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lunedì 11 dicembre 2017

"LA PALABRA" Mt 11, 23-25a


2 commenti:


  1. Antifona

    Beata sei tu, o Vergine Maria,
    che hai portato in grembo il creatore dell’universo;
    hai generato colui che ti ha creato,
    e rimani Vergine in eterno.

    Colletta

    Ci assista, o Padre,
    la materna intercessione della gloriosa Vergine Maria,
    perché sorretti dalla sua protezione
    possiamo giungere felicemente al santo monte,
    che è Cristo Signore.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.

    Prima Lettura
    Se non crederete, non resterete saldi.

    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 7,1-9

    Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozìa, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelìa, re d'Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramèi si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento.
    Il Signore disse a Isaìa: «Va' incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. Tu gli dirai: "Fa' attenzione e sta' tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramèi, e del figlio di Romelìa. Poiché gli Aramèi, Èfraim e il figlio di Romelìa hanno tramato il male contro di te, dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl.
    Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà!
    Perché capitale di Aram è Damasco
    e capo di Damasco è Resin.
    Capitale di Èfraim è Samarìa
    e capo di Samarìa il figlio di Romelìa.
    Ancora sessantacinque anni
    ed Èfraim cesserà di essere un popolo.
    Ma se non crederete, non resterete saldi"».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 47 (48)

    R. Dio ha fondato la sua città per sempre.

    Grande è il Signore e degno di ogni lode
    nella città del nostro Dio.
    La tua santa montagna, altura stupenda,
    è la gioia di tutta la terra. R.

    Il monte Sion, vera dimora divina,
    è la capitale del grande re.
    Dio nei suoi palazzi
    un baluardo si è dimostrato. R.

    Ecco, i re si sono alleati,
    avanzavano insieme.
    Essi hanno visto:
    atterriti, presi dal panico, sono fuggiti. R.

    Là uno sgomento li ha colti,
    doglie come di partoriente,
    simile al vento orientale,
    che squarcia le navi di Tarsis. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Oggi non indurite il vostro cuore,
    ma ascoltate la voce del Signore. (Cf. Sal 94 (95),8ab)

    Alleluia.

    Vangelo
    Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 11,20-24

    In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
    E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Quel giudizio finale è già in atto, incomincia adesso nel corso della nostra esistenza. Tale giudizio è pronunciato in ogni istante della vita, come riscontro della nostra accoglienza con fede della salvezza presente ed operante in Cristo, oppure della nostra incredulità, con la conseguente chiusura in noi stessi. Ma se noi ci chiudiamo all’amore di Gesù, siamo noi stessi che ci condanniamo. La salvezza è aprirsi a Gesù, e Lui ci salva. UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 11 dicembre 2013

    S. FAUSTI – La felicità è il desiderio fondamentale dell'uomo, che si sa limitato e mortale. Egli sempre va oltre se stesso, mosso dal desiderio di raggiungere quella pienezza che gli manca e per la quale si sente fatto. Anche quando sbaglia, non cerca mai il male : desidera un bene maggiore, una felicità più grande. L'esperienza però insegna quanto è infelice, pieno di paure e angosce, sofferenze e ingiustizie, dilaniato da guerre e incomprensioni , da conflitti e da mali di tutti i tipi , dentro e fuori, a livello personale e sociale, locale e planetario.
    Il male è l'unico problema serio dell'uomo . Ogni sua azione è un tentativo di salvarsi da esso.
    Tutti sappiamo che cosa significa . Basta aprire il giornale, per vedere l'abisso di stupidità e cattiveria in cui siamo immersi. Il Paradiso è il desiderio che quei lampi di luce, che di tanto in tanto illuminano le tenebre, si fissino eternamente, e scompaia il buio di questa notte che conosciamo bene. Quando parliamo di Dio,ogni nostro concetto è analogico.
    Significa che Lui è semplicemente diverso da ciò che diciamo, che ha con Lui un certo aspetto di somiglianza. Dicendo che è giusto, affermiamo che non vuole, non tollera e non fa l'ingiustizia, che pure c'è ; ma dobbiamo anche dire che la Sua giustizia è grazia, che il Suo Giudizio è Perdono.
    La croce è dove si realizza la Sua Giustizia : Lui, il Giusto, è battezzato, immerso nel nostro peccato, e proprio così compie la volontà del Padre, la Giustizia superiore.
    Sulla croce Dio è Dio, tutto e solo Amore, vittorioso su ogni male, perfetto nella Sua giustizia, sovranamente libero e onnipotente, capace di portare Amore e Vita là dove c'è odio e morte.
    Lì Lui prevede tutto e provvede a tutti: il massimo male – l'esecuzione ingiusta del Giusto, l'uccisione dell'Autore della vita, il non senso assoluto, l'abbandono di Dio – è il luogo dove Lui si riversa nella sovrabbondanza del Suo Amore per colmare tutto e tutti della Sua Grazia.

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