Archivio blog

martedì 12 giugno 2018

MARTEDI' 16 AG. " EL CIENTO POR UNO..." Mt 19, 23-30



3 commenti:

  1. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Non potete servire Dio e la ricchezza» (v. 24). O il Signore, o gli idoli affascinanti ma illusori. Questa scelta che siamo chiamati a compiere si ripercuote poi in tanti nostri atti, programmi e impegni. E’ una scelta da fare in modo netto e da rinnovare continuamente, perché le tentazioni di ridurre tutto a denaro, piacere e potere sono incalzanti. È una decisione che si prende nella speranza e che lascia a Dio la piena realizzazione. La speranza cristiana è tesa al compimento futuro della promessa di Dio e non si arresta di fronte ad alcuna difficoltà, perché è fondata sulla fedeltà di Dio, che mai viene meno. (Angelus ,26 febbraio 2017)

    RispondiElimina
    Risposte

    1. Antifona

      Il Signore ha ricolmato san Bernardo dello spirito di intelligenza:
      egli servì il popolo di Dio con abbondanza di dottrina.

      Colletta

      O Dio, che hai suscitato nella Chiesa il santo abate Bernardo,
      acceso di zelo per la tua casa
      come lampada che arde e risplende,
      per sua intercessione concedi a noi lo stesso fervore di spirito,
      per camminare sempre come figli della luce.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.
      Prima Lettura
      Mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio.

      Dal libro del profeta Ezechièle
      Ez 28,1-10

      Mi fu rivolta questa parola del Signore:
      «Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio:
      Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
      “Io sono un dio,
      siedo su un trono divino in mezzo ai mari”,
      mentre tu sei un uomo e non un dio,
      hai reso il tuo cuore come quello di Dio,
      ecco, tu sei più saggio di Daniele,
      nessun segreto ti è nascosto.
      Con la tua saggezza e la tua intelligenza
      hai creato la tua potenza
      ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
      con la tua grande sapienza e i tuoi traffici
      hai accresciuto le tue ricchezze
      e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
      Perciò così dice il Signore Dio:
      Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio,
      ecco, io manderò contro di te
      i più feroci popoli stranieri;
      snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
      profaneranno il tuo splendore.
      Ti precipiteranno nella fossa
      e morirai della morte degli uccisi in mare.
      Ripeterai ancora: “Io sono un dio”,
      di fronte ai tuoi uccisori?
      Ma sei un uomo e non un dio,
      in balìa di chi ti uccide.
      Per mano di stranieri morirai
      della morte dei non circoncisi,
      perché io ho parlato».

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale

      Da Dt 32,26-36

      R. Il Signore farà giustizia al suo popolo.
      Oppure:
      R. Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome.

      «Io ho detto: Li voglio disperdere,
      cancellarne tra gli uomini il ricordo,
      se non temessi l’arroganza del nemico.
      Non si ingannino i loro avversari. R.

      Non dicano: La nostra mano ha vinto,
      non è il Signore che ha operato tutto questo!
      Sono un popolo insensato
      e in essi non c’è intelligenza. R.

      Come può un uomo solo inseguirne mille
      o due soli metterne in fuga diecimila?
      Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti,
      il Signore li ha consegnati? R.

      Sì, vicino è il giorno della loro rovina
      e il loro destino si affretta a venire».
      Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
      e dei suoi servi avrà compassione. R.


      Acclamazione al Vangelo

      Alleluia, alleluia.

      Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
      perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. (2Cor 8,9)

      Alleluia.

      Vangelo
      È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.

      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 19,23-30

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
      A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
      Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

      Parola del Signore.

      Elimina
  2. FAUSTI – Per un figlio i beni sono dono del padre da condividere con i fratelli. Chi li accumula rende se stesso schiavo dell'egoismo e i fratelli schiavi della miseria.
    Libero è colui che è capace di usarli al servizio degli altri.
    L'attaccamento ai beni è il grande inganno, la seduzione che soffoca la Parola.
    La brama delle ricchezze è principio di tutti i mali, vera idolatria, che esclude dal Regno, che è per “i poveri in spirito”.
    Gesù ci offre di vivere come “da principio” non solo il rapporto con l'altro e con noi stessi, ma anche con i beni del mondo. Questi non sono il fine a cui sacrificare la vita propria e altrui,ma il mezzo da usare tanto-quanto serve per vivere da figli e da fratelli, con piena libertà, senza lasciarci condizionare. Ciò che teniamo in proprio ci divide dagli altri, ciò che doniamo, ci unisce.
    I beni materiali sono quindi benedizione e vita se liberamente condivisi, maledizione e morte, se compulsivamente accumulati.
    Gesù ci dona di essere uomini liberi , che sanno servirsi di tutte le cose invece di servirle ed esserne asserviti come schiavi.
    Siamo figli, signori e non servi del creato, proprio in quanto serviamo i fratelli.
    “Da principio” tutto è dono. Possedere e accumulare è distruggere la radice stessa della creazione ; la violenza per appropriarsi delle cose distrugge, non solo la fraternità, ma anche i beni stessi di cui viviamo.
    La cacciata dall'Eden, come l'esilio dalla terra promessa, è conseguenza amara del voler “rapire” ciò che è donato.
    Il senso dell'anno Santo in Israele è ristabilire la condivisione dei beni,che inevitabilmente tendono ad accumularsi nelle mani di pochi a svantaggio di tutti.
    Questa è la condizione per abitare la terra. Diversamente la terra è inabitabile : diventa un deserto dove regnano l'ingiustizia e la violenza dei potenti.
    Il consiglio evangelico, che diventa poi il voto di povertà dei religiosi, è valido solo nella misura in cui è inteso come segno profetico di ciò che tutti son chiamati a vivere..
    Il voto di castità, povertà, obbedienza, sono una testimonianza radicale e visibile di quella libertà evangelica nei confronti delle cose, delle persone e di noi stessi, che tutti dobbiamo avere per amare Dio e servire i fratelli.
    La testimonianza radicale è però riservata a qualcuno come dono particolare.Dio fa un dono diverso a ciascuno; ma ogni dono è per il bene comune (1 Cor 12,7), manifestazione dell'Amore, che è per tutti e mai tramonterà.
    Non tutti faremo come Madre Teresa, ma nessuno di noi può trascurare di vivere ,come può, quell'amore per gli ultimi che essa ha così mirabilmente testimoniato.
    per tutti la via della vita passa attraverso la povertà, l'umiltà e il servizio.
    Possesso e ricchezza, orgoglio e dominio sono le armi con le quali il nemico ci tiene in schiavitù.
    Il povero a sua volta sia attento a non avere il cuore del ricco.
    oggi i mass-media propongono anche a lui un modello che gli aliena la sua vera ricchezza . quella povertà che apre al Regno!
    Ciò che vale per i beni materiali vale per ogni altro bene, intellettuale, morale e spirituale. È un dono da ricevere come figli e donare ai fratelli, per il servizio comune.
    Gesù è il povero, ultimo e Servo di tutti,perché è il Figlio.
    La Chiesa segue Lui, diventando sale della terra e luce del mondo, conosce la Grazia di Colui che da ricco si fece povero per arricchirla con la Sua Povertà.
    Chi, per amore di Gesù, ha lasciato tutto, non perde nulla . ottiene tutto ed eredita la felicità senza fine.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.