Antifona O Dio, nostra difesa, guarda il volto del tuo consacrato. Per me un giorno nel tuo tempio è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)
Colletta O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Il Signore fece sorgere dei giudici, ma neppure a loro davano ascolto. Dal libro dei Giudici Gdc 2,11-19
In quei giorni, gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, e seguirono altri dèi tra quelli dei popoli circostanti: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, abbandonarono il Signore e servirono Baal e le Astarti. Allora si accese l’ira del Signore contro Israele e li mise in mano a predatori che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno, ed essi non potevano più tener testa ai nemici. In tutte le loro spedizioni la mano del Signore era per il male, contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all’estremo. Allora il Signore fece sorgere dei giudici, che li salvavano dalle mani di quelli che li depredavano. Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. Quando il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li salvava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice, perché il Signore si muoveva a compassione per i loro gemiti davanti a quelli che li opprimevano e li maltrattavano. Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro: non desistevano dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 105 (106)
R. Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
[I nostri padri] non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore, ma si mescolarono con le genti e impararono ad agire come loro. R.
Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello. Immolarono i loro figli e le loro figlie ai falsi dèi. R.
Si contaminarono con le loro opere, si prostituirono con le loro azioni. L’ira del Signore si accese contro il suo popolo ed egli ebbe in orrore la sua eredità. R.
Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido. R.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Alleluia.
Vangelo Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 19,16-22
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
Le Parole dei Papi Gesù dà ai discepoli – e anche a noi oggi – il suo insegnamento: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!» (v. 23). A queste parole, i discepoli rimasero sconcertati; e ancora di più dopo che Gesù ebbe aggiunto: «E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Ma, vedendoli attoniti, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio» (cfr vv. 24-27). Così commenta San Clemente di Alessandria: «La parabola insegni ai ricchi che non devono trascurare la loro salvezza come se fossero già condannati, né devono buttare a mare la ricchezza né condannarla come insidiosa e ostile alla vita, ma devono imparare in quale modo usare la ricchezza e procurarsi la vita» (Quale ricco si salverà?, 27, 1-2). La storia della Chiesa è piena di esempi di persone ricche, che hanno usato i propri beni in modo evangelico, raggiungendo anche la santità. Pensiamo solo a san Francesco, a santa Elisabetta d’Ungheria o a san Carlo Borromeo. La Vergine Maria, Sede della Sapienza, ci aiuti ad accogliere con gioia l’invito di Gesù, per entrare nella pienezza della vita. (Benedetto XVI – Angelus ,14 ottobre 2012) La povertà che fece paura a quel ragazzo così generoso: aveva osservato tutti i comandamenti, e quando Gesù gli disse: “Ecco, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri”, si fece triste, ebbe paura della povertà. La povertà, cerchiamo sempre di sfuggirla, sia per cose ragionevoli, ma sto parlando di sfuggirla nel cuore. Saper amministrare i beni, è un dovere, perché i beni sono un dono di Dio, ma quando quei beni entrano nel cuore e incominciano a dirigere la tua vita, allora hai perso. Non sei più come Gesù. (Papa Francesco, Omelia Viaggio Apostolico a Cuba, 20 settembre 2015)
Che cosa mancava a quell’uomo ricco? Il dono della gratuità: «Va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri» (v. 21). È quello che forse manca anche a noi. Spesso facciamo il minimo indispensabile, mentre Gesù ci invita al massimo possibile. Quante volte ci accontentiamo dei doveri – i precetti, qualche preghiera e tante cose così – mentre Dio, che ci dà la vita, ci domanda slanci di vita! Nel Vangelo di oggi si vede bene questo passaggio dal dovere al dono; Gesù inizia ricordando i comandamenti: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare…» e così via (v. 19), e arriva alla proposta positiva: “Va’, vendi, dona, seguimi!” (cfr v. 21). La fede non può limitarsi ai no, perché la vita cristiana è un sì, un sì d’amore.Oggi possiamo domandarci: “A che punto sta la mia fede? La vivo come una cosa meccanica, come un rapporto di dovere o di interesse con Dio? Mi ricordo di alimentarla lasciandomi guardare e amare da Gesù?”. Lasciarsi guardare e amare da Gesù; lasciare che Gesù ci guardi, ci ami. “E, attirato da Lui, corrispondo con la gratuità, con generosità, con tutto il cuore?”. (P. Francesco Angelus, 10 ottobre 2021)
