge. L'uomo è a immagine di Dio , è se stesso solo se è come Lui, “il Santo”.
    La Santità è un attributo esclusivo di Dio : solo Lui è Dio, Santo , Altro da ogni altro.
    La Sua Alterità ci è nota attraverso Gesù : è quella del Padre che ama giusti e peccatori.
    Sulla Croce, dove tutto sarà compiuto (Gv 19,30) e Lui sarà riconosciuto come il Figlio , vediamo la santità del Padre, della quale Lui è realizzazione perfetta.
    Questa santità non separa dal mondo e dal peccatore, ma si fa com-passione, che si compromette in ogni situazione, misericordia che entra in ogni miseria.
    Luca traduce così : “Diventate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso!” (Lc 6,3) , dove Misericordioso rende una parola ebraica che significa “uterino, materno”.
    La caratteristica di Dio Padre è il Suo essere Madre!

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