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sabato 16 dicembre 2017

"COMIERON LOS PANES" Mt 12,3-5


2 commenti:

  1. Antifona
    Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
    al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)

    Colletta
    O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità
    perché possano tornare sulla retta via,
    concedi a tutti coloro che si professano cristiani
    di respingere ciò che è contrario a questo nome
    e di seguire ciò che gli è conforme.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 38,1-6.21-22.7-8

    In quei giorni Ezechìa si ammalò mortalmente. Il profeta Isaìa, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: «Così dice il Signore: "Da' disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non vivrai"». Ezechìa allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore dicendo: «Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi». Ed Ezechìa fece un gran pianto.
    Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaìa dicendo: «Va' e riferisci a Ezechìa: "Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città"».
    Isaìa disse: «Si vada a prendere un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita, così guarirà». Ezechìa disse: «Qual è il segno che salirò al tempio del Signore?». «Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa che ti ha fatto. Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull'orologio di Acaz». E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Is 38,10-12.16

    R. Tu, Signore, hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione.
    Oppure:
    R. Spero in te, Signore, tu mi dai vita.

    Io dicevo: «A metà dei miei giorni me ne vado,
    sono trattenuto alle porte degli inferi
    per il resto dei miei anni». R.

    Dicevo: «Non vedrò più il Signore
    sulla terra dei viventi,
    non guarderò più nessuno
    fra gli abitanti del mondo. R.

    La mia dimora è stata divelta e gettata lontano da me,
    come una tenda di pastori.
    Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
    mi hai tagliato dalla trama. R.

    Il Signore è su di loro: essi vivranno.
    Tutto ciò che è in loro
    è vita del suo spirito.
    Guariscimi e rendimi la vita». R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
    e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

    Alleluia.

    Vangelo
    Il Figlio dell'uomo è signore del sabato.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 12,1-8

    In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
    Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
    Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici", non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

    Parola del Signore.


    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “Misericordia io voglio”, cioè la lealtà di un cuore che riconosce i propri peccati, che si ravvede e torna ad essere fedele all’alleanza con Dio. “E non sacrificio”: senza un cuore pentito ogni azione religiosa è inefficace! UDIENZA GENERALE Mercoledì, 13 aprile 2016

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  2. FAUSTI - “Disse loro” Gesù cita le Scritture per mostrare che la legge, anche la più sacra, come quella del sabato (Es 20,8-11) è per l'uomo.
    Il sabato è per l'uomo e non l'uomo per il sabato. E' il senso di tutta la Scrittura, che ci narra la passione di Dio per noi. Sono illuminanti alcune parole – discepoli, mangiare, giorno di festa, pani dell'offerta, il sacerdote, i sacrifici, la misericordia – che richiamano l'Eucaristia.
    Il dono che il Figlio dell'uomo fa a ogni uomo è di cibarsi del sabato, di vivere la vita di Dio stesso!
    La fame dell'uomo si sazia solo entrando e abitando nella casa del Signore , per gustarne la Sua Dolcezza (Sl 27,4). Di Lui ha fame la mia vita, come la terra riarsa ha sete d'acqua (Sl 63,2).
    Il pane è vita. Qui si tratta del pane che sta davanti al Volto . “cibo santissimo”, “memoriale” , “legge di grazia” , “riservato ai sacerdoti”, “da mangiare in luogo santo” (Lv 24,5-9).
    La trasgressione di Davide è anticipo di ciò che avverrà col Messia : ciò che fecero i suoi compagni, a maggior ragione faranno i compagni del Messia.
    I sacerdoti hanno libero accesso al tempio. Come Davide è figura di Gesù, i sacerdoti sono figura dei discepoli ai quali , come a tutti i piccoli, è aperta la conoscenza del Padre.
    Questa trasgressione non è una colpa, come quella di Adamo , infatti non è rapina dell'uomo, ma dono del Figlio dell'uomo, Signore del sabato.
    I discepoli, come Gesù, sono re e sacerdoti ; al v. 7 saranno anche profeti, perché capiscono il significato delle Scritture.

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