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giovedì 7 dicembre 2017

"LA SABIDURIA SE HA ACREDITADO" Mt 11,16-19








2 commenti:

  1. Prima Lettura
    Se tu avessi prestato attenzione ai miei comandi!
    Dal libro del profeta Isaia
    Is 48,17-19

    Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele: Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare. Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare. La tua discendenza sarebbe come la sabbia e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena; non sarebbe mai radiato né cancellato il tuo nome davanti a me.

    Parola di Dio

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 1
    R. Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
    Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
    non resta nella via dei peccatori
    e non siede in compagnia degli arroganti,
    ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
    la sua legge medita giorno e notte. R.

    È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
    che dà frutto a suo tempo:
    le sue foglie non appassiscono
    e tutto quello che fa, riesce bene. R.

    Non così, non così i malvagi,
    ma come pula che il vento disperde;
    poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
    mentre la via dei malvagi va in rovina. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il Signore viene, andiamogli incontro:
    egli è il principe della pace.

    Alleluia.



    Vangelo
    Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell'uomo.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 11,16-19

    In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

    Parola del Signore

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Vedendo questi bambini che hanno paura di ballare, di piangere, paura di tutto, che chiedono sicurezza in tutto, penso a questi cristiani tristi che sempre criticano i predicatori della Verità, perché hanno paura di aprire la porta allo Spirito Santo. Preghiamo per loro, e preghiamo anche per noi, che non diventiamo cristiani tristi, tagliando allo Spirito Santo la libertà di venire a noi tramite lo scandalo della predicazione. (Omelia Santa Marta, 13 dicembre 2013)

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  2. S. FAUSTI - “A chi paragonerò questa generazione'” E' il lamento di Gesù per la Sua generazione, prototipo di ogni altra. Essa rifiuta il dono di Dio, che invita con Giovanni al lutto e con Gesù alla gioia.
    C'è un duplice linguaggio nel cuore dell'uomo : la tristezza e la gioia. Il cuore buono si contrista del male e gioisce del bene. Quello cattivo invece gode del male e si contrista del bene.
    Così fa questa generazione perversa.
    Siamo bambini dispettosi, senza sapienza né discernimento, che distruggono il gioco di Dio e alla fine se stessi. Gesù smaschera le nostre puerili e nocive astuzie, perchè diventiamo come i “piccoli”, i figli della Sapienza che conoscono il dono di Dio.
    Questo brano ci chiama al discernimento . C'è una tristezza che viene da Dio e una che viene dal nemico, una gioia autentica e un 'altra che ne è la contraffazione. Solo sapendo questo, possiamo con libertà e responsabilità scegliere ciò che ci rende felici, e respingere ciò che ci rende infelici.
    Il discernimento è come il fiuto, che istintivamente distingue la puzza di morte dal profumo di vita. Eppure basta poco perché l'odorato si anestetizzi. E' lenta la guarigione del nostro fiuto, alterato dall'influenza del male !.
    “Fu giustificata la Sapienza dalle sue opere” Quelle di Giovanni e di Gesù sono opere di sapienza : riconoscono che Dio è giusto, sia quando chiama a convertirsi dal male che quando chiama a gioire del Suo dono e del Suo perdono.

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