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venerdì 24 novembre 2017

"QUIEN ME RECIBE" Mt 10,40


3 commenti:

  1. S. FAUSTI - L'inviato è uguale al Figlio, che per primo accoglie com'è accolto dal Padre . ha dato tutto e si fa bisogno di accoglienza, perché chiunque Lo accoglie diventi Suo fratello, uguale al Padre che tutti accoglie. La gratuità e la povertà, proprie della missione, sono l'astuzia escogitata da Dio per liberare nell'uomo la Sua scintilla divina . la capacità di accogliere. La ricchezza e la forza provocano rapina e violenza, la povertà e la debolezza provocano accettazione e misericordia.
    L'apostolo si mette come Gesù nelle mani degli uomini che faranno quello che vorranno. Vive con i fratelli la stessa fiducia che ha con il Padre, e riconosce a ciascuno la dignità di figlio.
    Uno, presto o tardi, vive la dignità che gli è riconosciuta!

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  2. Antifona S. BONAVENTURA

    In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
    il Signore lo ha colmato dello spirito
    di sapienza e d’intelligenza;
    gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Sir 15,5)

    La bocca del giusto medita sapienza
    e la sua lingua esprime verità;
    la legge del suo Dio è nel suo cuore. ( Sal 36,30-31)



    Dio onnipotente, concedi a noi,
    che celebriamo la nascita al cielo
    del santo vescovo Bonaventura,
    di essere illuminati dalla sua eminente sapienza
    e di imitare il suo serafico ardore.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.

    Dal libro del profeta Isaia
    Is 1,10-17

    Ascoltate la parola del Signore,
    capi di Sòdoma;
    prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra!
    «Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero?
    - dice il Signore.
    Sono sazio degli olocausti di montoni
    e del grasso di pingui vitelli.
    Il sangue di tori e di agnelli e di capri
    io non lo gradisco.
    Quando venite a presentarvi a me,
    chi richiede a voi questo:
    che veniate a calpestare i miei atri?
    Smettete di presentare offerte inutili;
    l'incenso per me è un abominio,
    i noviluni, i sabati e le assemblee sacre:
    non posso sopportare delitto e solennità.
    Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste;
    per me sono un peso,
    sono stanco di sopportarli.
    Quando stendete le mani,
    io distolgo gli occhi da voi.
    Anche se moltiplicaste le preghiere,
    io non ascolterei:
    le vostre mani grondano sangue.
    Lavatevi, purificatevi,
    allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
    Cessate di fare il male,
    imparate a fare il bene,
    cercate la giustizia,
    soccorrete l'oppresso,
    rendete giustizia all'orfano,
    difendete la causa della vedova».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 49 (50)

    R. A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

    «Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
    i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
    Non prenderò vitelli dalla tua casa
    né capri dai tuoi ovili». R.

    «Perché vai ripetendo i miei decreti
    e hai sempre in bocca la mia alleanza,
    tu che hai in odio la disciplina
    e le mie parole ti getti alle spalle? R.

    Hai fatto questo e io dovrei tacere?
    Forse credevi che io fossi come te!
    Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
    Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
    a chi cammina per la retta via
    mostrerò la salvezza di Dio». R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,10)

    Alleluia.

    Vangelo
    Sono venuto a portare non pace, ma spada.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 10,34-11,1

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
    «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l'uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
    Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
    Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
    Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
    Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
    Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
    Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      L’invito a mettere i legami famigliari nell’ambito dell’obbedienza della fede e dell’alleanza con il Signore non li mortifica; al contrario, li protegge, li svincola dall’egoismo, li custodisce dal degrado, li porta in salvo per la vita che non muore. La circolazione di uno stile famigliare nelle relazioni umane è una benedizione per i popoli: riporta la speranza sulla terra. Quando gli affetti famigliari si lasciano convertire alla testimonianza del Vangelo, diventano capaci di cose impensabili, che fanno toccare con mano le opere di Dio, quelle opere che Dio compie nella storia, come quelle che Gesù ha compiuto per gli uomini, le donne, i bambini che ha incontrato. (Udienza Generale, 2 settembre 2015)Gesù stesso, inviando i discepoli in missione, dice loro: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Mt 10,40). Bisogna che la gente possa percepire che per quel discepolo Gesù è veramente “il Signore”, è veramente il centro della sua vita, il tutto della vita. Non importa se poi, come ogni persona umana, ha i suoi limiti e anche i suoi sbagli – purché abbia l’umiltà di riconoscerli –; l’importante è che non abbia il cuore doppio - e questo è pericoloso. [..] E qui la nostra esperienza di sacerdoti ci insegna una cosa molto bella, una cosa molto importante: è proprio questa accoglienza del santo popolo fedele di Dio, è proprio quel «bicchiere d’acqua fresca» (v. 42) di cui parla il Signore oggi nel Vangelo, dato con fede affettuosa, che ti aiuta ad essere un buon prete! C’è una reciprocità anche nella missione: se tu lasci tutto per Gesù, la gente riconosce in te il Signore; ma nello stesso tempo ti aiuta a convertirti ogni giorno a Lui, a rinnovarti e purificarti dai compromessi e a superare le tentazioni. Quanto più un sacerdote è vicino al popolo di Dio, tanto più si sentirà prossimo a Gesù, e quanto più un sacerdote è vicino a Gesù, tanto più si sentirà prossimo al popolo di Dio. (Angelus, 2 luglio 2017)

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