Archivio blog

martedì 2 gennaio 2018

"LA GENTE QUEDABA" MT 13,1-2







4 commenti:

  1. Ecco, Dio è il mio aiuto,
    il Signore sostiene la mia vita.
    A te con gioia offrirò sacrifici
    e loderò il tuo nome, o Signore, perché tu sei buono. (Cf. Sal 53,6.8)

    Colletta
    Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore,
    e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia,
    perché, ardenti di speranza, fede e carità,
    restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 1,1.4-10

    Parole di Geremìa, figlio di Chelkìa, uno dei sacerdoti che risiedevano ad Anatòt, nel territorio di Beniamino.
    Mi fu rivolta questa parola del Signore:
    «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
    prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
    ti ho stabilito profeta delle nazioni».
    Risposi: «Ahimè, Signore Dio!
    Ecco, io non so parlare, perché sono giovane».
    Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”.
    Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò
    e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
    Non aver paura di fronte a loro,
    perché io sono con te per proteggerti».
    Oracolo del Signore.
    Il Signore stese la mano
    e mi toccò la bocca,
    e il Signore mi disse:
    «Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca.
    Vedi, oggi ti do autorità
    sopra le nazioni e sopra i regni
    per sradicare e demolire,
    per distruggere e abbattere,
    per edificare e piantare».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 70 (71)
    R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua giustizia.In te, Signore, mi sono rifugiato,
    mai sarò deluso.
    Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
    tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.
    Sii tu la mia roccia,
    una dimora sempre accessibile;
    hai deciso di darmi salvezza:
    davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
    Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.

    Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
    la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
    Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
    dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.

    La mia bocca racconterà la tua giustizia,
    ogni giorno la tua salvezza.
    Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
    e oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.





    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il seme è la parola di Dio,
    il seminatore è Cristo:
    chiunque trova lui, ha la vita eterna.

    Alleluia.

    Vangelo
    Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 13,1-9

    Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
    Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

    Parola del Signore.

    RispondiElimina
  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Questa del seminatore è un po’ la “madre” di tutte le parabole, perché parla dell’ascolto della Parola. Ci ricorda che essa è un seme fecondo ed efficace; e Dio lo sparge dappertutto con generosità, senza badare a sprechi. Così è il cuore di Dio! Ognuno di noi è un terreno su cui cade il seme della Parola, nessuno è escluso. La Parola è data a ognuno di noi. Possiamo chiederci: io, che tipo di terreno sono? (…) Se vogliamo, con la grazia di Dio possiamo diventare terreno buono, dissodato e coltivato con cura, per far maturare il seme della Parola. (Angelus, 12 luglio 2020)

    S. FAUSTI - “Uscito di casa” la casa è dove Gesù dimora con i suoi discepoli. Come è uscito dal Padre per venire verso i fratelli, così esce di casa per dimorare presso tutti. Lui è la Parola, attorno alla quale si riuniscono le folle. Con la Sua predicazione è pescatore di uomini : tira fuori dalla marea delle folle persone libere, che conoscono e fanno la Volontà di Dio.
    La barca diventa la casa dell'esodo . Fragile legno sospeso tra cielo e abisso, affronta e attraversa le acque fino al termine del viaggio. E' l'arca di Noè , che salva dalla morte l'umanità. Da essa si rivolge alle folle perchè Lo seguano nel nuovo esodo.

    RispondiElimina
  3. Stupenda profezia del seme gettato dal Seminatore, questa manna che Dio manda dal cielo al Suo popolo! Nutrimento per il corpo e dono per la fiducia nel Dio che li riporta nella Terra Promessa, attraverso Mosè.
    E il seme che Gesù Seminatore sparge su ogni terreno, senza badare a sprechi, è il Seme della Parola che nutre l'uomo, " non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni Parola che esce dalla Bocca di Dio!" (Mt 4,4) il quale ne ha bisogno per vivere la Vera Vita, che è quella che Gesù dona offrendosi per noi.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.