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sabato 14 aprile 2018

"UNA VOZ" Mt 17,5


2 commenti:

  1. FAUSTI - Di Dio non conosciamo il volto, ma la Parola.
    Non bisogna farsi immagini di Lui né dell'uomo, perché l'unica Sua immagine è l'uomo stesso che ne ascolta la Parola. Chi Lo ascolta infatti diventa Suo figlio, col Suo medesimo volto. La nube luminosa richiama Dio stesso che guidò Israele nel deserto, ed è segno della Sua presenza (Es 19, 16). La manifestazione di Dio è sempre oscura per eccesso di luce accecante : quasi che, rivelandosi, Dio si veli , e ,velandosi si riveli, come sulla Croce.
    Dio è voce , la Sua Parola è nota a noi nel Verbo incarnato.
    “Ascoltate Lui!”, dice la voce dal cielo. Infatti “questi è il Figlio mio, l'amato, in cui mi compiacqui!”. Il Padre parla solo due volte dicendo e ribadendo la stessa cosa . Proclama Gesù come Figlio una prima volta dopo il Battesimo (3,17) e una seconda qui, dopo la predizione della sua morte e risurrezione (16,21) . La trasfigurazione è la conferma della via intrapresa nel battesimo, anticipo della gloria di Pasqua.
    Alla sua luce il “Servo” inizia il cammino verso Gerusalemme.
    Proprio in quanto Servo dei fratelli, il Figlio dell'uomo è il Figlio amato, la Parola stessa da ascoltare, l'irradiazione della Gloria del Padre, il Messia che ci salva.
    Davanti a tre uomini, il Figlio dell'uomo è proclamato dal Padre come Suo Figlio.
    Il Padre ha una sola Parola , che lo rivela pienamente : il Figlio.
    A noi dice di ascoltarlo, perché, ascoltando Lui, diventiamo come Lui, figli.
    La trasfigurazione è l'esperienza fondamentale della vita di Gesù : la scelta fatta nel Battesimo, che ora si concreta nella prospettiva della croce, è confermata come via alla libertà e alla Gloria di Dio.
    E' un'illuminazione interiore tanto forte che “trasforma” il Suo stesso Corpo in sole e luce. Chi ascolta Gesù, trasforma il suo volto nel Volto, splendente come il sole, “irradiazione della Sua gloria” (Eb 1,3).

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Danièle
    Dn 7,9-10.13-14

    Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 17,1-9

    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    L’evento della Trasfigurazione del Signore ci offre un messaggio di speranza – così saremo noi, con Lui –: ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli. Si tratta di disporci all’ascolto attento e orante del Cristo, il Figlio amato del Padre, ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e gioiosa della Parola di Dio. Trasformati dalla presenza di Cristo e dall’ardore della sua parola, saremo segno concreto dell’amore vivificante di Dio per tutti i nostri fratelli, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza. (Angelus, 6 agosto 2017)

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