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lunedì 11 giugno 2018

"SI QUIERES SER PERFECTO..." Mt 19, 16-22


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  1. Antifona

    O Dio, nostra difesa,
    guarda il volto del tuo consacrato.
    Per me un giorno nel tuo tempio
    è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)

    Colletta

    O Dio, che hai preparato beni invisibili
    per coloro che ti amano,
    infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
    perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
    otteniamo i beni da te promessi,
    che superano ogni desiderio.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.
    Prima Lettura
    Ezechièle sarà per voi un segno: voi farete proprio come ha fatto lui.

    Dal libro del profeta Ezechiele
    Ez 24,15-24

    Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, ecco, io ti tolgo all’improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima. Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
    La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
    Io risposi: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Annuncia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e anelito delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada. Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete, ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete l’uno con l’altro. Ezechièle sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete proprio come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale

    Dt 32,18-21

    R. Hai dimenticato Dio che ti ha generato.
    Oppure:
    R. Perdona, o Padre, i peccati dei tuoi figli.

    La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato;
    hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
    Ma il Signore ha visto e ha disdegnato
    con ira i suoi figli e le sue figlie. R.

    Ha detto: «Io nasconderò loro il mio volto;
    vedrò quale sarà la loro fine.
    Sono una generazione perfida,
    sono figli infedeli. R.

    Mi resero geloso con ciò che non è Dio,
    mi irritarono con i loro idoli vani;
    io li renderò gelosi con uno che non è popolo,
    li irriterò con una nazione stolta». R.

    Acclamazione al Vangelo

    Alleluia, alleluia.

    Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)

    Alleluia.

    Vangelo
    Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo.

    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 19,16-22

    In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
    Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?».
    Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
    Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

    Parola del Signore.

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      La povertà che fece paura a quel ragazzo così generoso: aveva osservato tutti i comandamenti, e quando Gesù gli disse: “Ecco, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri”, si fece triste, ebbe paura della povertà. La povertà, cerchiamo sempre di sfuggirla, sia per cose ragionevoli, ma sto parlando di sfuggirla nel cuore. Saper amministrare i beni, è un dovere, perché i beni sono un dono di Dio, ma quando quei beni entrano nel cuore e incominciano a dirigere la tua vita, allora hai perso. Non sei più come Gesù. (Papa Francesco, Omelia Viaggio Apostolico a Cuba, 20 settembre 2015)

      Che cosa mancava a quell’uomo ricco? Il dono della gratuità: «Va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri» (v. 21). È quello che forse manca anche a noi. Spesso facciamo il minimo indispensabile, mentre Gesù ci invita al massimo possibile. Quante volte ci accontentiamo dei doveri – i precetti, qualche preghiera e tante cose così – mentre Dio, che ci dà la vita, ci domanda slanci di vita! Nel Vangelo di oggi si vede bene questo passaggio dal dovere al dono; Gesù inizia ricordando i comandamenti: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare…» e così via (v. 19), e arriva alla proposta positiva: “Va’, vendi, dona, seguimi!” (cfr v. 21). La fede non può limitarsi ai no, perché la vita cristiana è un sì, un sì d’amore.Oggi possiamo domandarci: “A che punto sta la mia fede? La vivo come una cosa meccanica, come un rapporto di dovere o di interesse con Dio? Mi ricordo di alimentarla lasciandomi guardare e amare da Gesù?”. Lasciarsi guardare e amare da Gesù; lasciare che Gesù ci guardi, ci ami. “E, attirato da Lui, corrispondo con la gratuità, con generosità, con tutto il cuore?”. (Angelus, 10 ottobre 2021)


      FAUSTI - Questo brano ci presenta il giovane ricco, che oltre le buone intenzioni per entrare nel Regno, sembra avere tutti i requisiti. Tranne però quello fondamentale , che è amare Dio e i fratelli sopra ogni cosa.
      L'incontro con Gesù gli renderà possibile l'impossibile, facendogli riconoscere l Signore e liberandolo dall'idolo che lo schiavizza? Gesù cerca di metterlo su questa strada , dicendogli che Dio solo è buono, e che ora può lasciare tutto e decidersi a seguirlo.
      Ma l'attaccamento ai suoi beni lo rende cieco.
      Nell'alternativa Dio/mammona, sceglie mammona.
      Alla fine, invece della gioia di chi ha trovato il tesoro, ha la tristezza di chi si sa perduto.
      Il Signore, come dà gioia nel bene, così dà tristezza nel male perché ci si ravveda. Nudi siamo usciti dal ventre materno ; nudi torneremo alla terra. Ogni uomo, almeno alla fine, compirà il precetto del Signore di lasciare tutto e tornare bambino.
      Ciascuno porterà con sé il suo tesoro vero : non saranno le ricchezze possedute e accumulate, ma quelle vendute e condivise. Di queste nulla andrà perduto : tutto il resto sarà bruciato come paglia al fuoco. Quanto Gesù dice al giovane ricco, non è un consiglio evangelico per qualcuno che vuol essere più bravo ; è la perfezione che il Vangelo di libertà offre a tutti.
      Uomo perfetto, maturo e completo, è colui che concretamente vive tutto come dono ricevuto e donato. Così diventa figlio, e realizza il comando di amare gli altri con lo stesso amore con il quale Gesù lo ha amato

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    2. Dal Vangelo di Luca :"Pietro disse:"Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito".
      Ed Egli rispose :"In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la Vita Eterna nel tempo che verrà".

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