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giovedì 12 aprile 2018

"CON JESÚS" Mt 17,3


2 commenti:

  1. FAUSTI - La Trasfigurazione del Figlio rappresenta anche l'anticipo di ciò che saremo. 
    Il seme della nostra gloria divina è gettato quando decidiamo veramente di “ascoltare” Lui e di fare la Sua Parola : questa è la “forma “ che trasforma la nostra vita a immagine della Sua, fino alla sua misura piena.
    La legge, data tramite Mosè, è la prima tenda di Dio tra gli uomini.
    La profezia, iniziata con Elia, è la seconda tenda di Dio tra gli uomini.
    Il mediatore della legge e il padre dei profeti conversavano con Lui : anzi, parlano di Lui, Parola stessa di Dio.
    Inoltre Mosè ed Elia non gustarono la morte . l'uno fu trasportato in cielo su un carro di fuoco, l'altro, che parlò con Dio faccia a faccia, secondo la tradizione fu rapito da un Suo bacio sulla bocca.
    La carne di Gesù è la tenda definitiva di Dio in mezzo a noi (Gv 1,14). In Lui vediamo la Sua Gloria, come di Unigenito dal Padre. Infatti : “chi ha visto me, ha visto il Padre”(Gv 14,9).
    Gesù nella Sua umanità , mostra la divinità : i discepoli vedono il Suo Corpo che riluce della Gloria del Figlio nel quale il Padre si compiace, raggio anticipato della Risurrezione.
    La Chiesa è rappresentata dai tre apostoli che , a viso scoperto, riflettono come in uno specchio la gloria del Signore, e vengono trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore (2 Cor.3.18).

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Dal libro del profeta Danièle
    Dn 7,9-10.13-14

    Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 17,1-9

    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    L’evento della Trasfigurazione del Signore ci offre un messaggio di speranza – così saremo noi, con Lui –: ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli. Si tratta di disporci all’ascolto attento e orante del Cristo, il Figlio amato del Padre, ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e gioiosa della Parola di Dio. Trasformati dalla presenza di Cristo e dall’ardore della sua parola, saremo segno concreto dell’amore vivificante di Dio per tutti i nostri fratelli, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza. (Angelus, 6 agosto 2017)

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