Archivio blog

lunedì 4 marzo 2019

"EN TU CASA" Mt 26,17-18




4 commenti:

  1. FAUSTI – Il dono supremo del Signore è incastonato tra la predizione del tradimento di Giuda e quello dello scandalo di tutti i discepoli, con il rinnegamento di Pietro.
    Le nostre infedeltà sono le mani che abbiamo per accoglierlo.
    La Luce entra nelle nostre tenebre , e ricrea l'uomo bello e buono, come Dio l'aveva voluto fin dal principio.
    Il “primo giorno degli azzimi”, così è chiamato il giorno di Pasqua (il 14 di Nisan) con il quale inizia una settimana in cui si mangia pane azzimo, non lievitato.
    Forse l'Evangelista intende il giorno prima di Pasqua, in cui si faceva sparire il lievito, per indicare la novità di vita, e si preparava l'agnello o il capretto per la cena pasquale.
    Il Suo ultimo pasto è chiaramente inteso come cena pasquale, anticipo dell'Eucaristia, che la Chiesa celebrerà come propria Pasqua, nella memoria della Sua Passione.
    E' Lui l'Agnello immolato, il cui Sangue ci salva dalla morte.
    Marco e Luca sviluppano più ampiamente il “dove” noi mangiamo la Pasqua con il Signore.
    (Mc 14,12-16 Lc 22,7-13).
    Gesù si vuole recare con i Suoi presso un tale.
    A livello di testo è il lettore stesso, invitato a ospitare il Signore e i Suoi : presso di lui il Signore vuole celebrare la Sua Pasqua !.
    Il Signore vuole che la Pasqua sia preparata , per avere un luogo dove mangiare con noi.
    “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me!” (Ap 3,20)
    Con Pietro e Giovanni dobbiamo chiedergli “dove” avviene questo nostro incontro con Lui.
    Egli ci risponderà che non si tratta di un luogo materiale, “né su questo monte, né in Gerusalemme”
    (Gv 4,21).


    RispondiElimina
  2. Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
    nei cieli, sulla terra e sotto terra,
    perché Gesù umiliò se stesso
    facendosi obbediente fino alla morte
    e a una morte di croce.
    Per questo Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10.8.11)


    Padre misericordioso,
    tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio
    subisse per noi il supplizio della croce
    per liberarci dal potere del nemico:
    donaci di giungere alla gloria della risurrezione.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. (Terzo canto del Servo del Signore)
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 50,4-9a

    Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
    perché io sappia indirizzare
    una parola allo sfiduciato.
    Ogni mattina fa attento il mio orecchio
    perché io ascolti come i discepoli.
    Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
    e io non ho opposto resistenza,
    non mi sono tirato indietro.
    Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
    le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
    non ho sottratto la faccia
    agli insulti e agli sputi.
    Il Signore Dio mi assiste,
    per questo non resto svergognato,
    per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
    sapendo di non restare confuso.
    È vicino chi mi rende giustizia:
    chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
    Chi mi accusa? Si avvicini a me.
    Ecco, il Signore Dio mi assiste:
    chi mi dichiarerà colpevole?

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 68 (69)
    R. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
    Oppure:
    R. Nella tua fedeltà soccorrimi, Signore.
    Per te io sopporto l'insulto
    e la vergogna mi copre la faccia;
    sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
    uno straniero per i figli di mia madre.
    Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
    gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.

    Mi sento venir meno.
    Mi aspettavo compassione, ma invano,
    consolatori, ma non ne ho trovati.
    Mi hanno messo veleno nel cibo
    e quando avevo sete mi hanno dato aceto. R.

    Loderò il nome di Dio con un canto,
    lo magnificherò con un ringraziamento.
    Vedano i poveri e si rallegrino;
    voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
    perché il Signore ascolta i miseri
    e non disprezza i suoi che sono prigionieri. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
    sei stato condotto alla croce,
    come agnello mansueto al macello.

    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo
    Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito!
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 26,14-25

    In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
    Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
    Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Mercoledì Santo è chiamato anche “mercoledì del tradimento”, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda. Giuda vende il Maestro. Anche oggi si vende gente. Tutti i giorni. Ci sono dei Giuda che vendono i fratelli e le sorelle: sfruttandoli nel lavoro, non pagando il giusto, non riconoscendo i doveri … Oggi il commercio umano è come ai primi tempi: si fa. E questo perché? Perché: Gesù lo ha detto. Lui ha dato al denaro una signorìa. Gesù ha detto: “Non si può servire Dio e il denaro” (cf. Lc.16,13), due signori. È l’unica cosa che Gesù pone all’altezza e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio; o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro. Questa è l’opzione; e tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare. (Omelia da Santa Marta, 8 aprile 2020)

    RispondiElimina
  4. VIVALDI - GLORIA - CENA DEL SIGNORE https://www.youtube.com/watch?v=2YzdCSyl8Vw

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.