Archivio blog

mercoledì 27 febbraio 2019

"UN PERFUME VALIOSO" MT 26, 3-9


3 commenti:

  1. FAUSTI - Il racconto, posto all'inizio della Passione, è l'anticipo di ciò che il Signore farà – sarà Lui il profumo effuso! - e della risposta che darà chi lo avrà capito.
    Il gesto della donna, irritante e delicato, sublime e misterioso, è l stesso del Signore, e, alla fine, sarà quello della Chiesa, Sua Sposa. Chi fa come questa donna, ha lo stesso “olio” di cui arde lo stesso Signore, reduplica il dono ricevuto, facendo per Lui ciò che Lui ha fatto per lei.
    La casa di Betania, una volta piena di lebbra, ora profuma di vita.
    Protagonista del racconto è l'unguento prezioso. Il profumo, di sua natura, si dona a tutti, senza negarsi ad alcuno, il suo essere è espandersi in dono gradito, come Dio. Il nome dello Sposo è “profumo effuso”, (Ct 1,3) presenza piacevole e gioiosa.
    L'olfatto, senso primordiale, subito lo percepisce come piacevole e attraente.
    L'unguento, che la donna versa sul Corpo di Gesù, indica il “Vangelo vivo” . In esso si avvertono la presenza, il Nome. Dio è Amore, l'Amore è presente ovunque è amato.
    Questo profumo rappresenta la creazione nuova, dove Creatore e creatura vivono nella reciprocità d'Amore, in una passione che vince la morte.
    I discepoli non capiscono, anzi, disapprovano la donna.
    Ma ricordano e racconteranno!
    Ora solo Gesù la capisce, come lei sola capisce Lui!

    RispondiElimina
  2. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Marco
    Mc 9,38-40

    In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
    Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Ci fa bene riflettere su questo episodio, e fare un po’ di esame di coscienza. L’atteggiamento dei discepoli di Gesù è molto umano, molto comune, e lo possiamo riscontrare nelle comunità cristiane di tutti i tempi, probabilmente anche in noi stessi. In buona fede, anzi, con zelo, si vorrebbe proteggere l’autenticità di una certa esperienza, tutelando il fondatore o il leader dai falsi imitatori. Ma al tempo stesso c’è come il timore della “concorrenza” – e questo è brutto: il timore della concorrenza –, che qualcuno possa sottrarre nuovi seguaci, e allora non si riesce ad apprezzare il bene che gli altri fanno: non va bene perché “non è dei nostri”, si dice. E’ una forma di autoreferenzialità. Anzi, qui c’è la radice del proselitismo. E la Chiesa – diceva Papa Benedetto – non cresce per proselitismo, cresce per attrazione, cioè cresce per la testimonianza data agli altri con la forza dello Spirito Santo. (Angelus, 30 settembre 2018)

    RispondiElimina
  3. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del Siràcide
    Sir 4,12-22 NV [gr. 4,11-19]

    La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano.
    Chi ama la sapienza ama la vita, chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia.
    Chi la possiede erediterà la gloria; dovunque vada, il Signore lo benedirà.
    Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo, e il Signore ama coloro che la amano.
    Chi l'ascolta giudicherà le nazioni, chi le presta attenzione vivrà tranquillo.
    Chi confida in lei l'avrà in eredità, i suoi discendenti ne conserveranno il possesso.

    Dapprima lo condurrà per vie tortuose, lo scruterà attentamente,
    gli incuterà timore e paura, lo tormenterà con la sua disciplina,
    finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti;
    ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà,
    gli manifesterà i propri segreti e lo arricchirà di scienza e di retta conoscenza.
    Se egli invece batte una falsa strada,
    lo lascerà andare e lo consegnerà alla sua rovina.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.