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martedì 19 giugno 2018

" A SERVIR" MT 20, 25-28




2 commenti:

  1. Prima Lettura
    Venite, e colpiamo il giusto.
    Dal libro del profeta Geremia
    Ger 18,18-20

    [I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».

    Prestami ascolto, Signore,
    e odi la voce di chi è in lite con me.
    Si rende forse male per bene?
    Hanno scavato per me una fossa.
    Ricòrdati quando mi presentavo a te,
    per parlare in loro favore,
    per stornare da loro la tua ira.

    Parola di Dio

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 30 (31)
    R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.
    Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
    perché sei tu la mia difesa.
    Alle tue mani affido il mio spirito;
    tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. R.

    Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!»,
    quando insieme contro di me congiurano,
    tramano per togliermi la vita. R.

    Ma io confido in te, Signore;
    dico: «Tu sei il mio Dio,
    i mei giorni sono nelle tue mani».
    Liberami dalla mano dei miei nemici
    e dai miei persecutori. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Lode e onore a te, Signore Gesù.

    Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
    chi segue me, avrà la luce della vita. (Cfr. Gv 8,12)

    Lode e onore a te, Signore Gesù.

    Vangelo
    Lo condanneranno a morte.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 20,17-28

    In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».

    Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
    Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

    Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

    Parola del Signore

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù, dopo aver ascoltato Giacomo e Giovanni, non si altera, non si arrabbia. La sua pazienza è davvero infinita. (…) E risponde: «Voi non sapete quello che chiedete». Li scusa, in un certo senso, ma contemporaneamente li accusa: “Voi non vi rendete conto che siete fuori strada”. (…) Cari Fratelli, tutti noi vogliamo bene a Gesù, tutti vogliamo seguirlo, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere sulla sua strada. Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci fuori strada. (Omelia Concistoro Creazione Cardinali 28 novembre 2020)

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  2. FAUSTI - La rivelazione del Figlio dell'uomo che sale a Gerusalemme è luce che squarcia violentemente le nostre tenebre. Dopo la prima predizione della passione-resurrezione ci furono la reazione “satanica” di Pietro e la controreazione di Gesù (16,22-23). Dopo la seconda i discepoli reagirono con incomprensione e tristezza (17,22-23), dopo questa terza lo scontro si fa generale e dichiarato. Siamo ormai prossimi a Gerusalemme, dove la “Gloria” si rivelerà dall'alto della Croce.E' l'ultima chiamata del discepolo : conoscere la gloria del suo Signore, così diversa da quella che l'uomo suppone.Infatti anche i discepoli conoscono e vogliono la stessa gloria dei capi delle nazioni.Il potere dei potenti non è servizio e liberazione, ma dominio e schiavitù.
    Il loro modello di gloria, che tutti invidiano, è il contrario di quello di Dio.
    “Non è così tra voi” : è il monito costante di Gesù, rivolto a quanti salgono con Lui a Gerusalemme. Il vero potere, che sviluppa le possibilità dell'uomo e lo rende simile a Dio, è l'amore, che serve tutti e non opprime nessuno. Gesù spiega che la vera grandezza è quella di Dio, la cui gloria è servire.
    E' giusto essere grandi, anzi, perfetti, come Colui del quale siam figli.
    Anzi, non solo dobbiamo essere grandi, ma anche primi.
    Il primo è colui che si è fatto ultimo nell'amore. Servo è uno il cui lavoro appartiene all'altro , schiavo è uno che appartiene lui stesso all'altro.
    La perfezione dell'amore consiste nell'essere “dell'altro” , come Dio.
    E' il capovolgimento della vana-gloria dell'uomo, che destina tutto al vuoto del nulla. La gloria non è servirsi dell'altro, ma servirlo; non è possederlo, ma appartenere a lui per amore.
    La libertà sta nell'essere schiavi gli uni degli altri. Il Figlio dell'uomo sta in mezzo a noi come Colui che serve : è la più bella definizione del Signore.
    Chi ama dà la vita : fa vivere l'altro, realizzandosi così a immagine di Dio , datore di vita.
    Dal dono del Figlio dell'uomo viene il riscatto di ogni figlio d'uomo, che torna ad essere figlio di Dio


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    "APARTE A LOS DOCE" Mt 20, 17 - 19
    "LA MADRE CON SUS HIJOS" MT 20, 20-23

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