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lunedì 13 novembre 2017

"COMO OVEJAS EN MEDIO DE LOBOS" Mt 10, 14-16



3 commenti:

  1. Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Quando verrà lo Spirito della verità,
    vi guiderà a tutta la verità,
    e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. (Gv 16,13a;14,26d)

    Alleluia.

    Vangelo
    Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 10,16-23

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
    «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
    Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
    Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
    Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il vero predicatore è quello che si sa debole, che sa che non può difendersi da se stesso. ‘Tu vai come un agnello in mezzo ai lupi’ – ‘Ma, Signore, perché mi mangino?’ – ‘Tu, vai! Questo è il cammino’. E credo che sia Crisostomo che fa una riflessione molto profonda, quando dice: ‘Ma se tu non vai come agnello, ma vai come lupo tra i lupi, il Signore non ti protegge: difenditi da solo’. Quando il predicatore si crede troppo intelligente o quando quello che ha la responsabilità di portare avanti la Parola di Dio vuol fare il furbo, finirà male. Solo la Parola di Dio proclamata con questa franchezza, con questo coraggio, è capace di formare il popolo di Dio. (Omelia di Santa Marta, 14 febbraio 2017)

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    1. Colletta
      O Padre, che nell’umiliazione del tuo Figlio
      hai risollevato l’umanità dalla sua caduta,
      dona ai tuoi fedeli una gioia santa,
      perché, liberati dalla schiavitù del peccato,
      godano della felicità eterna.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Non chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani.
      Dal libro del profeta Osèa
      Os 14,2-10

      Torna dunque, Israele, al Signore, tuo Dio,
      poiché hai inciampato nella tua iniquità.
      Preparate le parole da dire
      e tornate al Signore;
      ditegli: «Togli ogni iniquità,
      accetta ciò che è bene:
      non offerta di tori immolati,
      ma la lode delle nostre labbra.
      Assur non ci salverà,
      non cavalcheremo più su cavalli,
      né chiameremo più "dio nostro"
      l'opera delle nostre mani,
      perché presso di te l'orfano trova misericordia».
      «Io li guarirò dalla loro infedeltà,
      li amerò profondamente,
      poiché la mia ira si è allontanata da loro.
      Sarò come rugiada per Israele;
      fiorirà come un giglio
      e metterà radici come un albero del Libano,
      si spanderanno i suoi germogli
      e avrà la bellezza dell'olivo
      e la fragranza del Libano.
      Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
      faranno rivivere il grano,
      fioriranno come le vigne,
      saranno famosi come il vino del Libano.
      Che ho ancora in comune con gli idoli, o Èfraim?
      Io l'esaudisco e veglio su di lui;
      io sono come un cipresso sempre verde,
      il tuo frutto è opera mia».
      Chi è saggio comprenda queste cose,
      chi ha intelligenza le comprenda;
      poiché rette sono le vie del Signore,
      i giusti camminano in esse,
      mentre i malvagi v'inciampano.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 50 (51)

      R. La mia bocca, Signore, proclami la tua lode.

      Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
      nella tua grande misericordia
      cancella la mia iniquità.
      Lavami tutto dalla mia colpa,
      dal mio peccato rendimi puro. R.

      Tu gradisci la sincerità nel mio intimo,
      nel segreto del cuore m'insegni la sapienza.
      Aspergimi con rami d'issòpo e sarò puro;
      lavami e sarò più bianco della neve. R.

      Crea in me, o Dio, un cuore puro,
      rinnova in me uno spirito saldo.
      Non scacciarmi dalla tua presenza
      e non privarmi del tuo santo spirito. R.

      Rendimi la gioia della tua salvezza,
      sostienimi con uno spirito generoso.
      Signore, apri le mie labbra
      e la mia bocca proclami la tua lode. R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Quando verrà lo Spirito della verità,
      vi guiderà a tutta la verità,
      e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. (Gv 16,13a;14,26d)

      Alleluia.

      Vangelo
      Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 10,16-23

      In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
      «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
      Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
      Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
      Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».

      Parola del Signore.

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  2. FAUSTI - “Scuotete la polvere” E' il gesto di chi, entrando in Israele, lascia indietro la terra degli infedeli. Con esso l'apostolo evidenzia che chi non l'accoglie resta fuori della promessa. Non accogliere il fratello piccolo è rifiutare il dono del Padre , è perdere la promessa, essere privi del Suo Spirito, della vita. Sodoma e Gomorra sono le due città che sprofondarono per non aver accolto gli inviati di Dio.
    “Ecco, io mando voi come pecore in mezzo ai lupi” La pecora è un animale utile e mite : in vita dà cibo e vestito. E' simbolo di Dio che, dopo aver dato esistenza e splendore a ogni creatura, sulla croce le si dà come sua vita e gloria.
    Ma un milione di pecore non faranno mai un lupo. Anche se tutti al mondo diventassero discepoli, questi manterranno la qualità dell'agnello : non saranno mai potenti e arroganti, inutili e dannosi.
    L'uomo è lupo per l'altro uomo, si dice. La violenza domina il mondo, e il mite ne fa le spese.
    Ma in lui si arresta il male, , e per questo erediterà la terra. Il lupo che mangia l'agnello (metamorfosi divina!) è trasformato nel cibo che prende.
    Alla fine il lupo dimorerà con l'agnello , la pantera con il capretto, il vitello con il leone, la mucca con l'orsa, il leone si ciberà di paglia come il bue, e il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide (Is 11,6-8). Sarà il regno dei fanciulli e dei figli, dove nessuno agirà più iniquamente, “perchè la saggezza del Signore riempirà il paese, come le acque ricoprono il mare” (Is 11,9).
    Tutto questo porterà lo Spirito di Sapienza del virgulto di Iesse : l'agnello che vince l'aggressività del lupo.
    “Prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” Due virtù apparentemente contrarie , ambedue necessarie. L'intelligenza non è solo astuzia per ingannare, come fece il serpente in Gen 3, ma è anche la prudenza di scoprire l'inganno per sottrarsi ad esso.
    L'agnello ha la prudenza di non esporsi al male e la fiducia di vincerlo, quando è esposto.
    La prima fa evitare il pericolo quando è possibile, la seconda lo fa affrontare quando è inevitabile.

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