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mercoledì 21 febbraio 2018

"LO QUE CONTAMINA" Mt 15, 10 - 20


3 commenti:

  1. Antifona
    In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
    il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
    gli ha fatto indossare una veste di gloria. (Cf. Sir 15,5)

    Colletta
    Guida e proteggi, o Signore, la tua Chiesa
    per i meriti e gli insegnamenti di san Domenico:
    egli, che fu insigne predicatore della tua verità,
    sia nostro intercessore davanti a te.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Mosè è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa. Perché non avete temuto di parlare contro di lui?
    Dal libro dei Numeri
    Nm 12,1-13

    In quei giorni, Maria e Aronne parlarono contro Mosè, a causa della donna etìope che aveva preso. Infatti aveva sposato una donna etìope. Dissero: «Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?». Il Signore udì. Ora Mosè era un uomo assai umile, più di qualunque altro sulla faccia della terra.
    Il Signore disse a un tratto a Mosè, ad Aronne e a Maria: «Uscite tutti e tre verso la tenda del convegno». Uscirono tutti e tre. Il Signore scese in una colonna di nube, si fermò all'ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti.
    Il Signore disse:
    «Ascoltate le mie parole!
    Se ci sarà un vostro profeta,
    io, il Signore,
    in visione a lui mi rivelerò,
    in sogno parlerò con lui.
    Non così per il mio servo Mosè:
    egli è l'uomo di fiducia in tutta la mia casa.
    Bocca a bocca parlo con lui,
    in visione e non per enigmi,
    ed egli contempla l'immagine del Signore.
    Perché non avete temuto
    di parlare contro il mio servo, contro Mosè?».
    L'ira del Signore si accese contro di loro ed egli se ne andò; la nube si ritirò di sopra alla tenda ed ecco: Maria era lebbrosa, bianca come la neve. Aronne si volse verso Maria ed ecco: era lebbrosa.
    Aronne disse a Mosè: «Ti prego, mio signore, non addossarci il peccato che abbiamo stoltamente commesso! Ella non sia come il bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno della madre». Mosè gridò al Signore dicendo: «Dio, ti prego, guariscila!».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 50 (51)
    R. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
    Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
    nella tua grande misericordia
    cancella la mia iniquità.
    Lavami tutto dalla mia colpa,
    dal mio peccato rendimi puro. R.

    Sì, le mie iniquità io le riconosco,
    il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
    Contro di te, contro te solo ho peccato,
    quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto. R.

    Così sei giusto nella tua sentenza,
    sei retto nel tuo giudizio.
    Ecco, nella colpa io sono nato,
    nel peccato mi ha concepito mia madre. R.

    Crea in me, o Dio, un cuore puro,
    rinnova in me uno spirito saldo.
    Non scacciarmi dalla tua presenza
    e non privarmi del tuo santo spirito. R.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Apri, Signore, il nostro cuore
    e comprenderemo le parole del Figlio tuo. (Cf. At 16,14b)

    Alleluia.

    Vangelo
    Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata.
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 15,1-2.10-14

    In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
    Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
    Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
    Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

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    1. PAROLE DEL SANTO PADRE
      Anche noi potremmo chiederci: perché Gesù e i suoi discepoli trascurano queste tradizioni? (…) Perché per Lui è importante riportare la fede al suo centro. (…) Ed evitare un rischio (…): osservare formalità esterne mettendo in secondo piano il cuore della fede. (…) È il rischio di una religiosità dell’apparenza: apparire per bene fuori, trascurando di purificare il cuore. (…) Gesù non vuole esteriorità, vuole una fede che arrivi al cuore. Infatti, subito dopo, richiama la folla per dire una grande verità: «Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro» (v. 15). Invece, è «dal di dentro, dal cuore» (v. 21) che nascono le cose cattive. (…) Spesso pensiamo che il male provenga soprattutto da fuori: (…) Quante volte incolpiamo gli altri, la società, il mondo, per tutto quello che ci accade! (…) Gesù ci invita piuttosto a guardare la vita e il mondo a partire dal nostro cuore. Se ci guardiamo dentro, troveremo quasi tutto quello che detestiamo fuori. E se, con sincerità, chiederemo a Dio di purificarci il cuore, allora sì che cominceremo a rendere più pulito il mondo. Perché c’è un modo infallibile per vincere il male: iniziare a sconfiggerlo dentro di sé. (Angelus, 29 agosto 2021)

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  2. FAUSTI - Non solo il mondo religioso,ma anche quello laico vive di tradizioni e riti, di comandi e di divieti. Oggi più che mai siamo amministrati da infinite norme – tanto più subdole quanto meno dichiarate – che s'impongono, in modo inavvertito e arbitrario, come moda.
    Il lavoro, le relazioni, lo stile di vita, e, soprattutto, gli stessi valori bevuti acriticamente da tutti i pori grazie ai mass-media costituiscono un campo di leggi ferree, da osservare con rigore, per non essere emarginati.
    E' necessario misurare tutto questo sulla Parola e sul Pane, sulla Parola che si fa Pane :
    aiutano o meno ad amare i fratelli, producono frutti velenosi o buoni?
    Nella bocca entra il cibo, dalla bocca esce la parola. Tutto ciò che c'è , è buono, dono di Dio.
    Questa affermazione di Gesù è principio di libertà da ogni tabù culturale.
    Di tutto l'uomo può liberamente disporre.
    E' come ne dispone che lo fa morire o vivere.
    E ne dispone secondo ciò che esce dalla sua bocca, secondo la parola d'amore o di egoismo che ha dentro.
    Qual è a parola che governa l'uso che faccio di ogni cosa?
    E' parola di libertà o di dominio, di dono o di possesso, di comunione o di separazione?
    I discepoli notano che i farisei si scandalizzano.
    Ma è uno scandalo positivo che li vuole togliere dall'ipocrisia.
    Tutto al mondo è puro : solo un cuore immondo lo rende immondo.
    I discepoli son chiamati a lasciare i farisei, non son maestri da imitare, ma da evitare, il loro cuore impuro non vede Dio, ma solo il proprio io. Chi li segue , cade nella fossa.
    La bocca parla dall'abbondanza del cuore : un cuore che ha dentro la Parola di vita rende tutto puro, un cuore che ha dentro parole di morte, rende tutto impuro.
    Il bene e il male non stanno nelle cose, ma nelle nostre azioni , e ancor prima, nelle nostre intenzioni, nella parola di sapienza o di stoltezza che il nostro cuore ha sposato.
    Il mondo non è né da idolatrare né da demonizzare, né da adorare, né da disprezzare.
    Il suo valore o meno dipende dalla parola non detta che esce dal cuore.
    L'uomo è ciò che mangia attraverso i canali dei suoi sensi e assimila attraverso le sue facoltà,o, meglio, è come mangia.
    Con che cuore, con che spirito mangia?
    E' da verificare se mangiamo o meno secondo la tradizione che Gesù ci ha lasciato, se viviamo o meno della memoria di Lui che ha dato il Suo Corpo per noi.
    Noi mangiamo il Pane, anche se indegni...
    Questo Pane ci fa vivere il frutto dello Spirito (Gal 5,22).

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