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venerdì 15 dicembre 2017

"ARRANCAR ESPIGAS" Mt 12,1-2



3 commenti:

  1. Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
    e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

    Alleluia.

    Vangelo
    Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 12,1-8

    In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
    Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
    Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici", non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

    Parola del Signore

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “Misericordia io voglio”, cioè la lealtà di un cuore che riconosce i propri peccati, che si ravvede e torna ad essere fedele all’alleanza con Dio. “E non sacrificio”: senza un cuore pentito ogni azione religiosa è inefficace! UDIENZA GENERALE Mercoledì, 13 aprile 2016

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    Risposte
    1. Antifona
      Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
      al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)

      Colletta
      O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità
      perché possano tornare sulla retta via,
      concedi a tutti coloro che si professano cristiani
      di respingere ciò che è contrario a questo nome
      e di seguire ciò che gli è conforme.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime.
      Dal libro del profeta Isaìa
      Is 38,1-6.21-22.7-8

      In quei giorni Ezechìa si ammalò mortalmente. Il profeta Isaìa, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: «Così dice il Signore: "Da' disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non vivrai"». Ezechìa allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore dicendo: «Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi». Ed Ezechìa fece un gran pianto.
      Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaìa dicendo: «Va' e riferisci a Ezechìa: "Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città"».
      Isaìa disse: «Si vada a prendere un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita, così guarirà». Ezechìa disse: «Qual è il segno che salirò al tempio del Signore?». «Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa che ti ha fatto. Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l'ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull'orologio di Acaz». E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Is 38,10-12.16

      R. Tu, Signore, hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione.
      Oppure:
      R. Spero in te, Signore, tu mi dai vita.

      Io dicevo: «A metà dei miei giorni me ne vado,
      sono trattenuto alle porte degli inferi
      per il resto dei miei anni». R.

      Dicevo: «Non vedrò più il Signore
      sulla terra dei viventi,
      non guarderò più nessuno
      fra gli abitanti del mondo. R.

      La mia dimora è stata divelta e gettata lontano da me,
      come una tenda di pastori.
      Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
      mi hai tagliato dalla trama. R.

      Il Signore è su di loro: essi vivranno.
      Tutto ciò che è in loro
      è vita del suo spirito.
      Guariscimi e rendimi la vita». R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
      e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)

      Alleluia.

      Vangelo
      Il Figlio dell'uomo è signore del sabato.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 12,1-8

      In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
      Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
      Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: "Misericordia io voglio e non sacrifici", non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

      Parola del Signore.

      Sulle offerte
      Guarda, o Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera
      e trasformali in cibo spirituale
      per la santificazione di tutti i credenti.
      Per Cristo nostro Signore.


      Antifona alla comunione
      Anche il passero trova una casa
      e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
      presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
      Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. (Sal 83,4-5)

      Oppure:

      Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
      rimane in me e io in lui».

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  2. FAUSTI – La scena è collegata con la precedente, che parla della Rivelazione del Padre e del giogo soave del Figlio.Il Figlio ha appena invitato i piccoli al Suo banchetto.
    Ora il Signore del sabato – è giunto finalmente il Suo giorno! - passa tra le messi.
    Per sovraimpressione . È lui il sabato e le messi! In Lui si è aperto il cielo sulla terra (3,169 ; si è affacciata la giustizia di Dio, e la nostra terra ha dato il Suo frutto (Sl 85,13) .”Le valli si ammantano di grano , tutto canta e grida di gioia” (Sl 65,14).
    “I Suoi discepoli ebbero fame” Fin dall'inizio l'uomo ebbe fame di questo frutto.
    Ma sbagliò pianta, e prese il frutto di morte. L'uomo è fame di vita a tutti i livelli.
    Solo il sabato, la Vita di Dio, è cibo degno del figlio.
    Per questo il cibo che sazia è la Parola che esce dalla Sua bocca, la relazione con Lui.
    Di sabato i discepoli mangiano di quel grano che è il Figlio dell'uomo . Prendono la Sua Vita e il Suo vigore, l'Amore del Padre.
    E' il banchetto messianico che elimina la morte per sempre (Is 2,8) .
    “Io Sono il Pane Vivo disceso dal cielo. Chi ne mangia non morrà” (Gv 6,50...).
    I farisei, chi conosce e fa la legge senza conoscere l'Amore del Padre rimane affaticato e oppresso dai precetti, digiuna e non entra nel riposo.
    “I Tuoi discepoli fanno ciò che non è lecito fare di sabato”
    La legge non può normare la vita, è la vita a normare la legge.
    Chi assume come principio la legge, sacrifica la vita e muore.
    Chi assume come principio l'Amore del Padre, gioisce della Vita di Dio e mangia di sabato.
    Quella dei discepoli non è “una” trasgressione, ma “la “ trasgressione per la quale l'uomo è fatto : passare dal sesto al settimo giorno, vivere di Colui del quale è immagine e somiglianza.
    Principio nuovo di Vita non è più la legge, ma l'amore che è Vita e Legge a se stesso.
    Così era fin dal principio, prima che Adamo fosse ingannato.

    "COMIERON LOS PANES" Mt 12,3-5

    "MAYOR QUE EL TEMPIO" Mt 12,6-8

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