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martedì 19 settembre 2017

"LÍBRANOS DEL MAL" Mt 6, 13-15


4 commenti:

  1. Gesuiti - Chiediamo di essere liberati, strappati dal maligno o
    dal male, di essere liberati dal potere del male che ci domina.
    In Efesini 6, 12 si dice che il male con cui abbiamo a che fare
    non è che lo possiamo vincere, dicendo: Ci mettiamo un po’ di buona
    volontà; ce la facciamo. Magari mi faccio aiutare dagli altri, ci
    mettiamo insieme, ci rimbocchiamo le maniche. Noi combattiamo
    con potenze superiori, veramente trascendenti, surclassanti le nostre
    forze, ma Dio nella situazione ci aiuta, ci libera, ci strappa dal male;
    provati come si prova l'oro nel crogiuolo.

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  2. Antifona
    Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
    Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
    non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7.9)

    Colletta
    O Dio, fortezza di chi spera in te,
    ascolta benigno le nostre invocazioni,
    e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
    soccorrici sempre con la tua grazia,
    perché fedeli ai tuoi comandamenti
    possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio.
    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    2Cor 11,1-11

    Fratelli, se soltanto poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta. Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo.
    Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “super apostoli”! E se anche sono un profano nell’arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a voi.
    O forse commisi una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunciato gratuitamente il vangelo di Dio?
    Ho impoverito altre Chiese accettando il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedònia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. Cristo mi è testimone: nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acàia! Perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio!

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 110 (111)

    R. Le opere delle tue mani sono verità e diritto.
    Oppure:
    R. Amore e verità è la giustizia del Signore.

    Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
    tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
    Grandi sono le opere del Signore:
    le ricerchino coloro che le amano. R.

    Il suo agire è splendido e maestoso,
    la sua giustizia rimane per sempre.
    Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
    misericordioso e pietoso è il Signore. R.

    Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
    stabili sono tutti i suoi comandi,
    immutabili nei secoli, per sempre,
    da eseguire con verità e rettitudine. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
    per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)

    Alleluia.

    Vangelo
    Voi dunque pregate così.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 6,7-15

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così:
    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti
    come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non abbandonarci alla tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

    Parola del Signore.

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  3. PAROLE DEI PAPI
    Quante volte c’è gente che dice “Padre Nostro”, ma non sa cosa dice. Perché sì, è il Padre, ma tu senti che quando dici “Padre” Lui è il Padre, il Padre tuo, il Padre dell’umanità, il Padre di Gesù Cristo? Tu hai un rapporto con questo Padre? Quando noi preghiamo il “Padre Nostro”, ci colleghiamo col Padre che ci ama, ma è lo Spirito a darci questo collegamento, questo sentimento di essere figli di Dio. (Udienza generale, 14 marzo 2018)
    Il cristiano non è uno che si impegna ad essere più buono degli altri: sa di essere peccatore come tutti. Il cristiano semplicemente è l’uomo che sosta davanti al nuovo Roveto Ardente, alla rivelazione di un Dio che non porta l’enigma di un nome impronunciabile, ma che chiede ai suoi figli di invocarlo con il nome di “Padre”, di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene, così in attesa di belle notizie. Ecco dunque come Gesù introduce l’insegnamento della preghiera del “Padre nostro”. Lo fa prendendo le distanze da due gruppi del suo tempo. Anzitutto gli ipocriti. […] C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio e lo fanno per essere ammirati dagli uomini. […] La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza, dove si intreccia intensissimo un continuo dialogo con il Padre: «Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto». Poi Gesù prende le distanze dalla preghiera dei pagani: «Non sprecate parole […]: essi credono di venire ascoltati a forza di parole» (Mt 6,7).[…] Tu invece – dice Gesù –, quando preghi, rivolgiti a Dio come un figlio a suo padre, il quale sa di quali cose ha bisogno prima ancora che gliele chieda (cfr Mt 6,8). ( P. Francesco Udienza generale, 2 gennaio 2019)

    Qui sta la matrice di ogni preghiera cristiana – direi di ogni preghiera umana –, che è sempre fatta, da una parte, di contemplazione di Dio, del suo mistero, della sua bellezza e bontà, e, dall’altra, di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere, e vivere bene. Così, nella sua semplicità e nella sua essenzialità, il “Padre nostro” educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché – come Gesù stesso dice – «il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate» (Mt 6,8). […] Il primo passo della preghiera cristiana è dunque la consegna di noi stessi a Dio, alla sua provvidenza. È come dire: “Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, ti chiedo solo che tu stia qui accanto a me: sei Tu la mia speranza”. (P. Francsco Udienza generale, 27 febbraio 2019)

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    Risposte
    1. Benedetto XVI GESU' DI NAZARET
      "Liberaci dal male"
      Ci presentiamo al Padre con la speranza centrale della nostra fede: "salvaci redimici liberaci!!!" In fin dei conti è la domanda della redenzione da che cosa vogliamo essere redenti.
      Nelle traduzioni recenti del Padre Nostro il male di cui si parla può indicare sia il male impersonale sia il maligno . in fondo I due significati non si possono separare se vediamo davanti a noi il drago di cui parla l'Apocalisse .
      Giovanni ha caratterizzato la bestia che ha visto salire dal mare , dagli abissi oscuri del male con gli attributi del potere politico Romano , e anche come l'espressione del male che minaccia di ingoiarci ...Cipriano, il Vescovo martire, che dovette sostenere di persona la situazione descritta nell'Apocalisse, trovò al riguardo parole splendide ."Quando diciamo ."Liberaci dal male" . non resta niente che dovremmo ancora oltre ciò chiedere... Quale paura potrebbe ancora sorgere nel mondo per colui, il cui protettore nel mondo è Dio stesso?" Questa certezza ha sostenuto i martiri e li ha resi lieti e fiduciosi, in un mondo colmo di angustie, ha "liberato" essi stessi nel profondo, li ha liberati alla vera libertà.
      È la stessa fiducia che San Paolo ha meravigliosamente espresso con le parole :"Se Dio è per noi chi sarà contro di noi ?Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo ,:forse la tribolazione l'angoscia la persecuzione la fame la nudità il pericolo la spada? in tutte queste cose Noi siamo più che vincitori per virtù di Colui che ci ha amati .
      Io sono infatti persuaso che né morte né vita né angeli né principati ne presente né avvenire né potenze né altezza né profondità né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio in Cristo Gesù nostro Signore" Rom 8 ,31-39.....Anche in questa interpretazione della domanda del Padre Nostro, resta centrale il pensiero che veniamo liberati dai peccati, che riconosciamo il male come la vera avversità e che non ci venga mai impedito lo sguardo sul Dio vivente.

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