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mercoledì 8 novembre 2017

"JESÚS LLAMÓ" Mt 10, 1-4





3 commenti:

  1. PAROLE DEI PAPI
    Questo episodio evangelico riguarda anche noi, e non solo i sacerdoti, ma tutti i battezzati, chiamati a testimoniare, nei vari ambienti di vita, il Vangelo di Cristo. E anche per noi questa missione è autentica solo a partire dal suo centro immutabile che è Gesù. Nessun cristiano annuncia il Vangelo “in proprio”, ma solo inviato dalla Chiesa che ha ricevuto il mandato da Cristo stesso. È proprio il Battesimo che ci rende missionari. Un battezzato che non sente il bisogno di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù, non è un buon cristiano. ( P. FRANCESCO 15 luglio 2018)
    La ricerca del volto di Dio è motivata da un anelito di incontro con il Signore, incontro personale, un incontro con il suo immenso amore, con la sua potenza che salva. I dodici Apostoli, di cui ci parla il Vangelo di oggi (cfr Mt 10,1-7), hanno avuto la grazia di incontrarlo fisicamente in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato. Lui li ha chiamati per nome, ad uno ad uno – lo abbiamo sentito –, guardandoli negli occhi; e loro hanno fissato il suo volto, hanno ascoltato la sua voce, hanno visto i suoi prodigi. L’incontro personale con il Signore, tempo di grazia e di salvezza, comporta la missione: «Strada facendo – li esorta Gesù – predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino» (v. 7). Incontro e missione non vanno separati. Questo incontro personale con Gesù Cristo è possibile anche per noi, che siamo i discepoli del terzo millennio. Protesi alla ricerca del volto del Signore, lo possiamo riconoscere nel volto dei poveri, degli ammalati, degli abbandonati e degli stranieri che Dio pone sul nostro cammino. (Papa Francesco - Omelia Santa Marta, 8 luglio 2020)
    «Predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino» (Mt 10,7). È lo stesso annuncio con cui Gesù ha iniziato la sua predicazione: il regno di Dio, cioè la sua signoria d’amore; si è fatto vicino, viene in mezzo a noi. E questa non è una notizia tra le altre, ma la realtà fondamentale della vita: la vicinanza di Dio, la vicinanza di Gesù. Infatti, se il Dio dei cieli è vicino, noi non siamo soli in terra e anche nelle difficoltà non perdiamo la fiducia. Ecco la prima cosa da dire alla gente: Dio non è distante, ma è Padre. […]
    Annunciare che Dio è vicino. Ma come farlo? Nel Vangelo Gesù raccomanda di non dire tante parole, ma di compiere tanti gesti di amore e di speranza nel nome del Signore; non dire tante parole, ma compiere gesti: «Guarite gli infermi – dice – risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Ecco il cuore dell’annuncio: la testimonianza gratuita, il servizio. (P. FRANCESCO Angelus, 18 giugno 2023)

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    1. «Io cercherò le mie pecore», dice il Signore,
      «e susciterò un pastore che le pascerà:
      io, il Signore, sarò il loro Dio». (Ez 34,11.23-24)
      /:Ecco il servo fedele e prudente,
      che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
      per nutrirla al tempo opportuno. (Cf. Lc 12,42)

      Colletta
      Imploriamo umilmente la tua misericordia, o Signore:
      per intercessione del santo vescovo Nicola
      salvaci da tutti i pericoli,
      perché procediamo sicuri sulla via della salvezza.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      A un tuo grido di supplica il Signore ti farà grazia.
      Dal libro del profeta Isaìa
      Is 30,19-21;23-26

      Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
      tu non dovrai più piangere.
      A un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia;
      appena udrà, ti darà risposta.
      Anche se il Signore ti darà il pane dell'afflizione
      e l'acqua della tribolazione,
      non si terrà più nascosto il tuo maestro;
      i tuoi occhi vedranno il tuo maestro,
      i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te:
      «Questa è la strada, percorretela»,
      caso mai andiate a destra o a sinistra.
      Allora egli concederà la pioggia per il seme
      che avrai seminato nel terreno,
      e anche il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso;
      in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato.
      I buoi e gli asini che lavorano la terra
      mangeranno biada saporita,
      ventilata con la pala e con il vaglio.
      Su ogni monte e su ogni colle elevato
      scorreranno canali e torrenti d'acqua
      nel giorno della grande strage,
      quando cadranno le torri.
      La luce della luna sarà come la luce del sole
      e la luce del sole sarà sette volte di più,
      come la luce di sette giorni,
      quando il Signore curerà la piaga del suo popolo
      e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 146 (147)

      R. Beati coloro che aspettano il Signore.

      È bello cantare inni al nostro Dio,
      è dolce innalzare la lode.
      Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
      raduna i dispersi d'Israele. R.

