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mercoledì 3 gennaio 2018

"LOS DISCIPULOS" Mt 13,10-15


 


 


 



 



3 commenti:

  1. Antifona
    Ecco, Dio è il mio aiuto,
    il Signore sostiene la mia vita.
    A te con gioia offrirò sacrifici
    e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. (Cf. Sal 53,6.8)


    Colletta
    Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore,
    e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia,
    perché, ardenti di speranza, fede e carità,
    restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo.
    Dal libro dell'Èsodo
    Es 19,1-2.9-11.16-20b

    Il terzo mese dall’uscita degli Israeliti dalla terra d’Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
    Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per venire verso di te in una densa nube, perché il popolo senta quando io parlerò con te e credano per sempre anche a te».
    Mosè riferì al Signore le parole del popolo. Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo».
    Il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni e lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da tremore.
    Allora Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte.
    Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco, e ne saliva il fumo come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. Il suono del corno diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce.
    Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte.

    Parola di Dio.



    Salmo Responsoriale

    Dn 3,52-56
    R. A te la lode e la gloria nei secoli.
    Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
    benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.

    Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
    benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.

    Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
    e siedi sui cherubini,
    benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.



    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Ti rendo lode, Padre,
    Signore del cielo e della terra,
    perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25)

    Alleluia.

    Vangelo
    A voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,10-17

    In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
    Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
    Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
    “Udrete, sì, ma non comprenderete,
    guarderete, sì, ma non vedrete.
    Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
    sono diventati duri di orecchi
    e hanno chiuso gli occhi,
    perché non vedano con gli occhi,
    non ascoltino con gli orecchi
    e non comprendano con il cuore
    e non si convertano e io li guarisca!”.
    Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Lo Spirito Santo è una memoria attiva, che accende e riaccende nel cuore l’affetto di Dio. (…) Ricordiamo sempre le cose che non vanno: risuona spesso in noi quella voce che ci ricorda i fallimenti e le inadeguatezze, che ci dice: “Vedi, un’altra caduta, un’altra delusione, non ce la farai mai, non sei capace”. Questo è un ritornello brutto e cattivo. Lo Spirito Santo, invece, ricorda tutt’altro: “Sei caduto? Ma, sei figlio. Sei caduto o caduta? Sei figlia di Dio, sei una creatura unica, scelta, preziosa; sei caduto o sei caduta, ma sei sempre amato e amata: anche se hai perso fiducia in te, Dio si fida di te!”. Questa è la memoria dello Spirito, quello che lo Spirito ci ricorda continuamente: Dio si ricorda di te. Tu perderai la memoria di Dio, ma Dio non la perde di te: continuamente si ricorda di te. (Omelia nella solennità di Pentecoste, 5 giugno 2022)

    FAUSTI
    Per mal che vada, la semina del Regno è feconda al di sopra di ogni attesa.
    Così Gesù, invece di scoraggiarsi per le difficoltà, esprime la speranza più assoluta nel Padre e nella Sua Parola. Seminare è sempre un atto di fede nel seme e nella terra, come vivere è sempre un atto di fede in Dio e nell'uomo. E ne vale la pena :”Le valli si ammantano di grano, tutto canta e grida di gioia” (Sl 65, 1- 4).
    Il Signore non ha predestinato alcuni alla comprensione, escludendone altri : vuole che tutti siano salvati e giungano alla conoscenza della verità (1Tim 2,4).
    Ma chi non Lo accetta, non è abbandonato a sé , perduto per sempre.
    Per lui la Parola è in parabole. Queste offrono il seme che germinerà quando chi non vuol capire capirà almeno di non capire e sarà disposto a mettersi in questione. La parabola è come un pacco chiuso : presto o tardi uno lo aprirà, se non altro per curiosità.
    Gesù è Colui che i profeti e i santi desiderarono ascoltare e vedere : il dono promesso di Dio, Dio stesso che ha promesso. La Chiesa ha la beatitudine di ascoltarlo e vederlo, nella misura in cui si avvicina a Lui, parla con Lui e Lo ascolta, riconoscendo le proprie durezze di cuore, sordità e cecità, chiedendo la guarigione. Senza questo atteggiamento, anche se fa parte dei Suoi secondo la carne, resta “fuori” come gli altri.
    I quattro tipi di terreno, più che quattro tipi di uomo, sono i quattro livelli di ascolto che in noi convivono. La comunità dei credenti è chiamata a guardare le proprie resistenze non per abbattersi, ma per conoscere qual è il suo campo di lotta e di vittoria. Siamo chiamati a riconoscere le nostre resistenze , per chiedere e ottenere libertà da esse, e così accogliere ciò che Lui ci vuole dare.

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  3. "VUESTROS OJOS" MT 13,16
    "DESEARON VER" Mt 13,17

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