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mercoledì 13 dicembre 2017

"MI YUGO ES SUAVE " Mt 11, 29-30




5 commenti:

  1. Antifona
    Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
    al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)

    Colletta
    O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità
    perché possano tornare sulla retta via,
    concedi a tutti coloro che si professano cristiani
    di respingere ciò che è contrario a questo nome
    e di seguire ciò che gli è conforme.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Io sono colui che sono! Io-Sono mi ha mandato a voi.
    Dal libro dell'Èsodo
    Es 3,13-20

    In quei giorni, [udendo la voce del Signore dal mezzo del roveto,] Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”».
    Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
    Va’! Riunisci gli anziani d’Israele e di’ loro: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, mi è apparso per dirmi: Sono venuto a visitarvi e vedere ciò che viene fatto a voi in Egitto. E ho detto: Vi farò salire dalla umiliazione dell’Egitto verso la terra del Cananeo, dell’Ittita, dell’Amorreo, del Perizzita, dell’Eveo e del Gebuseo, verso una terra dove scorrono latte e miele”.
    Essi ascolteranno la tua voce, e tu e gli anziani d’Israele andrete dal re d’Egitto e gli direte: “Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto, a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio”.
    Io so che il re d’Egitto non vi permetterà di partire, se non con l’intervento di una mano forte. Stenderò dunque la mano e colpirò l’Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo di che egli vi lascerà andare».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 104 (105)

    R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
    Oppure:
    R. Il Signore è fedele per sempre.

    Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
    proclamate fra i popoli le sue opere.
    Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
    i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. R.

    Si è sempre ricordato della sua alleanza,
    parola data per mille generazioni,
    dell’alleanza stabilita con Abramo
    e del suo giuramento a Isacco. R.

    Dio rese molto fecondo il suo popolo,
    lo rese più forte dei suoi oppressori.
    Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo
    e agissero con inganno contro i suoi servi. R.

    Mandò Mosè, suo servo,
    e Aronne, che si era scelto:
    misero in atto contro di loro i suoi segni
    e i suoi prodigi nella terra di Cam. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
    e io vi darò ristoro, dice il Signore. (Mt 11,28)

    Alleluia.

    Vangelo
    Io sono mite e umile di cuore.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 11,28-30

    In quel tempo, Gesù disse:
    «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
    Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEI PAPI
    L’amore, con cui Gesù ci ha amati, è umile e ha carattere di servizio. “Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10, 45). La vigilia della passione, prima dell’istituzione dell’Eucaristia, Gesù lava i piedi agli apostoli e dice loro: “Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13, 15). E in un’altra occasione li ammonisce: “Chi vuole essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo fra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10, 43-44). Alla luce di questo modello di umile disponibilità che giunge fino al definitivo “servizio” della croce, Gesù può invitare i discepoli: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11, 29). L’amore insegnato da Cristo si esprime nel servizio reciproco, che porta a sacrificarsi gli uni per gli altri, e la cui definitiva verifica sta nell’offrire la propria vita “per i fratelli” (1 Gv 3, 16). È ciò che san Paolo pone in risalto quando scrive che “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei (Ef 5, 25). […] Il sacrificio di Cristo è divenuto il prezzo e il compenso per la liberazione dell'uomo, la liberazione dalla schiavitù del peccato, il passaggio alla libertà dei figli di Dio. […] Questa verità centrale della nuova alleanza costituisce nello stesso tempo il compimento dell’annuncio profetico di Isaia riguardo al servo del Signore: “Egli è stato trafitto per i nostri delitti . . ., per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53, 5); “Egli ha portato i peccati di molti (Is 53, 12). Si può dire che la redenzione era l’attesa di tutta l’antica alleanza.
    (S. GIOVANNI PAOLO II – Udienza generale, 31 agosto 1988)