      Risana i cuori affranti
      e fascia le loro ferite.
      Egli conta il numero delle stelle
      e chiama ciascuna per nome. R.

      Grande è il Signore nostro,
      grande nella sua potenza;
      la sua sapienza non si può calcolare.
      Il Signore sostiene i poveri,
      ma abbassa fino a terra i malvagi. R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Il Signore è nostro giudice,
      nostro legislatore, nostro re:
      egli ci salverà. (Cf. Is 33,22)

      Alleluia.

      Vangelo
      Vedendo le folle, ne sentì compassione.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 9,35-38-10,1.6-8

      In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.
      Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».
      Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
      E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

      Parola del Signore.

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  2. S. FAUSTI - “Supplicate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”
    dice Gesù ai Suoi discepoli prima di inviarli a continuare la Sua stessa opera. Unica è la missione . Quella del Padre che manda il Figlio ai fratelli, perchè nella fraternità Sua e tra di loro, diventino figli. I discepoli, dopo di Lui, son chiamati a trasmetterla nello spazio e nel tempo.
    “Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi” (Gv 20,21).
    La storia è storia di missione : l'unico amore, che è la vita di tutto, “spinge” il Padre verso il Figlio
    e il Figlio verso il Padre. Ma il Figlio non può amare il Padre, se non ama come Lui i fratelli.
    Per questo va verso di loro, per condurli dall'esilio alla casa paterna.
    L'apostolo, a sua volta, è spinto dal medesimo amore.
    Vocazione e missione sono da sempre congiunte : la mia vocazione di figlio si realizza nella missione verso i fratelli .
    “Viste le folle, ebbe compassione, erano stanche e oppresse, come pecore senza pastore”
    L'occhio del Signore è il Suo giudizio, molto diverso dal nostro. Lui, che ha il cuore buono, ha solo giudizi di salvezza. L'uomo, allontanatosi da Dio è lacerato, diviso da sé e da tutti, e oppresso, schiacciato fin a terra, incapace di stare ritto. Il pastore conduce ai pascoli e alle sorgenti. Senza di lui la pecora muore.
    Gesù rende partecipi della Sua compassione quelli che manderà in missione.
    Il male non è l luogo della disperazione, ma della gioia del raccolto! Infatti proprio nella miseria si vive la misericordia ; il grande dono di Dio che è Dio stesso.
    L'umanità è messe matura per il dono di Dio.
    Non si attendano tempi migliori . Il peccato è luogo di perdono, la perdizione di salvezza.
    Tutti gli uomini, da sempre son figli di Dio. Ma nessuno lo sa. Questo è il momento che uno glielo mostri nella sua compassione di fratello.
    Gesù è il primo operaio che opera verso i fratelli con la stessa misericordia del Padre.
    Attende collaboratori.
    Bisogna pregare, entrare in comunione col Padre,per diventare figli ed essere inviati verso i fratelli.
    Come Paolo, ogni credente è spinto verso i lontani dallo stesso Amore di Cristo, che ha dato la vita per tutti ( 2Cor5,14).
    “Chiamati” Gesù chiama a sé operai, che continueranno a fare e a dire quanto Lui, prima di loro, ha fatto e detto. Nasce la Chiesa, che ha nei dodici la radice che li unisce alla terra promessa, a Cristo. Essa è apostolica, non solo perché fondata sugli apostoli, ma perché fatta di apostoli, di figli inviati ai fratelli.
    La missione corrisponde sempre al proprio nome, alla propria storia : Mosè, ”salvato dalle acque”, salverà dalle acque i fratelli, Elia ,”Il mio Dio è YHWH” testimonierà a tutti che solo YHWH è Dio, Gesù, “Dio-salva”, salverà il popolo dai suoi peccati! .

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