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mercoledì 17 gennaio 2018

"EL REINO DE LOS CIELOS" Mt 13, 47-50


3 commenti:

  1. FAUSTI - E' vero che la Chiesa non è una setta di giusti . È la grande rete, gettata nel mare, che pesca i fratelli dall'abisso. Guai se non fosse così! Ma chi ha ottenuto misericordia, la vive con impegno nei confronti degli altri. La bontà di Dio è stimolo a corrispondervi, non alibi alla cattiveria : la salvezza è essere come Lui!
    In modo particolare lo “scriba” è responsabile di capire tutto e trasmetterlo integralmente , con attenzione al nuovo e all'antico, all'interpretazione e alla tradizione. Deve tener presente il Nuovo e l'Antico Testamento, mostrando la verità delle promesse alla luce di Gesù , che è il compimento.
    E' impossibile comprendere il compimento senza conoscerne la promessa, ma anche cogliere la promessa senza conoscere il compimento.
    Il velo dell'Antico Testamento è tolto solo da Cristo (2Cor 3,14-16).
    La Bibbia è il tesoro di famiglia, dal quale, a tempo debito, lo scriba, amministratore fedele dei misteri del Regno, distribuisce a ciascuno la sua razione di cibo.
    Beato quel servo che il padrone, al suo ritorno, troverà ad agire così.
    Diversamente appartiene al numero di quelli che chiudono il Regno dei cieli davanti agli uomini : non vi entrano e impediscono agli altri di entrare.
    SIGNORE, TI CHIEDO PIETA' E AIUTO PER CAPIRE QUANTO DEVO COMMUOVERMI , DAVANTI ALLA TUA IMMENSA BONTA' !


    continua commento "COSAS NUEVAS Y COSAS VIEJAS" Mt 13,51 - 52

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  2. Antifona

    «Io cercherò le mie pecore», dice il Signore,
    «e susciterò un pastore che le pascerà:
    io, il Signore, sarò il loro Dio». (Cf. Ez 34,11.23-24)

    Oppure:

    Ecco il servo fedele e prudente,
    che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
    per nutrirla al tempo opportuno. (Cf. Lc 12,42)

    Colletta

    O Dio, che fai sorgere nella tua Chiesa
    forme sempre nuove di santità,
    fa’ che imitiamo l’ardore apostolico
    del santo vescovo Alfonso Maria [de’ Liguori],
    per ricevere la sua stessa ricompensa nei cieli.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani.

    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 18,1-6

    Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremìa: «Àlzati e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola».
    Scesi nella bottega del vasaio, ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se si guastava il vaso che stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli riprovava di nuovo e ne faceva un altro, come ai suoi occhi pareva giusto.
    Allora mi fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Forse non potrei agire con voi, casa d’Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa d’Israele.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 145 (146)

    R. Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe.

    Loda il Signore, anima mia:
    loderò il Signore finché ho vita,
    canterò inni al mio Dio finché esisto. R.

    Non confidate nei potenti,
    in un uomo che non può salvare.
    Esala lo spirito e ritorna alla terra:
    in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni. R.

    Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:
    la sua speranza è nel Signore suo Dio,
    che ha fatto il cielo e la terra,
    il mare e quanto contiene,
    che rimane fedele per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Apri, Signore, il nostro cuore
    e comprenderemo le parole del Figlio tuo. (Cf. At 16,14b)

    Alleluia.

    Vangelo
    Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,47-53

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
    Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
    Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

    Parola del Signore.

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    Risposte

    1. Parole del Santo Padre
      Tutti dobbiamo passare per la morte, ma una cosa è passare per questa esperienza con una appartenenza al diavolo e un’altra cosa è passare per questa esperienza dalla mano di Dio. E a me piace sentire questo: ‘Siamo nelle mani di Dio dall’inizio’. La Bibbia ci spiega la Creazione, usando una immagine bella: Dio che, con le sue mani ci fa dal fango, dalla terra a Sua immagine e somiglianza. Sono state le mani di Dio che ci hanno creato: il Dio artigiano, eh! Come un artigiano ci ha fatto. Queste mani del Signore… Le mani di Dio, che non ci hanno abbandonato. (Santa Marta, 12 novembre 2013)

      Ai nostri giorni, tutti lo sappiamo, la vita di alcuni può risultare mediocre e spenta perché probabilmente non sono andati alla ricerca di un vero tesoro: si sono accontentati di cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio. Invece la luce del Regno non è un fuoco di artificio, è luce: il fuoco di artificio dura soltanto un istante, la luce del Regno ci accompagna per tutta la vita.

      Il Regno dei cieli è il contrario delle cose superflue che offre il mondo, è il contrario di una vita banale: esso è un tesoro che rinnova la vita tutti i giorni e la dilata verso orizzonti più vasti. Infatti, chi ha trovato questo tesoro ha un cuore creativo e cercatore, che non ripete ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare Dio, ad amare gli altri, ad amare veramente noi stessi. Il segno di coloro che camminano su questa strada del Regno è la creatività, sempre cercando di più. E la creatività è quella che prende la vita e dà la vita, e dà, e dà, e dà... Sempre cerca tanti modi diversi di dare la vita.

      Gesù (…) non può che suscitare la gioia, tutta la gioia del mondo: la gioia di scoprire un senso per la propria vita, la gioia di sentirla impegnata nell’avventura della santità. (Angelus, 26 luglio 2020)
      - Nel Vangelo, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore. O colui che, arando un campo, si imbatte in qualcosa che si rivela essere un tesoro (cfr Mt 13,44-48). Alla luce di questi esempi, il discernimento si presenta come un esercizio di intelligenza, e anche di perizia e anche di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono le condizioni per operare una buona scelta. (…) E c’è anche un costo richiesto perché il discernimento possa diventare operativo. Per svolgere al meglio il proprio mestiere, il pescatore mette in conto la fatica, le lunghe notti trascorse in mare, e poi il fatto di scartare parte del pescato, accettando una perdita del profitto per il bene di coloro a cui è destinato. (…) è fondamentale riconoscere l’importanza e l’urgenza di una decisione da prendere. Le decisioni le deve prendere ognuno; non c’è uno che le prende per noi. Ad un certo punto gli adulti, liberi, possono chiedere consiglio, pensare, ma la decisione è propria; non si può dire: “Ho perso questo, perché ha deciso mio marito, ha deciso mia moglie, ha deciso mio fratello”: no! Tu devi decidere, ognuno di noi deve decidere, e per questo è importante saper discernere. (Udienza generale, 31 agosto 2022)

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