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lunedì 6 novembre 2017

"EL MUDO HABLA " Mt 9, 31-34




 



3 commenti:

  1. O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
    Come il tuo nome, o Dio,
    così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
    è piena di giustizia la tua destra. (Cf. Sal 47,10-11)
    O Padre, che nell’umiliazione del tuo Figlio
    hai risollevato l’umanità dalla sua caduta,
    dona ai tuoi fedeli una gioia santa,
    perché, liberati dalla schiavitù del peccato,
    godano della felicità eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.
    Dal libro del profeta Osèa
    Os 8,4-7.11-13

    Così dice il Signore:
    «Hanno creato dei re
    che io non ho designati;
    hanno scelto capi
    a mia insaputa.
    Con il loro argento e il loro oro
    si sono fatti idoli,
    ma per loro rovina.
    Ripudio il tuo vitello, o Samarìa!
    La mia ira divampa contro di loro;
    fino a quando non si potranno purificare?
    Viene da Israele il vitello di Samarìa,
    è opera di artigiano, non è un dio:
    sarà ridotto in frantumi.
    E poiché hanno seminato vento,
    raccoglieranno tempesta.
    Il loro grano sarà senza spiga,
    se germoglia non darà farina
    e, se ne produce, la divoreranno gli stranieri.
    Èfraim ha moltiplicato gli altari,
    ma gli altari sono diventati per lui
    un’occasione di peccato.
    Ho scritto numerose leggi per lui,
    ma esse sono considerate come qualcosa di estraneo.
    Offrono sacrifici
    e ne mangiano le carni,
    ma il Signore non li gradisce;
    ora ricorda la loro iniquità,
    chiede conto dei loro peccati:
    dovranno tornare in Egitto».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 113B (115)
    R. Casa d’Israele, confida nel Signore.
    Il nostro Dio è nei cieli:
    tutto ciò che vuole, egli lo compie.
    Gli idoli delle genti sono argento e oro,
    opera delle mani dell’uomo. R.

    Hanno bocca e non parlano,
    hanno occhi e non vedono,
    hanno orecchi e non odono,
    hanno narici e non odorano. R.

    Le loro mani non palpano,
    i loro piedi non camminano.
    Diventi come loro chi li fabbrica
    e chiunque in essi confida! R.

    Israele, confida nel Signore:
    egli è loro aiuto e loro scudo.
    Casa di Aronne, confida nel Signore:
    egli è loro aiuto e loro scudo. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Io sono il buon pastore, dice il Signore,
    conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14)

    Alleluia.

    Vangelo
    La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 9,32-38

    In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
    Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Questa richiesta di Gesù è sempre valida. Sempre dobbiamo pregare il “padrone della messe”, cioè Dio Padre, perché mandi operai a lavorare nel suo campo che è il mondo. E ciascuno di noi lo deve fare con cuore aperto, con un atteggiamento missionario; la nostra preghiera non dev’essere limitata solo ai nostri bisogni, alle nostre necessità: una preghiera è veramente cristiana se ha anche una dimensione universale. (Angelus, 7 luglio 2019)

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  3. S. FAUSTI – La fama di Gesù esce dalla casa e si diffonde per tutta la terra, conducendo a Lui altri desiderosi di vedere la luce di cui han sentito parlare. La fama sui ciechi guariti gli porta un muto.
    La parola è ciò che dà senso alla realtà .
    Tutto senza di essa resta assurdo.
    L'uomo riceve luce dalla parola e diventa la parola che ascolta.
    Il muto è l'uomo in cui si arresta il circuito della parola : per lo più non la può sentire e quand'anche la sentisse, non la potrebbe esprimere.
    Il demonio, spirito di tenebra e di morte, impedisce la Parola di vita. Davanti a Gesù se ne va come la notte davanti al giorno.
    “Parlò il muto” Anche lui può dire ciò che ha udito e visto e toccato del Verbo della vita (1 Gv 1,1). Nel discorso sulla missione , che immediatamente segue, questa Parola si diffonderà tra tutto il popolo. “Mai apparve cosa simile” E' la meraviglia davanti al compimento della promessa .
    Davanti alla Parola, al muto che parla, c'è sempre la duplice reazione : la fede che si meraviglia e l'accoglie, l'incredulità che si indurisce e rifiuta, con ragionamenti tanto sottili quanto evidentemente contradditori.
    La storia della salvezza è uno scontro tra fede e incredulità, tra luce e tenebre.
    Queste non l'accolgono, ma neanche la possono soffocare.

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