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domenica 5 novembre 2017

"NADIE LO SEPA" Mt 9,27-30







2 commenti:

  1. Prima Lettura
    In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.
    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 29,17-24

    Così dice il Signore Dio:
    «Certo, ancora un po'
    e il Libano si cambierà in un frutteto
    e il frutteto sarà considerato una selva.
    Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
    liberati dall'oscurità e dalle tenebre,
    gli occhi dei ciechi vedranno.
    Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
    i più poveri gioiranno nel Santo d'Israele.
    Perché il tiranno non sarà più, sparirà l'arrogante,
    saranno eliminati quanti tramano iniquità,
    quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
    quanti alla porta tendono tranelli al giudice
    e rovinano il giusto per un nulla.

    Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
    che riscattò Abramo:
    "D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
    il suo viso non impallidirà più,
    poiché vedendo i suoi figli l'opera delle mie mani tra loro,
    santificheranno il mio nome,
    santificheranno il Santo di Giacobbe
    e temeranno il Dio d'Israele.
    Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
    quelli che mormorano impareranno la lezione"».

    Parola di Dio


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 26 (27)
    R. Il Signore è la mia luce e mia salvezza.
    Il Signore è mia luce e mia salvezza:
    di chi avrò timore?
    Il Signore è difesa della mia vita:
    di chi avrò paura? R.

    Una cosa ho chiesto al Signore,
    questa sola io cerco:
    abitare nella casa del Signore
    tutti i giorni della mia vita,
    per contemplare la bellezza del Signore
    e ammirare il suo santuario. R.

    Sono certo di contemplare la bontà del Signore
    nella terra dei viventi.
    Spera nel Signore, sii forte,
    si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il Signore viene, andiamogli incontro:
    egli è la luce del mondo.

    Alleluia.


    Vangelo
    Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 9,27-31

    In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
    Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
    Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
    Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

    Parola del Signore

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Anche noi siamo stati “illuminati” da Cristo nel Battesimo, e quindi siamo chiamati a comportarci come figli della luce. E comportarsi come figli della luce esige un cambiamento radicale di mentalità, una capacità di giudicare uomini e cose secondo un’altra scala di valori, che viene da Dio. Il sacramento del Battesimo, infatti, esige la scelta di vivere come figli della luce e camminare nella luce. Se adesso vi chiedessi: “Credete che Gesù è il Figlio di Dio? Credete che può cambiarvi il cuore? Credete che può far vedere la realtà come la vede Lui, non come la vediamo noi? Credete che Lui è luce, ci dà la vera luce?” Cosa rispondereste? Ognuno risponda nel suo cuore. (Angelus, 26 marzo 2017)


    S. FAUSTI - “Andando via di là, Lo seguirono due ciechi” Gesù ha appena risvegliato la fanciulla.
    Anche noi, seppure ciechi come i discepoli e i peccatori, possiamo e dobbiamo seguire Gesù.
    “Chi segue me non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
    La prima illuminazione è accorgersi di essere ciechi. Solo chi è fatto per la luce si accorge di essere cieco. La coscienza della cecità e della morte viene dalla nostra dignità. Siamo figli, poema di Dio, creati nel Figlio, destinati a partecipare della Sua Luce e della Sua vita (Ef 2,10). La luce è il principio della creazione : energia e vita, intelligenza e amore, fa essere le cose quello che sono.
    La cecità si oppone alla vista come le tenebre alla luce, il non senso al senso, la morte alla vita.
    La realtà è uguale sia per il vedente che per il non vedente. Ma diverso è il modo di rapportarsi ad essa: uno ne fruisce e gode, l'altro ci sbatte contro e si fa male.
    “Gridando :Abbi pietà di noi, Figlio di Davide!”Il grido , forma inarticolata di preghiera, esprime il disagio per il male come il bisogno del bene. La fede stessa è il grande miracolo.
    L'illuminazione avviene nella casa, nella Chiesa.
    Infatti consiste nel vedere se stesso come figlio e Lui come Padre , il che è possibile solo nella fraternità. Nella Comunità dei fratelli ci si avvicina al figlio e se ne ascolta la Parola.
    “Credete che posso fare questo?” ”Sì, Signore!” Gesù chiede se crediamo che Lui possa darci la vista. La fede non è un dono, ma il dono . Ci mette in Comunione con Lui! Come ogni dono può essere data solo a chi la desidera e la chiede.
    Il loro sì al dono della fede è il semaforo verde alla Sua potenza. In questo sì Gesù è il Signore : l'eterno sì per noi che attende il nostro sì a Lui per farci venire alla luce della Sua luce.
    Il tocco ci dà occhi nuovi, i Suoi stessi di Figlio.
    La fede compie il prodigio .
    Ci fa vedere con gli occhi di Dio.
    Adamo aprì gli occhi alla sua nudità, e si nascose alla luce.
    Gesù ci apre gli occhi alla nostra gloria di figli, e ci fa nascere come tali.

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