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giovedì 10 agosto 2017

"FELICES " Mt 5,3-4


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – Per otto volte più una Gesù ripete il ritornello, perché s'imprima in noi il “giudizio” di Dio, così diverso dal nostro. Le Sue Parole hanno una carica eversiva unica : capovolgono il mondo e i suoi principi. Gesù si congratula con gli svantaggiati, perché hanno “il grande vantaggio” : Dio è per loro, con loro, uno di loro!
    La radice della Beatitudine, ovviamente, non è lo star male, ma la “giustizia di Dio” , che non dà a ciascuno il suo, ma secondo il bisogno, privilegiando chi ha di meno.
    In greco non è scritto “povero”, che indica uno che ha poco e con pena, a differenza del ricco, che ha tanto e senza fatica. E' scritto “pitocco”, che indica uno che si nasconde, è indigente, mendicante. Il pitocco non ha niente, neanche la dignità di un volto da salvare : vive di dono.
    La povertà è da noi associata a colpa o a minor valore. Nell' A. Testamento la ricchezza è sì dono di Dio, ma la povertà è colpa del ricco, che ruba o non condivide col fratello.
    Il povero è necessariamente umile : vive di ciò che l'altro gli dà.
    Questa è la condizione del Figlio , che tutto riceve dal Padre, anche l'essere se stesso.
    Ognuno di noi è ciò che ha ricevuto.
    La povertà è il vuoto che tutto riceve : quella assoluta riceve l'Assoluto.
    La povertà in spirito è l'umiltà, caratteristica prima dell'amore.
    La comprende chi ha gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (Filip.2,5-11).
    Dio è essenzialmente povero, non possiede nulla . è tutto dell' Altro.
    Il Suo stesso Essere è essere del Figlio, se è il Padre, essere del Padre se è il Figlio, essere del Padre e del Figlio se è lo Spirito.
    “E' “ La prima e l'ultima beatitudine sono al presente, le altre al futuro.
    Il Regno di Dio è già dei poveri e dei perseguitati.
    Ma rimane la tensione per un futuro diverso. La pianta viene dal seme che è stato deposto.
    Nessuno si illuda, ognuno raccoglierà ciò che ha seminato (Gal 6,7); e chi semina nel pianto mieterà con giubilo (Sl 126).
    Contro ogni tentazione trionfalistica o millenaristica, il Regno è , al presente, sempre del povero e del perseguitato. Il povero è afflitto . A lui va male.
    “Saranno consolati” Il presente di afflizione ha un futuro diverso (Is 61,1).
    “Consolazione “ indica la gioia del mondo nuovo , in cui non ci sarà più il male.
    Gesù, piangente su Gerusalemme e oppresso nell'orto, ha affrontato la Croce, guardando alla Gloria che gli era posta innanzi, e ora siede alla destra di Dio. Guardando a Lui, e soprattutto, seguendo Lui, non ci scoraggiamo (Eb 12,2). Il Suo destino è anche il nostro : per questo “le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Rom 8,18).

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  2. Antifona

    Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
    Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
    Gli avversari e i nemici, sono essi a cadere. (Cf. Sal 26,1-2)

    Colletta

    O Dio, sorgente di ogni bene,
    ispiraci propositi giusti e santi
    e donaci il tuo aiuto,
    perché possiamo attuarli nella nostra vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Elia stava alla presenza del Signore, Dio d'Israele.

    Dal primo libro dei Re
    1 Re 17,1-6

    In quei giorni, Elìa, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Gàlaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio d’Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io».
    A lui fu rivolta questa parola del Signore: «Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. Berrai dal torrente e i corvi per mio comando ti porteranno da mangiare».
    Egli partì e fece secondo la parola del Signore; andò a stabilirsi accanto al torrente Cherìt, che è a oriente del Giordano. I corvi gli portavano pane e carne al mattino, e pane e carne alla sera; egli beveva dal torrente.

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 120 (121)

    R. Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.

    Alzo gli occhi verso i monti:
    da dove mi verrà l’aiuto?
    Il mio aiuto viene dal Signore:
    egli ha fatto cielo e terra. R.

    Non lascerà vacillare il tuo piede,
    non si addormenterà il tuo custode.
    Non si addormenterà, non prenderà sonno
    il custode d’Israele. R.

    Il Signore è il tuo custode,
    il Signore è la tua ombra
    e sta alla tua destra.
    Di giorno non ti colpirà il sole,
    né la luna di notte. R.

    Il Signore ti custodirà da ogni male:
    egli custodirà la tua vita.
    Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
    da ora e per sempre. R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Rallegratevi ed esultate,
    perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. (Mt 5,12a)

    Alleluia.

    Vangelo
    Beati i poveri in spirito.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 5,1-12a

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
    «Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati quelli che sono nel pianto,
    perché saranno consolati.
    Beati i miti,
    perché avranno in eredità la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
    perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi,
    perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore,
    perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace,
    perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

    Parola del Signore.

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