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martedì 12 marzo 2019

"NO SE HAGA MI VOLUNTAD , SINO LA TUYA"Mt 26,36-39


2 commenti:

  1. FAUSTI - “Dimorate qui e vegliate con me!” chiede Gesù ai discepoli. Li chiama a contemplare la Passione del Figlio per i fratelli : è la stessa del Padre! Discepolo è colui che fa , della Passione di Dio per il mondo, la sua dimora.
    Il racconto è una finestra sull'Io più intimo di Gesù . Svela la Sua relazione col Padre e con noi.
    E lo fa con le Sue stesse Parole, nel momento decisivo della Sua Vita.
    E' la notte in cui si consegna alla morte, alla morte violenta e ingiusta, nell'abbandono degli uomini e di Dio. Gesù porta su d Sè il male dei fratelli : l'abbandono del Padre.
    La Sua è un'angoscia infinita, senza limiti : Lui è il Figlio, il cui essere è “essere del Padre”
    Il male in cui Gesù è “battezzato “ è veramente assoluto, è impensabile pensarne uno più gande.
    In questa notte sono tutte le nostre notti ; e l'uomo conosce molte notti.
    Il Figlio ci si immerge e le riempie della Sua presenza.
    Dalla lontananza estrema grida : “Padre mio!”
    In ogni abisso, da una sponda all'altra del caos, risuona la voce del Figlio verso il Padre.
    “Abbà!” è la Parola più detta dal Figlio, dice il Padre.
    Gesù in questa notte fa, di ogni abbandono del Padre, un abbandono al Padre, facendosi vicino ad ogni lontananza.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 55,10-11

    Così dice il Signore:

    «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
    e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
    senza averla fecondata e fatta germogliare,
    perché dia il seme a chi semina
    e il pane a chi mangia,
    così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
    non ritornerà a me senza effetto,
    senza aver operato ciò che desidero
    e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 6,7-15

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

    «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.

    Voi dunque pregate così:
    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome,
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti
    come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non abbandonarci alla tentazione,
    ma liberaci dal male.

    Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “E’ buono che alcune volte facciamo un esame di coscienza su questo. Per me Dio è Padre, io lo sento Padre? E se non lo sento così, ma chiedo allo Spirito Santo che mi insegni a sentirlo così. Ed io sono capace di dimenticare le offese, di perdonare, di lasciar perdere e se no, chiedere al Padre ‘ma anche questi sono i tuoi figli, mi hanno fatto una cosa brutta… aiutami a perdonare’?. Facciamo questo esame di coscienza su di noi e ci farà bene, bene, bene. ‘Padre’ e ‘nostro’: ci dà l’identità di figli e ci dà una famiglia per ‘andare’ insieme nella vita”. (Santa Marta, 16 giugno 2016)

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