FAUSTI - Questo brano ci presenta il giovane ricco, che oltre le buone intenzioni per entrare nel Regno, sembra avere tutti i requisiti. Tranne però quello fondamentale , che è amare Dio e i fratelli sopra ogni cosa. L'incontro con Gesù gli renderà possibile l'impossibile, facendogli riconoscere l Signore e liberandolo dall'idolo che lo schiavizza? Gesù cerca di metterlo su questa strada , dicendogli che Dio solo è buono, e che ora può lasciare tutto e decidersi a seguirlo. Ma l'attaccamento ai suoi beni lo rende cieco. Nell'alternativa Dio/mammona, sceglie mammona. Alla fine, invece della gioia di chi ha trovato il tesoro, ha la tristezza di chi si sa perduto. Il Signore, come dà gioia nel bene, così dà tristezza nel male perché ci si ravveda. Nudi siamo usciti dal ventre materno ; nudi torneremo alla terra. Ogni uomo, almeno alla fine, compirà il precetto del Signore di lasciare tutto e tornare bambino. Ciascuno porterà con sé il suo tesoro vero : non saranno le ricchezze possedute e accumulate, ma quelle vendute e condivise. Di queste nulla andrà perduto : tutto il resto sarà bruciato come paglia al fuoco. Quanto Gesù dice al giovane ricco, non è un consiglio evangelico per qualcuno che vuol essere più bravo ; è la perfezione che il Vangelo di libertà offre a tutti. Uomo perfetto, maturo e completo, è colui che concretamente vive tutto come dono ricevuto e donato. Così diventa figlio, e realizza il comando di amare gli altri con lo stesso amore con il quale Gesù lo ha amato
Dal Vangelo di Luca :"Pietro disse:"Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito". Ed Egli rispose :"In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la Vita Eterna nel tempo che verrà".
Antifona
RispondiEliminaO Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)
Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Il Signore fece sorgere dei giudici, ma neppure a loro davano ascolto.
Dal libro dei Giudici
Gdc 2,11-19
In quei giorni, gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, e seguirono altri dèi tra quelli dei popoli circostanti: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, abbandonarono il Signore e servirono Baal e le Astarti.
Allora si accese l’ira del Signore contro Israele e li mise in mano a predatori che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno, ed essi non potevano più tener testa ai nemici. In tutte le loro spedizioni la mano del Signore era per il male, contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all’estremo.
Allora il Signore fece sorgere dei giudici, che li salvavano dalle mani di quelli che li depredavano. Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così.
Quando il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li salvava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice, perché il Signore si muoveva a compassione per i loro gemiti davanti a quelli che li opprimevano e li maltrattavano. Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro: non desistevano dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 105 (106)
R. Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
[I nostri padri] non sterminarono i popoli
come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le genti
e impararono ad agire come loro. R.
Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli
e le loro figlie ai falsi dèi. R.
Si contaminarono con le loro opere,
si prostituirono con le loro azioni.
L’ira del Signore si accese contro il suo popolo
ed egli ebbe in orrore la sua eredità. R.
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
ma egli vide la loro angustia,
quando udì il loro grido. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Alleluia.
Vangelo
Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,16-22
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
Parola del Signore.
Le Parole dei Papi
RispondiEliminaGesù dà ai discepoli – e anche a noi oggi – il suo insegnamento: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!» (v. 23). A queste parole, i discepoli rimasero sconcertati; e ancora di più dopo che Gesù ebbe aggiunto: «E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Ma, vedendoli attoniti, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio» (cfr vv. 24-27). Così commenta San Clemente di Alessandria: «La parabola insegni ai ricchi che non devono trascurare la loro salvezza come se fossero già condannati, né devono buttare a mare la ricchezza né condannarla come insidiosa e ostile alla vita, ma devono imparare in quale modo usare la ricchezza e procurarsi la vita» (Quale ricco si salverà?, 27, 1-2). La storia della Chiesa è piena di esempi di persone ricche, che hanno usato i propri beni in modo evangelico, raggiungendo anche la santità. Pensiamo solo a san Francesco, a santa Elisabetta d’Ungheria o a san Carlo Borromeo. La Vergine Maria, Sede della Sapienza, ci aiuti ad accogliere con gioia l’invito di Gesù, per entrare nella pienezza della vita.
