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martedì 7 novembre 2017

"LOS TRABAJADORES SON POCOS" Mt 9, 35-38


 
 





4 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Questa richiesta di Gesù è sempre valida. Sempre dobbiamo pregare il “padrone della messe”, cioè Dio Padre, perché mandi operai a lavorare nel suo campo che è il mondo. E ciascuno di noi lo deve fare con cuore aperto, con un atteggiamento missionario; la nostra preghiera non dev’essere limitata solo ai nostri bisogni, alle nostre necessità: una preghiera è veramente cristiana se ha anche una dimensione universale. (Angelus, 7 luglio 2019)

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    1. Antifona

      O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
      Come il tuo nome, o Dio,
      così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
      è piena di giustizia la tua destra. (Cf. Sal 47,10-11)

      Colletta

      O Padre, che nell’umiliazione del tuo Figlio
      hai risollevato l’umanità dalla sua caduta,
      dona ai tuoi fedeli una gioia santa,
      perché, liberati dalla schiavitù del peccato,
      godano della felicità eterna.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.
      Prima Lettura
      Hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta.

      Dal libro del profeta Osèa
      Os 8,4-7.11-13

      Così dice il Signore:
      «Hanno creato dei re
      che io non ho designati;
      hanno scelto capi
      a mia insaputa.
      Con il loro argento e il loro oro
      si sono fatti idoli,
      ma per loro rovina.
      Ripudio il tuo vitello, o Samarìa!
      La mia ira divampa contro di loro;
      fino a quando non si potranno purificare?
      Viene da Israele il vitello di Samarìa,
      è opera di artigiano, non è un dio:
      sarà ridotto in frantumi.
      E poiché hanno seminato vento,
      raccoglieranno tempesta.
      Il loro grano sarà senza spiga,
      se germoglia non darà farina
      e, se ne produce, la divoreranno gli stranieri.
      Èfraim ha moltiplicato gli altari,
      ma gli altari sono diventati per lui
      un’occasione di peccato.
      Ho scritto numerose leggi per lui,
      ma esse sono considerate come qualcosa di estraneo.
      Offrono sacrifici
      e ne mangiano le carni,
      ma il Signore non li gradisce;
      ora ricorda la loro iniquità,
      chiede conto dei loro peccati:
      dovranno tornare in Egitto».

      Parola di Dio.


      Salmo Responsoriale

      Dal Sal 113B (115)

      R. Casa d'Israele, confida nel Signore.

      Il nostro Dio è nei cieli:
      tutto ciò che vuole, egli lo compie.
      Gli idoli delle genti sono argento e oro,
      opera delle mani dell’uomo. R.

      Hanno bocca e non parlano,
      hanno occhi e non vedono,
      hanno orecchi e non odono,
      hanno narici e non odorano. R.

      Le loro mani non palpano,
      i loro piedi non camminano.
      Diventi come loro chi li fabbrica
      e chiunque in essi confida! R.

      Israele, confida nel Signore:
      egli è loro aiuto e loro scudo.
      Casa di Aronne, confida nel Signore:
      egli è loro aiuto e loro scudo. R.


      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Io sono il buon pastore, dice il Signore,
      conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. (Gv 10,14)

      Alleluia.

      Vangelo
      La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 9,32-38

      In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
      Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

      Parola del Signore.

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  2. S. FAUSTI - “Supplicate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”
    dice Gesù ai Suoi discepoli prima di inviarli a continuare la Sua stessa opera. Unica è la missione . Quella del Padre che manda il Figlio ai fratelli, perchè nella fraternità Sua e tra di loro, diventino figli. I discepoli, dopo di Lui, son chiamati a trasmetterla nello spazio e nel tempo.
    “Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi” (Gv 20,21).
    La storia è storia di missione : l'unico amore, che è la vita di tutto, “spinge” il Padre verso il Figlio
    e il Figlio verso il Padre. Ma il Figlio non può amare il Padre, se non ama come Lui i fratelli.
    Per questo va verso di loro, per condurli dall'esilio alla casa paterna.
    L'apostolo, a sua volta, è spinto dal medesimo amore.
    Vocazione e missione sono da sempre congiunte : la mia vocazione di figlio si realizza nella missione verso i fratelli .
    “Viste le folle, ebbe compassione, erano stanche e oppresse, come pecore senza pastore”
    L'occhio del Signore è il Suo giudizio, molto diverso dal nostro. Lui, che ha il cuore buono, ha solo giudizi di salvezza. L'uomo, allontanatosi da Dio è lacerato, diviso da sé e da tutti, e oppresso, schiacciato fin a terra, incapace di stare ritto. Il pastore conduce ai pascoli e alle sorgenti. Senza di lui la pecora muore.
    Gesù rende partecipi della Sua compassione quelli che manderà in missione.
    Il male non è l luogo della disperazione, ma della gioia del raccolto! Infatti proprio nella miseria si vive la misericordia ; il grande dono di Dio che è Dio stesso.
    L'umanità è messe matura per il dono di Dio.
    Non si attendano tempi migliori . Il peccato è luogo di perdono, la perdizione di salvezza.
    Tutti gli uomini, da sempre son figli di Dio. Ma nessuno lo sa. Questo è il momento che uno glielo mostri nella sua compassione di fratello.
    Gesù è il primo operaio che opera verso i fratelli con la stessa misericordia del Padre.
    Attende collaboratori.
    Bisogna pregare, entrare in comunione col Padre,per diventare figli ed essere inviati verso i fratelli.
    Come Paolo, ogni credente è spinto verso i lontani dallo stesso Amore di Cristo, che ha dato la vita per tutti ( 2Cor5,14).
    “Chiamati” Gesù chiama a sé operai, che continueranno a fare e a dire quanto Lui, prima di loro, ha fatto e detto. Nasce la Chiesa, che ha nei dodici la radice che li unisce alla terra promessa, a Cristo. Essa è apostolica, non solo perché fondata sugli apostoli, ma perché fatta di apostoli, di figli inviati ai fratelli.
    La missione corrisponde sempre al proprio nome, alla propria storia : Mosè, ”salvato dalle acque”, salverà dalle acque i fratelli, Elia ,”Il mio Dio è YHWH” testimonierà a tutti che solo YHWH è Dio, Gesù, “Dio-salva”, salverà il popolo dai suoi peccati! .

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