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martedì 19 febbraio 2019

"EL TALENTO" Mt 25, 28-30


2 commenti:

  1. FAUSTI – Gesù è venuto per darmi il talento del Suo Amore, ed è andato lontano, facendosi “forestiero”, presente in ogni altro. La Chiesa conosce il dono ricevuto ; e, in ogni altro, ama il Suo Signore, reduplicando il talento.
    Chi non ama, distrugge se stesso ; in lui muore l'amore ricevuto. Chi vuol trattenere il respiro per non perderlo, muore soffocato! Chi risponde all'Amore è in grado di ricevere e dare sempre più amore, crescendo di continuo nella gioia senza fine del suo Signore.
    Chi non risponde all'Amore, non accetta neppure l'amore che gli è stato dato!
    Chi non ha amato, non è figlio della luce, non ha l'olio, non ha la vita di Dio.
    E' fuori, fuori da sé e fuori di Dio. E' nella tenebra, dove invece di gioia c'è pianto, invece di sorrisi, stridore di denti.

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  2. Antifona
    Signore, tendi l’orecchio, rispondimi.
    Tu, mio Dio, salva il tuo servo, che in te confida.
    Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno. (Sal 85,1-3)

    Colletta
    O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
    concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
    e desiderare ciò che prometti,
    perché tra le vicende del mondo
    là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
    1Ts 4,9-11

    Fratelli, riguardo all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, e questo lo fate verso tutti i fratelli dell’intera Macedònia.
    Ma vi esortiamo, fratelli, a progredire ancora di più e a fare tutto il possibile per vivere in pace, occuparvi delle vostre cose e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 97 (98)
    R. Il Signore viene a giudicare i popoli con rettitudine.
    Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie.
    Gli ha dato vittoria la sua destra
    e il suo braccio santo. R.

    Risuoni il mare e quanto racchiude,
    il mondo e i suoi abitanti.
    I fiumi battano le mani,
    esultino insieme le montagne. R.

    Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
    giudicherà il mondo con giustizia
    e i popoli con rettitudine. R.


    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
    come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)

    Alleluia.

    Vangelo
    Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 25,14-30

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
    «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
    Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
    Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
    Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
    Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
    Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
    Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

    Parola del Signore.

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