FAUSTI – Nelle metamorfosi pagane la divinità assume corpo e sembianze umane. Qui l'umanità assume forma e splendore divino : lascia trasparire la Gloria del Figlio. Questa è la destinazione di ogni uomo nel Figlio dell'uomo. In Luca l'Altro. In Matteo diventa raggiante come il sole che “de te, Altissimo, porta significatione”. Le vesti , per Marco diventano bianche in modo sovrumano, per Luca risplendenti come folgore, per Matteo bianche come la luce. La Luce è il simbolo più appropriato di Dio : principio di creazione e conoscenza, fa essere ogni cosa quello che è e la fa vedere per quello che è.Ma è anche sorgente di gioia, segno dell'amore che rende luminosi. Il Figlio brilla della Luce stessa di Dio, primizia della Creazione nuova : come tutto è fatto attraverso Lui,in Lui e per Lui, così tutto partecipa della Sua medesima sorte nella Luce. Noi pure siamo chiamati a vedere il Signore faccia a faccia e riflettere a viso scoperto la Sua Gloria, fino a essere trasformati in Lui, (2 Cor3,18)configurati all'icona del Figlio,il primogenito tra molti fratelli. Siamo chiamati a rivestirci di luce e a essere luce “Sorgi , sii Luce, perché viene la Tua Luce e la Gloria del Signore brilla su di te!” (Is 60,1). L'incarnazione, che porta alla Croce, rende Dio uguale a noi ; la Trasfigurazione, caparra della Risurrezione, rende noi uguali a Lui. Non solo il nostro spirito, ma anche il nostro corpo è per il Signore, destinato alla risurrezione.
LETTURA DEL GIORNO Dal libro del profeta Danièle Dn 7,9-10.13-14
Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Matteo Mt 17,1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
PAROLE DEL SANTO PADRE L’evento della Trasfigurazione del Signore ci offre un messaggio di speranza – così saremo noi, con Lui –: ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli. Si tratta di disporci all’ascolto attento e orante del Cristo, il Figlio amato del Padre, ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e gioiosa della Parola di Dio. Trasformati dalla presenza di Cristo e dall’ardore della sua parola, saremo segno concreto dell’amore vivificante di Dio per tutti i nostri fratelli, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza. (Angelus, 6 agosto 2017)
FAUSTI – Nelle metamorfosi pagane la divinità assume corpo e sembianze umane. Qui l'umanità assume forma e splendore divino : lascia trasparire la Gloria del Figlio.
RispondiEliminaQuesta è la destinazione di ogni uomo nel Figlio dell'uomo.
In Luca l'Altro.
In Matteo diventa raggiante come il sole che “de te, Altissimo, porta significatione”. Le vesti , per Marco diventano bianche in modo sovrumano, per Luca risplendenti come folgore, per Matteo bianche come la luce.
La Luce è il simbolo più appropriato di Dio : principio di creazione e conoscenza, fa essere ogni cosa quello che è e la fa vedere per quello che è.Ma è anche sorgente di gioia, segno dell'amore che rende luminosi. Il Figlio brilla della Luce stessa di Dio, primizia della Creazione nuova : come tutto è fatto attraverso Lui,in Lui e per Lui, così tutto partecipa della Sua medesima sorte nella Luce. Noi pure siamo chiamati a vedere il Signore faccia a faccia e riflettere a viso scoperto la Sua Gloria, fino a essere trasformati in Lui,
(2 Cor3,18)configurati all'icona del Figlio,il primogenito tra molti fratelli.
Siamo chiamati a rivestirci di luce e a essere luce “Sorgi , sii Luce, perché viene la Tua Luce e la Gloria del Signore brilla su di te!” (Is 60,1).
L'incarnazione, che porta alla Croce, rende Dio uguale a noi ; la Trasfigurazione, caparra della Risurrezione, rende noi uguali a Lui. Non solo il nostro spirito, ma anche il nostro corpo è per il Signore, destinato alla risurrezione.
LETTURA DEL GIORNO
RispondiEliminaDal libro del profeta Danièle
Dn 7,9-10.13-14
Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’evento della Trasfigurazione del Signore ci offre un messaggio di speranza – così saremo noi, con Lui –: ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli. Si tratta di disporci all’ascolto attento e orante del Cristo, il Figlio amato del Padre, ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e gioiosa della Parola di Dio. Trasformati dalla presenza di Cristo e dall’ardore della sua parola, saremo segno concreto dell’amore vivificante di Dio per tutti i nostri fratelli, specialmente per chi soffre, per quanti si trovano nella solitudine e nell’abbandono, per gli ammalati e per la moltitudine di uomini e di donne che, in diverse parti del mondo, sono umiliati dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla violenza. (Angelus, 6 agosto 2017)
continua commento fino a MT 7,9..