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domenica 20 gennaio 2019

."LA JUSTICIA, LA MISERICORDIA Y LA FE"Mt 23,23-26


 
 





4 commenti:

  1. Risposte
    1. Colletta
      O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
      concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
      e desiderare ciò che prometti,
      perché tra le vicende del mondo
      là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
      Per il nostro Signore Gesù Cristo.

      Prima Lettura
      Avremmo desiderato trasmettervi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita.
      Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
      1Ts 2,1-8

      Voi stessi, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata inutile. Ma, dopo avere sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come sapete, abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il Vangelo di Dio in mezzo a molte lotte.
      E il nostro invito alla fede non nasce da menzogna, né da disoneste intenzioni e neppure da inganno; ma, come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.
      Mai infatti abbiamo usato parole di adulazione, come sapete, né abbiamo avuto intenzioni di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.
      Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.

      Parola di Dio.

      Salmo Responsoriale
      Dal Sal 138 (139)

      R. Signore, tu mi scruti e mi conosci.

      Signore, tu mi scruti e mi conosci,
      tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
      intendi da lontano i miei pensieri,
      osservi il mio cammino e il mio riposo,
      ti sono note tutte le mie vie. R.

      La mia parola non è ancora sulla lingua
      ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
      Alle spalle e di fronte mi circondi
      e poni su di me la tua mano.
      Meravigliosa per me la tua conoscenza,
      troppo alta, per me inaccessibile. R.

      Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      La parola di Dio è viva, efficace:
      discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. (Eb 4,12)

      Alleluia.

      Vangelo
      Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.
      Dal Vangelo secondo Matteo
      Mt 23,23-26

      In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
      «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
      Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

      Parola del Signore

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  2. PAROLE DEI PAPI
    Chiediamo al Signore di non stancarci di andare su questa strada, di non stancarci di respingere questa religione dell’apparire, del sembrare, del fare finta di... E andare silenziosamente facendo il bene, gratuitamente come noi gratuitamente abbiamo ricevuto la nostra libertà interiore. E che Lui custodisca questa libertà interiore di tutti noi. Chiediamo questa grazia. (P.Francesco Santa Marta 11 ottobre 2016)

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  3. FAUSTI - “ Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!” dice Gesù parlando alla folla e ai discepoli, cioè a noi.Il male può uscire come trasgressione della legge, e si rivela come tale ; ma può uscire più sottilmente come la maschera dell'osservanza. Allora è più difficile da riconoscere.
    E' l'ipocrisia di chi fa il bene , ma non è mosso dall'amore.
    Il brano è tutto un test sull'ipocrisia religiosa, che c'è sopratutto là dove non è avvertita.
    Sorprende il tono minaccioso di Gesù, che si è definito . “mite e umile di cuore”.
    Il Signore parla delle deviazioni cultuali e pratiche o legali che sempre sono accovacciate in noi, dobbiamo riconoscerle e non farcene dominare.
    La Sua Parola richiama le vigorose invettive dei profeti : servono per scuotere da quella “pace perniciosa” (Cassiano) del male, che è il suo aspetto peggiore.
    E' segno di grande misericordia denunciare il male e maledirlo, dire-male del male e farne apparire l'inganno.
    Se la verità va fatta nella carità (Ef 4,15) , anche la carità va fatta nella verità.
    Noi preferiamo trascurare la verità in nome dell'amore, o trascurare l'amore in nome della verità, e così perdiamo ambedue, perchè ciò che è vero e ciò che è buono coincidono.
    Al bianco e al nero preferiamo la confusione indistinta del grigio uniforme.
    Ma, fin dal principio della creazione, la vita è distinzione.
    Chiamare le cose col loro nome , facendole uscire dal caos, è l'opera di Dio, che l'uomo è chiamato a continuare responsabilmente.L'oggetto del “Guai” è l'ipocrisia nelle sue varie manifestazioni.
    Nella vita personale uno che recita non entrerà mai in relazione con nessuno.
    La scissione tra ciò che si è e ciò che si dice, è l'empietà radicale : la menzogna che priva l'uomo del suo volto. Il nostro essere è essere figli del Padre. Il nostro apparire deve manifestarlo nella fraternità. Nelle sue opere uno realizza o contraddice ciò che è. Non dobbiamo recitare, bisogna essere non attori, ma fattori della Parola. Per Matteo l'ipocrisia, male supremo, è questa contraddizione tra dire e fare, o, meglio, tra dire e non fare ciò che si dice . È un abortire la Parola, invece che esserne generati e generarla.
    “Pagate la decima” la cecità si manifesta particolarmente nel legalismo :
    numerose norme e decreti regolano le cose anche minime ;ma la giustizia, la misericordia e la fedeltà sono trascurate.La stessa Parola sostituisce Colui che parla e e al quale siamo chiamati a rispondere.
    Chi è attento alla Parola in modo corretto ama il Padre e i fratelli, e in questo modo adempie la Legge – con delicatezza somma, anche nelle piccole cose – ma non per scrupolo e mania ritualistica, bensì per amore.
    L'assurdo del legalismo è di stare attento al dettaglio e non vedere l'insieme.
    Anzi, il dettaglio diventa l'oggetto di ossessione rituale, quasi una coazione meccanica e implacabile che uccide.
    “Purificate l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre all'interno...” L'esteriorità, accuratissima, nasconde un'interiorità piena di rapina e immondezza.
    Tutto è ridotto a un tentativo di rapire la gloria, e si cade schiavi di ogni passione,perché non si ha la conoscenza dell'amore che libera e purifica.
    Ciò che conta è il cuore puro, che vede Dio e in tutto vive l'Amore del Padre, diventando, come Lui, misericordioso verso ogni miseria

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