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mercoledì 27 dicembre 2017

"SU FRUTO" Mt 12, 33-37


2 commenti:

  1. PRIMA LETTURA
    Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi.
    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 1,1-4
    Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 96)
    Gioite, giusti, nel Signore.
    Il Signore regna, esulti la terra,
    gioiscano le isole tutte.
    Nubi e tenebre lo avvolgono,
    giustizia e diritto sostengono il suo trono.
    Gioite, giusti, nel Signore.
    I monti fondono come cera davanti al Signore,
    davanti al Signore di tutta la terra.
    Annunciano i cieli la sua giustizia
    e tutti i popoli vedono la sua gloria.
    Gioite, giusti, nel Signore.
    Una luce è spuntata per il giusto,
    una gioia per i retti di cuore.
    Gioite, giusti, nel Signore,
    della sua santità celebrate il ricordo.
    Gioite, giusti, nel Signore.

    CANTO AL VANGELO
    Alleluia, alleluia.
    Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore; ti acclama il coro degli apostoli.
    Alleluia.

    VANGELO
    L'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
    + Dal Vangelo secondo Giovanni 20,2-8
    Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

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  2. FAUSTI – Il frutto sta all'albero come la parola al cuore. Dal cuore cattivo nasce la parola cattiva, e ciò che ne consegue. Uno è generato dalla parola che ascolta. Se è quella di Dio, è figlio di Dio, come Abramo, padre nella fede ; se è quella del serpente, diventa figlio del maestro di diffidenza, menzognero e omicida fin da principio, come Adamo dopo il peccato.
    La parola non è tutto, ma tutto è parola per l'uomo. Grande è il potere della Parola : genera l'uomo a propria immagine e somiglianza, figlio di Dio o di satana, nella Verità che fa liberi o nella menzogna che uccide. Le nostre parole ci giudicano : ci aggiudicano il giudizio di Dio che giustifica, se sono a Lui conformi, diversamente pongono fuori da Lui, nel nulla.
    “Il segno di Giona” , che sta tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, è profezia del Figlio dell'uomo, che entrerà nel sepolcro.

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