Antifona Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore sostiene la mia vita. A te con gioia offrirò sacrifici e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. ( Sal 53,6.8)
Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore, e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura La legge fu data per mezzo di Mosè. Dal libro dell'Èsodo Es 20,1-17
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19) R. Signore, tu hai parole di vita eterna. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. R.
Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. ( Lc 8,15)
Alleluia.
Vangelo Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,18-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
PAROLE DEL SANTO PADRE Cari fratelli e sorelle, Gesù ci invita oggi a guardarci dentro: a ringraziare per il nostro terreno buono e a lavorare sui terreni non ancora buoni. Chiediamoci se il nostro cuore è aperto ad accogliere con fede il seme della Parola di Dio. Chiediamoci se i nostri sassi della pigrizia sono ancora numerosi e grandi; individuiamo e chiamiamo per nome i rovi dei vizi. Troviamo il coraggio di fare una bella bonifica del terreno, una bella bonifica del nostro cuore, portando al Signore nella Confessione e nella preghiera i nostri sassi e i nostri rovi. (Angelus, 16 luglio 2017)
FAUSTI – Come fa la terra bella ad acquistare spazio in noi, se non levando sentieri,sassi e rovi? E come avviene questo? la spiegazione della parabola è riservata ai discepoli perché si riconoscano nei vari terreni, vedano le ovvietà che rendono impenetrabili all'ascolto, le paure che pietrificano il cuore, gli egoismi che soffocano l'amore della verità e la verità dell'amore. Gesù, nonostante le difficoltà della semina,afferma la certezza del risultato, così noi siamo sicuri del frutto sorprendente della Parola. Essa deve entrare e passare attraverso lo spessore di male del nostro cuore, per convertirci e guarirci. La comunità dei credenti è chiamata a guardare le proprie resistenze non per abbattersi, ma per riconoscere qual è il suo campo di lotta e di vittoria. Questa spiegazione non è una scivolata moralistica rispetto alla parabola evangelica , quasi che il risultato dipendesse dal nostro sforzo. Il frutto è dono di Dio , Dio stesso che si dona. Lui è il seme, noi il Suo campo. Siamo chiamati a riconoscere le nostre resistenze,per chiedere e ottenere la libertà da esse, e così accogliere ciò che Lui ci vuole dare. In particolare chiediamo il dono di quella fede che vince il mondo (1 Gv 5,4), di quella speranza che non delude (Rom 5,5), di quell'amore, effuso nei nostri cuori, che ci fa essere figli ed eredi del Regno (8,17). Il dono della fede fa ascoltare la Parola, quello della speranza la fa custodire e crescere, quello dell'amore permette che fruttifichi.. i tre doni fanno del nostro cuore una terra bella e feconda.
Antifona
RispondiEliminaEcco, Dio è il mio aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
A te con gioia offrirò sacrifici
e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. ( Sal 53,6.8)
Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore,
e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia,
perché, ardenti di speranza, fede e carità,
restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
La legge fu data per mezzo di Mosè.
Dal libro dell'Èsodo
Es 20,1-17
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole:
«Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio,
perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
Onora tuo padre e tua madre,
perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese
che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo.
Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. Signore, tu hai parole di vita eterna.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza. ( Lc 8,15)
Alleluia.
Vangelo
Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13,18-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
RispondiEliminaCari fratelli e sorelle, Gesù ci invita oggi a guardarci dentro: a ringraziare per il nostro terreno buono e a lavorare sui terreni non ancora buoni. Chiediamoci se il nostro cuore è aperto ad accogliere con fede il seme della Parola di Dio. Chiediamoci se i nostri sassi della pigrizia sono ancora numerosi e grandi; individuiamo e chiamiamo per nome i rovi dei vizi. Troviamo il coraggio di fare una bella bonifica del terreno, una bella bonifica del nostro cuore, portando al Signore nella Confessione e nella preghiera i nostri sassi e i nostri rovi. (Angelus, 16 luglio 2017)
FAUSTI – Come fa la terra bella ad acquistare spazio in noi, se non levando sentieri,sassi e rovi? E come avviene questo? la spiegazione della parabola è riservata ai discepoli perché si riconoscano nei vari terreni, vedano le ovvietà che rendono impenetrabili all'ascolto, le paure che pietrificano il cuore, gli egoismi che soffocano l'amore della verità e la verità dell'amore.
Gesù, nonostante le difficoltà della semina,afferma la certezza del risultato, così noi siamo sicuri del frutto sorprendente della Parola. Essa deve entrare e passare attraverso lo spessore di male del nostro cuore, per convertirci e guarirci.
La comunità dei credenti è chiamata a guardare le proprie resistenze non per abbattersi, ma per riconoscere qual è il suo campo di lotta e di vittoria. Questa spiegazione non è una scivolata moralistica rispetto alla parabola evangelica , quasi che il risultato dipendesse dal nostro sforzo.
Il frutto è dono di Dio , Dio stesso che si dona.
Lui è il seme, noi il Suo campo. Siamo chiamati a riconoscere le nostre resistenze,per chiedere e ottenere la libertà da esse, e così accogliere ciò che Lui ci vuole dare.
In particolare chiediamo il dono di quella fede che vince il mondo
(1 Gv 5,4), di quella speranza che non delude (Rom 5,5), di quell'amore, effuso nei nostri cuori, che ci fa essere figli ed eredi del Regno (8,17).
Il dono della fede fa ascoltare la Parola, quello della speranza la fa custodire e crescere, quello dell'amore permette che fruttifichi.. i tre doni fanno del nostro cuore una terra bella e feconda.