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mercoledì 20 marzo 2019

"AMIGO,¡CUMPLE TU COMETIDO! ".MT 26, 48 - 50


2 commenti:

  1. FAUSTI - “Chi bacerò, è Lui!” A danaro, spade e bastoni sono da aggiungere i cuori. Il bacio, segno di amore e di adorazione (adorare= portare alla bocca, baciare), in una logica di violenza, indica ciò che si vuole possedere.Impadronirsi è il desiderio che muove ogni azione.
    L'uomo non è la vita, semplicemente ce l'ha perché gli è data, e continuamente l'alimenta con ciò che riceve.
    In realtà, impadronendosene, la uccide : elimina simbolicamente , o realmente, chi gliela dà e ogni altro che gliela contende.
    La “mimesi appropriativa”è il gesto nel quale ognuno imita l'altro per mettere le mni su tutto e su tutti. E' il peccato di Adamo, che lo diustrugge come creatura, distruggendo insieme anche la creazione. Saluto e bacio sono la consumazione della violenza, che volge ogni bene nel suo contrario.
    Giuda è l'unica persona che Gesù chiama . “amico” . Non è ironia : gli è amico e tale gli resta in eterno, al di là di ogni male.Gesù sa perché lui è qui. Gli vuole far prendere coscienza del fatto che Lui lo conosce e gli rimane amico.
    Gesù è ora nelle mani dei peccatori.
    Se il peccato fu rapire ciò che è donato, la salvezza è donare ciò che fu rapito.
    Quando Lui era libero, dal Suo mantello scaturiva la Vita, al tocco della Sua mano gli zoppi saltavano come cervi, dai Suoi occhi i ciechi bevevano la Luce, al suono della Sua Voce i sordi udivano la Parola, al comando della Sua bocca i morti balzavano dai sepolcri, dalle Sue mani fioriva di Pane il deserto.
    Ora non fa e non è più nulla: è quel nulla al quale noi, con il nostro impadronirci, riduciamo tutto.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Geremia
    Ger 18,18-20

    [I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».

    Prestami ascolto, Signore,
    e odi la voce di chi è in lite con me.
    Si rende forse male per bene?
    Hanno scavato per me una fossa.
    Ricòrdati quando mi presentavo a te,
    per parlare in loro favore,
    per stornare da loro la tua ira.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 20,17-28

    In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

    Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
    Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

    Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Deciso e obbediente e niente di più. E così, fino alla fine. Il Signore entra in pazienza … Entra in pazienza. È un esempio di cammino non solo morire soffrendo sulla croce, ma camminare in pazienza. È Gesù solo. Non era accompagnato in questa decisione, perché nessuno capiva il mistero di Gesù. la solitudine di Gesù nel cammino verso Gerusalemme: solo. E questo, fino alla fine. Pensiamo poi all’abbandono dei discepoli, al tradimento di Pietro … Solo. Quante volte io cerco di fare tante cose e non guardo Te, che hai fatto questo per me? Che sei entrato in pazienza – l’uomo paziente, Dio paziente -, che con tanta pazienza tolleri i miei peccati, i miei fallimenti? E parlare con Gesù così. Lui è deciso sempre andare avanti, e ringraziarlo. Prendiamo oggi un po’ di tempo, pochi minuti – cinque, dieci, quindici – davanti al Crocifisso forse o con l’immaginazione vedere Gesù camminare decisamente verso Gerusalemme e chiedere la grazia di avere il coraggio di seguirlo da vicino. (Santa Marta, 3 ottobre 2017)

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