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venerdì 15 giugno 2018

"APARTE A LOS DOCE" Mt 20, 17 - 19




3 commenti:


  1. Prima Lettura
    Venite, e colpiamo il giusto.
    Dal libro del profeta Geremia
    Ger 18,18-20

    [I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».

    Prestami ascolto, Signore,
    e odi la voce di chi è in lite con me.
    Si rende forse male per bene?
    Hanno scavato per me una fossa.
    Ricòrdati quando mi presentavo a te,
    per parlare in loro favore,
    per stornare da loro la tua ira.

    Parola di Dio

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 30 (31)
    R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.
    Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
    perché sei tu la mia difesa.
    Alle tue mani affido il mio spirito;
    tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. R.

    Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!»,
    quando insieme contro di me congiurano,
    tramano per togliermi la vita. R.

    Ma io confido in te, Signore;
    dico: «Tu sei il mio Dio,
    i mei giorni sono nelle tue mani».
    Liberami dalla mano dei miei nemici
    e dai miei persecutori. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù.

    Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
    chi segue me, avrà la luce della vita. (Cfr. Gv 8,12)

    Lode e onore a te, Signore Gesù.

    Vangelo
    Lo condanneranno a morte.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 20,17-28

    In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

    Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
    Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

    Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

    Parola del Signore


    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Chiediamo al Signore la grazia di non essere una Chiesa a metà cammino, una Chiesa trionfalista, dei grandi successi, ma di essere una Chiesa umile, che cammina con decisione, come Gesù. Avanti, avanti, avanti. Cuore aperto alla volontà del Padre, come Gesù. Chiediamo questa grazia. (Santa Marta, 29 maggio 2013)

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  2. FAUSTI – Gesù si trova vicino a Gerico, da dove comincia la salita a Gerusalemme.
    Manca una giornata di cammino per giungere alla città santa, dove presto si rivelerà la gloria di Dio. Ora, in privato, ripete ai Suoi discepoli, per la terza volta e in modo più dettagliato, il mistero del Figlio dell'uomo.Egli non prende né possiede alcuno : è dato e consegnato per tutti.
    Aveva detto che sarebbe stato consegnato nelle mani degli uomini. I sommi sacerdoti e gli scribi, rappresentanti del potere religioso e culturale, sono ciechi davanti alla “Gloria”, che pur dovrebbero conoscere.
    Il brano è un contrappunto tra due glorie : quella del Figlio dell'uomo e quella degli uomini.
    La prima sta nel consegnarsi, servire e dare la vita, la seconda sta nel possedere, asservire e dare la morte. E' una lotta tra l'egoismo e l'amore, dove l'amore vince con la propria sconfitta , e l'egoismo perde con la propria vittoria.
    Chi dovrebbe riconoscere il Signore della vita, Lo giudica reo di morte.
    La Gloria passa di mano in mano; dai capi d'Israele ai pagani, è per tutti.
    La sapienza di Dio è derisa come stoltezza dalla nostra stupidità.
    La forza di Dio è percossa come debolezza dalla nostra infermità.
    La libertà di Dio è inchiodata come infamia dalla nostra schiavitù.
    A ciò che fanno le mani degli uomini, segue , in concreto , ciò che fa Dio.
    Egli, pur coordinandosi alla nostra azione, si riserva l'ultima parola, la Sua, ne sovverte il risultato a nostro vantaggio : il dono della vita oltre la morte. Anche Dio è libero!

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  3. seguono:

    "LA MADRE CON SUS HIJOS" MT 20, 20-23 e " A SERVIR" MT 20, 25-28

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