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martedì 30 gennaio 2018

"JUAN EL BAUTISTA" Mt 14, 6 - 12


4 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Chiediamo a Giovanni la grazia del coraggio apostolico di dire sempre le cose con verità, dell’amore pastorale, di ricevere la gente col poco che può dare, il primo passo. Dio farà l’altro. E anche la grazia di dubitare. Tante volte, forse alla fine della vita, si può uno chiedere: ‘Ma è vero tutto quello che io ho creduto o sono fantasie?’, la tentazione contro la fede, contro il Signore. Che il grande Giovanni, che è il più piccolo nel regno dei Cieli, per questo è grande, ci aiuti su questa strada sulle tracce del Signore. (Santa Marta, 15 dicembre 2016)

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    1. Antifona

      Dio sta nella sua santa dimora:
      a chi è solo fa abitare una casa;
      dà forza e vigore al suo popolo. (Cf. Sal 67,6.7.36)
      Colletta

      O Dio, nostra forza e nostra speranza,
      senza di te nulla esiste di valido e di santo;
      effondi su di noi la tua misericordia
      perché, da te sorretti e guidati,
      usiamo saggiamente dei beni terreni
      nella continua ricerca dei beni eterni.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.
      Prima Lettura
      Il Signore mi ha veramente inviato a voi per dire ai vostri orecchi tutte queste parole.

      Dal libro del profeta Geremìa
      Ger 26,11-16.24

      In quei giorni, i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Una condanna a morte merita quest’uomo, perché ha profetizzato contro questa città, come avete udito con i vostri orecchi!».
      Ma Geremìa rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltato. Migliorate dunque la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore, vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha annunciato contro di voi. Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; ma sappiate bene che, se voi mi ucciderete, sarete responsabili del sangue innocente, voi e tutti gli abitanti di questa città, perché il Signore mi ha veramente inviato a voi per dire ai vostri orecchi tutte queste parole».
      I capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Non ci deve essere condanna a morte per quest’uomo, perché ci ha parlato nel nome del Signore, nostro Dio». La mano di Achikàm, figlio di Safan, fu a favore di Geremìa, perché non lo consegnassero al popolo per metterlo a morte.

      Parola di Dio.


      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 68 (69)

      R. Nel tempo della benevolenza, rispondimi Signore.

      Liberami dal fango, perché io non affondi,
      che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profonde.
      Non mi travolga la corrente,
      l’abisso non mi sommerga,
      la fossa non chiuda su di me la sua bocca. R.

      Io sono povero e sofferente:
      la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
      Loderò il nome di Dio con un canto,
      lo magnificherò con un ringraziamento, R.

      Vedano i poveri e si rallegrino;
      voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
      perché il Signore ascolta i miseri
      e non disprezza i suoi che sono prigionieri. R.


      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Beati i perseguitati per la giustizia,
      perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,10)

      Alleluia.

      Vangelo
      Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 14,1-12

      In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
      Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
      Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
      Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
      I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

      Parola del Signore.

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  2. FAUSTI – Dopo l'invio dei Dodici si diffonde la fama di Gesù.
    Anche Erode ne viene a conoscenza.
    L'ascolto è principio della fede. Ma la verità non può brillare nel cuore di chi la soffoca nell'ingiustizia . Il modo di vivere determina quello di pensare.
    In questo racconto si vede ciò che impedisce all'uomo di aderire al pensiero di Do .
    È il banchetto della stoltezza, che non conosce e non fa la Parola, è anzi l'esecuzione capitale di chi la testimonia.
    I servi di Erode, asserviti alla brama di avere, potere e di apparire, sono le tre maschere allettanti di cui si serve la morte per adescare l'uomo. Ben diversi dal “Servo” che ne fa le spese, sono gli schiavi del male. Erode, il loro capo, è il loro ideale, il servo più schiavo di tutti nel tragico gioco che domina il mondo.
    Giovanni anche dopo morto è vivo. La sua uccisione ne fa un martire, testimone con la vita della verità che dice con il martirio, che testimonia un amore più forte della morte.
    Come poi Gesù, Giovanni è fatto oggetto di possesso , legato e custodito nel carcere dell'ingiustizia.
    Giovanni, come tutti i profeti, ci pone al bivio tra vita e morte, ci chiama a sposare la sapienza e a lasciare la stoltezza..”non ti è lecito tenerla!” .
    L'adulterio del re è segno di quello del popolo. Adultero è chi tradisce la sua altra parte. Ma l'altra parte dell'uomo è Dio!
    Erode non ama Dio e non si lascia guidare dalla sua Parola, sposa invece Morìa, la quale sarà la protagonista del tragico banchetto che lo porterà a festeggiare il giorno della nascita, con l'uccisione di chi offre la vita.

    -->(6-12) “i suoi discepoli levarono la spoglia e lo seppellirono” E' la sorte del profeta in patria. Ma la sua storia non finisce nel sepolcro. Giovanni precede Gesù di un passo. Come ne ha anticipato il messaggio, ora ne prefigura il martirio. I due hanno lo stesso amore, gli stessi nemici, lo stesso martirio.
    Il brano è un flashback che, partendo dalla resurrezione, racconta la passione del Battista. Egli, anche dopo la morte, è vivo più che mai, in tutto simile al Signore che ha preannunciato. La sua vita ne è profezia compiuta .
    Nel martirio il profeta si identifica con la Parola di cui è testimone. Il racconto è posto dopo il rifiuto di Gesù da parte dei suoi, e prima del fatto dei pani ; il banchetto della morte precede quello della vita. Come Giovanni, anche Gesù sarà rifiutato, ucciso e nascosto nel cuore della terra. Proprio i l”Suo Corpo dato per noi” sarà seme che germoglierà pane per tutti.
    Il banchetto di Erode, che termina con la deposizione del giusto nel grembo della terra, è visto come la semina del seme di vita.
    Siamo all'interno della sezione che porta a riconoscere Gesù, Figlio di Dio.
    I due banchetti, uno nel palazzo, riservato ai potenti, e l'altro nel deserto, aperto agli umili, rappresentano due modi opposti di vivere.
    Uno taglia la testa a chi dice la Parola, l'altro vive di essa , il primo festeggia la vita con una danza macabra di morte, il secondo fa fiorire il deserto e riempie la notte della fragranza del pane.

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  3. S. GIOVANNI BATTISTA, PREGA PER NOI! perché possiamo essere fieri della fede che professiamo, possiamo testimoniarla, e annunciare Colui che ha creato il mondo e ha mandato il proprio Figlio a salvarlo, perché chiunque crede in Lui abbia la Vita Eterna,
    Vita che inizia già ora per chi Lo accoglie e Lo ascolta !
    Egli si è umiliato sino alla morte di croce, ma ha vinto il mondo con la Resurrezione, con Lui anche noi siamo liberi dal mondo e vittoriosi nella fede!

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