(Benedetto XVI – Angelus ,14 ottobre 2012)
La povertà che fece paura a quel ragazzo così generoso: aveva osservato tutti i comandamenti, e quando Gesù gli disse: “Ecco, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri”, si fece triste, ebbe paura della povertà. La povertà, cerchiamo sempre di sfuggirla, sia per cose ragionevoli, ma sto parlando di sfuggirla nel cuore. Saper amministrare i beni, è un dovere, perché i beni sono un dono di Dio, ma quando quei beni entrano nel cuore e incominciano a dirigere la tua vita, allora hai perso. Non sei più come Gesù.
(Papa Francesco, Omelia Viaggio Apostolico a Cuba, 20 settembre 2015)
Che cosa mancava a quell’uomo ricco? Il dono della gratuità: «Va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri» (v. 21). È quello che forse manca anche a noi. Spesso facciamo il minimo indispensabile, mentre Gesù ci invita al massimo possibile. Quante volte ci accontentiamo dei doveri – i precetti, qualche preghiera e tante cose così – mentre Dio, che ci dà la vita, ci domanda slanci di vita! Nel Vangelo di oggi si vede bene questo passaggio dal dovere al dono; Gesù inizia ricordando i comandamenti: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare…» e così via (v. 19), e arriva alla proposta positiva: “Va’, vendi, dona, seguimi!” (cfr v. 21). La fede non può limitarsi ai no, perché la vita cristiana è un sì, un sì d’amore.Oggi possiamo domandarci: “A che punto sta la mia fede? La vivo come una cosa meccanica, come un rapporto di dovere o di interesse con Dio? Mi ricordo di alimentarla lasciandomi guardare e amare da Gesù?”. Lasciarsi guardare e amare da Gesù; lasciare che Gesù ci guardi, ci ami. “E, attirato da Lui, corrispondo con la gratuità, con generosità, con tutto il cuore?”.
(P. Francesco Angelus, 10 ottobre 2021)
FAUSTI - Questo brano ci presenta il giovane ricco, che oltre le buone intenzioni per entrare nel Regno, sembra avere tutti i requisiti. Tranne però quello fondamentale , che è amare Dio e i fratelli sopra ogni cosa.
RispondiEliminaL'incontro con Gesù gli renderà possibile l'impossibile, facendogli riconoscere l Signore e liberandolo dall'idolo che lo schiavizza? Gesù cerca di metterlo su questa strada , dicendogli che Dio solo è buono, e che ora può lasciare tutto e decidersi a seguirlo.
Ma l'attaccamento ai suoi beni lo rende cieco.
Nell'alternativa Dio/mammona, sceglie mammona.
Alla fine, invece della gioia di chi ha trovato il tesoro, ha la tristezza di chi si sa perduto.
Il Signore, come dà gioia nel bene, così dà tristezza nel male perché ci si ravveda. Nudi siamo usciti dal ventre materno ; nudi torneremo alla terra. Ogni uomo, almeno alla fine, compirà il precetto del Signore di lasciare tutto e tornare bambino.
Ciascuno porterà con sé il suo tesoro vero : non saranno le ricchezze possedute e accumulate, ma quelle vendute e condivise. Di queste nulla andrà perduto : tutto il resto sarà bruciato come paglia al fuoco. Quanto Gesù dice al giovane ricco, non è un consiglio evangelico per qualcuno che vuol essere più bravo ; è la perfezione che il Vangelo di libertà offre a tutti.
Uomo perfetto, maturo e completo, è colui che concretamente vive tutto come dono ricevuto e donato. Così diventa figlio, e realizza il comando di amare gli altri con lo stesso amore con il quale Gesù lo ha amato
Dal Vangelo di Luca :"Pietro disse:"Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito".
RispondiEliminaEd Egli rispose :"In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la Vita Eterna nel tempo che verrà".