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mercoledì 24 gennaio 2018

"EN SU CASA" Mt 13, 57-58



 

4 commenti:

  1. Fausti - “Non c'è profeta disprezzato se non nella sua patria” E' forse un proverbio col quale Gesù cerca di giustificare il rifiuto dei suoi. Questa è la constatazione amara del rifiuto d'Israele, dietro cui si profila quello dell'umanità.
    La fede è accettare proprio Lui come Mio Dio e Mio Signore. Essa è un contatto che sprigiona da Lui l'energia. Lui è la Vita. Chi ha mani aperte riceve il dono senz'altra misura che il suo bisogno.
    Gesù non è il fondatore di una religione, come Mosè, Budda o Maometto ; non è il maestro di una dottrina o di una morale che può stare anche senza di Lui.
    Lui è il Signore, la Vita e la Sapienza : il racconto della Sua storia ce Lo rivela e ce Lo offre da amare e da seguire. Accettare Lui, nella Sua Umanità, è avere lo Spirito di Dio.”Ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio, e ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio” ( 1 Gv 4,2). la fede cristiana non è un'idea o una legge, ma un individuo concreto . Gesù.
    Questo è lo scandalo e beato chi non si scandalizza di Lui.Il miracolo è connesso con la fede, che addirittura lo strappa, .Essa, mettendoci in contatto con il Signore, provoca lo scambio tra Lui e noi. Dove manca, manca il contatto. Si tratta di un atto libero, che suscita la meraviglia del Signore.
    Il nostro Sì come pure il nostro No , produce qualcosa di inedito e meraviglioso anche per Lui : ha il potere di stupirlo.
    Il miracolo avviene in ultima istanza per la fede ; essa stessa è il grande miracolo, principio di salvezza!

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  2. Antifona
    Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
    Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. Alleluia. (Sal 127,1-2)

    Colletta
    O Dio, che hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro
    al disegno della tua creazione,
    fa' che per l'esempio e l'intercessione di san Giuseppe
    siamo fedeli ai compiti che ci affidi,
    e riceviamo la ricompensa che ci prometti.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Fu stabilito che salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 15,1-6

    In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia] dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati».
    Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia e la Samarìa, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
    Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge di Mosè».
    Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 121 (122)

    R. Andremo con gioia alla casa del Signore.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Quale gioia, quando mi dissero:
    «Andremo alla casa del Signore!».
    Già sono fermi i nostri piedi
    alle tue porte, Gerusalemme! R.

    Gerusalemme è costruita
    come città unita e compatta.
    È là che salgono le tribù,
    le tribù del Signore. R.

    Là sono posti i troni del giudizio,
    i troni della casa di Davide.
    Chiedete pace per Gerusalemme:
    vivano sicuri quelli che ti amano. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Rimanete in me e io in voi, dice il Signore,
    chi rimane in me porta molto frutto. (Gv 15,4a.5b)

    Alleluia.

    Vangelo
    Non è costui il figlio del falegname?
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,54-58

    In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
    Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Non possiamo essere buoni cristiani se non rimaniamo in Gesù. E invece con Lui possiamo tutto (cfr Fil 4,13). Con Lui possiamo tutto. Ma anche Gesù, come la vite con i tralci, ha bisogno di noi. Forse ci sembra audace dire questo, e allora domandiamoci: in che senso Gesù ha bisogno di noi? Egli ha bisogno della nostra testimonianza. Il frutto che, come tralci, dobbiamo dare è la testimonianza della nostra vita cristiana. Dopo che Gesù è salito al Padre, è compito dei discepoli – è compito nostro – continuare ad annunciare il Vangelo, con la parola e con le opere. E i discepoli – noi, discepoli di Gesù – lo fanno testimoniando il suo amore: il frutto da portare è l’amore. Attaccati a Cristo, riceviamo i doni dello Spirito Santo, e così possiamo fare del bene al prossimo, fare del bene alla società, alla Chiesa. Dai frutti si riconosce l’albero. Una vita veramente cristiana dà testimonianza a Cristo. (Regina Caeli, 2 maggio 2021)

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  3. Antifona

    Dio sta nella sua santa dimora:
    a chi è solo fa abitare una casa;
    dà forza e vigore al suo popolo. (Cf. Sal 67,6.7.36)
    Colletta

    O Dio, nostra forza e nostra speranza,
    senza di te nulla esiste di valido e di santo;
    effondi su di noi la tua misericordia
    perché, da te sorretti e guidati,
    usiamo saggiamente dei beni terreni
    nella continua ricerca dei beni eterni.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Tutto il popolo si radunò contro Geremìa nel tempio del Signore.

    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 26,1-9

    All’inizio del regno di Ioiakìm, figlio di Giosìa, re di Giuda, fu rivolta a Geremìa questa parola da parte del Signore:
    «Così dice il Signore: Va’ nell’atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunciare loro; non tralasciare neppure una parola. Forse ti ascolteranno e ciascuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso mi pentirò di tutto il male che pensavo di fare loro per la malvagità delle loro azioni. Tu dunque dirai loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi e se non ascolterete le parole dei profeti, miei servi, che ho inviato a voi con assidua premura, ma che voi non avete ascoltato, io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città una maledizione per tutti i popoli della terra».
    I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremìa che diceva queste parole nel tempio del Signore. Ora, quando Geremìa finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo arrestarono dicendo: «Devi morire! Perché hai predetto nel nome del Signore: “Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata”?». Tutto il popolo si radunò contro Geremìa nel tempio del Signore.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 68 (69)

    R. Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio.

    Sono più numerosi dei capelli del mio capo
    quelli che mi odiano senza ragione.
    Sono potenti quelli che mi vogliono distruggere,
    i miei nemici bugiardi:
    quanto non ho rubato, dovrei forse restituirlo? R.

    Per te io sopporto l’insulto
    e la vergogna mi copre la faccia;
    sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
    uno straniero per i figli di mia madre.
    Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
    gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.

    Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
    Signore, nel tempo della benevolenza.
    O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
    nella fedeltà della tua salvezza. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    La parola del Signore rimane in eterno:
    e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. (1 Pt 1,25)

    Alleluia.

    Vangelo
    Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,54-58

    In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
    Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

    Parola del Signore.

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