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mercoledì 6 marzo 2019

"A LA MESA " Mt 26,20-25




4 commenti:

  1. Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
    nei cieli, sulla terra e sotto terra,
    perché Gesù umiliò se stesso
    facendosi obbediente fino alla morte
    e a una morte di croce.
    Per questo Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre. (Cf. Fil 2,10.8.11)

    Colletta
    Padre misericordioso,
    tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio
    subisse per noi il supplizio della croce
    per liberarci dal potere del nemico:
    donaci di giungere alla gloria della risurrezione.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. (Terzo canto del Servo del Signore)
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 50,4-9a

    Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
    perché io sappia indirizzare
    una parola allo sfiduciato.
    Ogni mattina fa attento il mio orecchio
    perché io ascolti come i discepoli.
    Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
    e io non ho opposto resistenza,
    non mi sono tirato indietro.
    Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
    le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
    non ho sottratto la faccia
    agli insulti e agli sputi.
    Il Signore Dio mi assiste,
    per questo non resto svergognato,
    per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
    sapendo di non restare confuso.
    È vicino chi mi rende giustizia:
    chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
    Chi mi accusa? Si avvicini a me.
    Ecco, il Signore Dio mi assiste:
    chi mi dichiarerà colpevole?

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 68 (69)
    R. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.
    Oppure:
    R. Nella tua fedeltà soccorrimi, Signore.
    Per te io sopporto l'insulto
    e la vergogna mi copre la faccia;
    sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
    uno straniero per i figli di mia madre.
    Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
    gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.

    Mi sento venir meno.
    Mi aspettavo compassione, ma invano,
    consolatori, ma non ne ho trovati.
    Mi hanno messo veleno nel cibo
    e quando avevo sete mi hanno dato aceto. R.

    Loderò il nome di Dio con un canto,
    lo magnificherò con un ringraziamento.
    Vedano i poveri e si rallegrino;
    voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
    perché il Signore ascolta i miseri
    e non disprezza i suoi che sono prigionieri. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Salve, nostro Re, obbediente al Padre:
    sei stato condotto alla croce,
    come agnello mansueto al macello.

    Lode e onore a te, Signore Gesù!

    Vangelo
    Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito!
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 26,14-25

    In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
    Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
    Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Mercoledì Santo è chiamato anche “mercoledì del tradimento”, il giorno nel quale si sottolinea nella Chiesa il tradimento di Giuda. Giuda vende il Maestro. Anche oggi si vende gente. Tutti i giorni. Ci sono dei Giuda che vendono i fratelli e le sorelle: sfruttandoli nel lavoro, non pagando il giusto, non riconoscendo i doveri … Oggi il commercio umano è come ai primi tempi: si fa. E questo perché? Perché: Gesù lo ha detto. Lui ha dato al denaro una signorìa. Gesù ha detto: “Non si può servire Dio e il denaro” (cf. Lc.16,13), due signori. È l’unica cosa che Gesù pone all’altezza e ognuno di noi deve scegliere: o servi Dio, e sarai libero nell’adorazione e nel servizio; o servi il denaro, e sarai schiavo del denaro. Questa è l’opzione; e tanta gente vuole servire Dio e il denaro. E questo non si può fare. (Omelia da Santa Marta, 8 aprile 2020)

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  3. GESUITI
    Ecco, mentre sono a tavola, prima del dono di sé Gesù dice che uno Lo tradirà, uno dei discepoli: il dono non è fatto a persone brave, è fatto ai suoi discepoli dei quali uno tradisce, uno rinnega, gli altri dieci fuggono. è molto importante il contesto. Noi quando celebriamo l'Eucarestia all'inizio diciamo: per celebrare degnamente l'Eucarestia, riconosciamo che tradiamo, rinneghiamo e fuggiamo; prima di accostarci all'Eucarestia diciamo "non sono degno" .
    Allora perché vai? Perché non sono degno. mica lo merito, è il dono assoluto di Dio per me che tradisco, che rinnego e che fuggo; è la mia salvezza l'Eucarestia, non è il premio del buono, è la salvezza dell'uomo così com'è. Quindi è importante anche il contesto dell'Eucarestia che è la gemma preziosa della Bibbia, ha come castone proprio il tradimento, il rinnegamento e la fuga di tutti.
    Le nostre mani per contenere il dono di Dio sono il nostro peccato e lì comprendiamo Dio come Dio, come dono assoluto di amore per cui il nostro peccato è riscattato e diventa il luogo più profondo della rivelazione di Dio. Le mani che accolgono sono il nostro peccato. da un punto di vista di testo vediamo come il dono di Gesù preceda l'istituzione dell'Eucarestia, preceda la previsione e tradimento di giuda e segua la previsione del rinnegamento di Pietro. L'Eucarestia è contenuta tra queste due previsioni di male, di peccato. Perciò la nostra parte di Vangelo è il nostro peccato e chi non lo riconosce non entra nel Vangelo, che vuol dire la salvezza di noi come siamo e davanti alla predizione di Gesù "uno di voi mi tradirà"
    “Tutti si interrogano: sono forse io Signore?”
    Giuda, il traditore, disse: Rabbì, sono forse io? Gli rispose: Tu l'hai detto.” E Gesù interpreta il gesto di Giuda dicendo che il Figlio dell'uomo se ne va come è scritto di Lui; ossia è già previsto nel disegno di Dio che il Figlio dell'uomo se ne vada tradito dai suoi fratelli perché porta su di sé la violenza dei suoi fratelli. Non è che Giuda abbia un copione da eseguire, e quindi toccava a lui fare la parte del giuda. sta scritto perché lo facciamo non perché Dio ci ha predestinato, sta scritto che da Caino in poi uccidiamo i fratelli, viviamo di violenza. La scrittura è una cronaca, così è la nostra storia. Allora il Figlio dell'uomo che ci restituisce la nostra umanità che non fa violenza, nel quale si arresta tutta la violenza, si scarica tutta la violenza della nostra disumanità sulla sua croce. quindi questo è scritto. Quindi Giuda non fa un peccato strano, fa il peccato che facciamo tutti è il peccato del mondo, nel quale tutti abbiamo la quota partecipazione, porta su di sé la nostra violenza, e questa violenza è così grave che è meglio non essere nati che farla. Cioè quella violenza è distruzione dell'uomo, è l'inferno, e Gesù viene proprio a salvarci da questo che è il nostro male, che vediamo poi vedremo nell'altro risvolto in Pietro, il male di chi vuol fare il bene .
    Giuda stesso chiede Rabbi, è interessante la differenza tra Giuda e gli altri: gli altri chiedono Signore sono forse io?, giuda chiede Maestro son forse io?: c'è una differenza Gli altri non capiscono Gesù però è il loro Signore, è il Signore della loro vita, lo tradiranno lo rinnegheranno, fuggiranno ma resta il Signore della loro vita. se invece Gesù è soltanto il maestro, il guru che insegna delle verità sublimi, tu hai già ucciso la persona di Gesù perché Lui non è maestro, è Signore. Il maestro è quello che ti dice delle cose poi fai senza di lui perché diventi maestro anche tu. Gesù non è uno che ti insegna delle cose, è uno che ti ama e dà la vita per te, è un'altra cosa. è questa la differenza radicale. Eppure Gesù dà il suo corpo agli undici, a Giuda e a tutti noi.

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  4. VIVALDI - GLORIA - CENA DEL SIGNORE https://www.youtube.com/watch?v=2YzdCSyl8Vw

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