    PAPA FRANCESCO
    L’invito del Signore è sorprendente: chiama a seguirlo persone semplici e gravate da una vita difficile, chiama a seguirlo persone che hanno tanti bisogni e promette loro che in Lui troveranno riposo e sollievo. L’invito è rivolto in forma imperativa: «venite a me», «prendete il mio giogo», «imparate da me». […] Ricordiamoci queste parole del Signore, che ci danno tanta consolazione e ci fanno capire se stiamo mettendo le nostre forze al servizio del bene. Infatti, a volte la nostra stanchezza è causata dall’aver posto fiducia in cose che non sono l’essenziale, perché ci siamo allontanati da ciò che vale realmente nella vita. Il Signore ci insegna a non avere paura di seguirlo, perché la speranza che poniamo in Lui non sarà delusa. Siamo chiamati quindi a imparare da Lui cosa significa vivere di misericordia per essere strumenti di misericordia. Vivere di misericordia è sentirsi bisognoso della misericordia di Gesù, e quando noi ci sentiamo bisognosi di perdono, di consolazione, impariamo a essere misericordiosi con gli altri. Tenere fisso lo sguardo sul Figlio di Dio ci fa capire quanta strada dobbiamo ancora fare; ma al tempo stesso ci infonde la gioia di sapere che stiamo camminando con Lui e non siamo mai soli. Coraggio, dunque, coraggio! Non lasciamoci togliere la gioia di essere discepoli del Signore. (Udienza generale, 14 settembre 2016)
    Gesù promette di dare ristoro a tutti, ma ci fa anche un invito, che è come un comandamento: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Il “giogo” del Signore consiste nel caricarsi del peso degli altri con amore fraterno. Una volta ricevuto il ristoro e il conforto di Cristo, siamo chiamati a nostra volta a diventare ristoro e conforto per i fratelli, con atteggiamento mite e umile, ad imitazione del Maestro. La mitezza e l’umiltà del cuore ci aiutano non solo a farci carico del peso degli altri, ma anche a non pesare su di loro con le nostre vedute personali, i nostri giudizi, le nostre critiche o la nostra indifferenza. (Angelus, 6 luglio 2014)

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  3. FAUSTI
    11,28 “Venita a me” E' l'invito a seguire Lui (4,19), a partecipare alle nozze (22,2-4), a entrare nel Regno
    preparato per noi fin dalla fondazione del mondo (25,34).
    Nella carne di Gesù noi accediamo allo Spirito e attingiamo grazia su grazia (Gv 1,17).
    In Lui il Verbo si è fatto carne, è venuto ad abitare tra noi e ci ha aperto l'ingresso all'unica Gloria del Padre e dell'Unigenito Figlio (Gv 1,14).
    La Sapienza invisibile, che si è manifestata con la Sua ombra nella Creazione e nella Storia, nella legge e nella promessa, ora toglie il velo .
    È accessibile a tutti, come Amore tra Padre e Figlio, offerto a noi nel Figlio.
    “ Voi tutti, affaticati e oppressi” grande è la fatica di chi osserva la Legge , più grande ancora l'oppressione di chi non la osserva!
    Non ha detto anche Gesù che la Legge è da insegnare e compiere, fin nel minimo dettaglio ? (5,17-20)? E' vero, ma non in forza della legge, ma dell'amore, che fa vivere ciò che la Legge dice, ma non dà. Ciò che prima era fatica e oppressione, ora è gioia, riposo e giustizia nuova, che ci fa “mangiare di sabato”, vivere la stessa vita di Dio.
    ”Vi darò riposo” Il riposo è Dio stesso, vera casa dell'uomo, al quale ognuno è invitato a tornare, dopo l'affanno delle sue fughe.
    L'uomo sta di casa nell'amore reciproco tra Figlio e Padre.
    “Prendete il Mio giogo su di voi” Il giogo permette all'animale di usare la sua forza in modo utile.E' come la Legge per l'uomo: dura ma necessaria disciplina, canalizza le sue energie perché possa guadagnarsi il “pane di sudore” (Sl 127,2a) A questo Gesù contrappone il Suo giogo : la liberalità del Padre, che elargisce doni ai Suoi diletti nel sonno (Sl 127,2b) .
    E' un giogo dolce : l'amore con il quale Lui mi ha amato e ha dato Se stesso per me, diventa il mio stesso amore per Lui (Gal 2,20).
    “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore”
    Gesù è la Sapienza che insegna l'amore agli inesperti, esperti solo di egoismo.
    Gesù è il Mite, Colui che eredita la terra (5,5) .
    La mitezza è la qualità del Signore, il cui potere è servire e perdonare. E' il piccolo, l'umile, il servo, l'ultimo. Ed è il più grande, perché chi è umile sarà innalzato.
    La pace sta nel trovare questa strada, la più antica : quella eterna del Figlio, la via della mitezza e dell'umiltà, che conduce al riposo del Padre, che è anche il nostro.
    La Legge dell'amore non è un fardello da portare, ma un paio di ali che portano.
    E' un peso che non pesa, un carico che scarica e rende leggeri.
    L'amore infatti è forza interiore divina: è lo stesso Spirito di Dio, che ci dice tutta la Verità e ci dà la forza per viverla.
    (Gv 16,12).
    Al giogo che né noi né i nostri padri han saputo portare, subentra la Grazia del Signore che salva.
    E' la legge di libertà (Gc 2,12), quella della Nuova Alleanza, che ci dà un cuore nuovo (Ez 36,26-28)

