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martedì 26 dicembre 2017

"EL QUE NON ESTÁ CONMIGO,ESTÁ CONTRA MÍ" Mt 12,22-32


2 commenti:

  1. S. FAUSTI - “Chi non è con me è contro di me”, dice Gesù. Il Signore del sabato si offre : o Lo accogliamo o Gli diamo la morte. Essere con Lui, il Figlio, è essere se stessi.
    Non essere con Lui è perdere se stessi : è morire, come una pianta staccata dalla propria radice.
    Questo brano segna l'apice della crisi tra Gesù e i farisei. Appena guarito un indemoniato cieco e muto, le folle si interrogano su di Lui con meraviglia, e i farisei Lo accusano di connivenza col capo dei demoni. Gesù risponde con sei argomentazioni progressive :
    è assurdo che satana sia contro se stesso ; inoltre anche i Giudei , come Lui, fanno esorcismi; il fatto che Lui scacci gli spiriti immondi nella potenza dello Spirito, segna l'inizio del Regno di Dio
    (v 28) :Lui è il più forte, che vince la forza del nemico: essere con Lui o meno è la salvezza o la perdizione dell'uomo (v 30) ; chi Lo accusa , mente contro la Verità e pecca contro lo Spirito .
    L'indemoniato, cieco e muto è immagine dei farisei : non vedono la realtà, ma le proiezioni del loro cuore malvagio : non dicono la Verità, ma la menzogna che hanno dentro. Non sono figli di Abramo, ma del serpente, menzognero e omicida fin dal principio (Gv 8,44).
    Il loro peccato è Il peccato : la resistenza alla Verità.
    E' più grave del peccato stesso di Adamo. Come lui non prestano ascolto a Dio ; ma, a differenza di lui, non lo fanno per errore : coscienti della menzogna, la difendono, come satana, per un miope interesse che poi li rovina.
    Hanno già deciso di uccidere il Signore del sabato. Il loro è il peccato contro lo Spirito : l'indurimento nel male di un cuore che non vuole arrendersi alla Verità che conosce.
    Gesù porta il giudizio di Dio : essere con Lui è la salvezza . Chi è contro Lo uccide.
    Ma a chi gli toglie la Vita il Signore la dona, e proprio così compie il giudizio di Dio , che è amore assoluto per tutti, senza condizioni.
    La Chiesa accoglie e annuncia il giudizio di Dio : il Messia, rifiutato e crocifisso, apre a tutti le braccia di Dio.

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  2. Santo Stefano, primo martire, festa

    Atti degli Apostoli 6,8-10.7,54-59.
    In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potere, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo.
    Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenèi, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano,
    ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.
    All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui.
    Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra
    e disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio".
    Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui,
    lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
    E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito".

    Salmi 31(30),3cd-4.6.8ab.16bc.17.
    Sii per me la rupe che mi accoglie,
    la cinta di riparo che mi salva.
    Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
    per il tuo nome dirigi i miei passi.

    Mi affido alle tue mani;
    tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
    Esulterò di gioia per la tua grazia.
    perché hai guardato alla mia miseria.

    nelle tue mani sono i miei giorni.
    Liberami dalla mano dei miei nemici,
    dalla stretta dei miei persecutori:
    Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,

    salvami per la tua misericordia.

    Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 10,17-22.
    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe;
    e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
    E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire:
    non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
    Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
    E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato».




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