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martedì 9 gennaio 2018

" ESCUCHIAD LA PARÁBOLA DEL SEMBRADOR" MT 13, 18- 22





2 commenti:

  1. Antifona
    Ecco, Dio è il mio aiuto,
    il Signore sostiene la mia vita.
    A te con gioia offrirò sacrifici
    e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. ( Sal 53,6.8)


    Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore,
    e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia,
    perché, ardenti di speranza, fede e carità,
    restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    La legge fu data per mezzo di Mosè.
    Dal libro dell'Èsodo
    Es 20,1-17

    In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole:
    «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
    Non avrai altri dèi di fronte a me.
    Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
    Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio,
    perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
    Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
    Onora tuo padre e tua madre,
    perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese
    che il Signore, tuo Dio, ti dà.
    Non ucciderai.
    Non commetterai adulterio.
    Non ruberai.
    Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
    Non desidererai la casa del tuo prossimo.
    Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 18 (19)
    R. Signore, tu hai parole di vita eterna.
    La legge del Signore è perfetta,
    rinfranca l’anima;
    la testimonianza del Signore è stabile,
    rende saggio il semplice. R.

    I precetti del Signore sono retti,
    fanno gioire il cuore;
    il comando del Signore è limpido,
    illumina gli occhi. R.

    Il timore del Signore è puro,
    rimane per sempre;
    i giudizi del Signore sono fedeli,
    sono tutti giusti. R.

    Più preziosi dell’oro,
    di molto oro fino,
    più dolci del miele
    e di un favo stillante. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
    con cuore integro e buono
    e producono frutto con perseveranza. ( Lc 8,15)

    Alleluia.

    Vangelo
    Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,18-23

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Cari fratelli e sorelle, Gesù ci invita oggi a guardarci dentro: a ringraziare per il nostro terreno buono e a lavorare sui terreni non ancora buoni. Chiediamoci se il nostro cuore è aperto ad accogliere con fede il seme della Parola di Dio. Chiediamoci se i nostri sassi della pigrizia sono ancora numerosi e grandi; individuiamo e chiamiamo per nome i rovi dei vizi. Troviamo il coraggio di fare una bella bonifica del terreno, una bella bonifica del nostro cuore, portando al Signore nella Confessione e nella preghiera i nostri sassi e i nostri rovi. (Angelus, 16 luglio 2017)

    FAUSTI – La parabola del seminatore descrive l'avventura della Parola in ciascuno di noi. E' la stessa di Gesù, Figlio dell'uomo che entra nel cuore della terra. La terra è per il seme ciò che l'uomo è per la Parola : è madre, che l'accoglie e gli dà vita. Ciò che Gesù ha incontrato nell'annuncio ai Suoi contemporanei e la Chiesa incontrerà nell'annuncio a tutte le genti, è ciò che la Parola incontra in ciascuno di noi . resistenze di ogni tipo e , alla fine, resa feconda.
    Gesù semina ovunque.
    Non sceglie terreni, non scarta persone, tutti siamo campo di Dio(1Cor 3,9). Il Figlio dell'uomo è gettato nel cuore della terra, di ogni uomo, segno e seme di vita per tutti.
    Un seme, anche dopo migliaia di anni, come quello ritrovato nelle piramidi d'Egitto, non perde la sua forza : è sempre in grado di germinare.
    Anche l'uomo non perde mai la sua identità di figlio ; al di là dei sentieri che lo attraversano, delle pietre che nasconde e dei rovi che lo dominano, è sempre terra bella, madre che accoglie il seme.
    La semina del Regno è feconda al di sopra di ogni attesa.
    Così Gesù, invece di scoraggiarsi per le difficoltà, esprime la speranza più assoluta nel Padre e nella Sua Parola. Seminare è sempre un atto di fede nel seme e nella terra, come vivere è sempre un atto di fede in Dio e nell'uomo.
    E ne vale la pena :”Le valli si ammantano di grano, tutto canta e grida di gioia” (Sl 65, 1- 4).
    Il Signore non ha predestinato alcuni alla comprensione, escludendone altri : vuole che tutti siano salvati e giungano alla conoscenza della verità (1Tim 2,4).
    Ma chi non Lo accetta, non è abbandonato a sé , perduto per sempre.
    Per lui la Parola è in parabole. Queste offrono il seme che germinerà quando chi non vuol capire capirà almeno di non capire e sarà disposto a mettersi in questione. La parabola è come un pacco chiuso : presto o tardi uno lo aprirà, se non altro per curiosità.


    continua con : "DA FRUTO" Mt 13,23

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