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    1. https://salmiognigiorno.blogspot.com/2025/05/salmo-105-il-signore-fedele-alle.html

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  4. LETTURE ANNI PARI

    Antifona

    Il Signore viene, non tarderà:
    metterà in luce i segreti delle tenebre
    e si rivelerà a tutte le genti. (Cf. Ab 2,3; 1Cor 4,5)

    Colletta

    Dio onnipotente,
    che ci comandi di preparare la via a Cristo Signore,
    donaci, nella tua benevolenza,
    di non lasciarci abbattere dalle nostre debolezze,
    mentre attendiamo la consolante presenza del medico celeste.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Il Signore dà forza a chi è stanco.

    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 40,25-31

    «A chi potreste paragonarmi,
    quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
    Levate in alto i vostri occhi e guardate:
    chi ha creato tali cose?
    Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
    e le chiama tutte per nome;
    per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
    non ne manca alcuna.
    Perché dici, Giacobbe,
    e tu, Israele, ripeti:
    «La mia via è nascosta al Signore
    e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
    Non lo sai forse?
    Non l'hai udito?
    Dio eterno è il Signore,
    che ha creato i confini della terra.
    Egli non si affatica né si stanca,
    la sua intelligenza è inscrutabile.
    Egli dà forza allo stanco
    e moltiplica il vigore allo spossato.
    Anche i giovani faticano e si stancano,
    gli adulti inciampano e cadono;
    ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
    mettono ali come aquile,
    corrono senza affannarsi,
    camminano senza stancarsi.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 102 (103)

    R. Benedici il Signore, anima mia.

    Benedici il Signore, anima mia,
    quanto è in me benedica il suo santo nome.
    Benedici il Signore, anima mia,
    non dimenticare tutti i suoi benefici. R.

    Egli perdona tutte le tue colpe,
    guarisce tutte le tue infermità,
    salva dalla fossa la tua vita,
    ti circonda di bontà e misericordia. R.

    Misericordioso e pietoso è il Signore,
    lento all'ira e grande nell'amore.
    Non ci tratta secondo i nostri peccati
    e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
    beati coloro che sono preparati all'incontro.

    Alleluia.

    Vangelo
    Venite a me, voi tutti che siete stanchi.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 11,28-30

    In quel tempo, Gesù disse:
    «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

    Parola del Signore.

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